Le Razze a LOT

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Data di pubblicazione: 17 Settembre 2011 ©Giardino delle Fate

Proiettati a Lot da quella che sembrava essere solo una Leggenda, i Draghi, compagni dei Signori dei Draghi, sono amati e temuti per la grande forza e per il loro dominio della magia psionica (una forma di magia innata).

Appartenenti a numerose razze diverse, si riconoscono per la colorazione e la materia della quale sono costituite le scaglie che ne ricoprono il corpo, e per il soffio che varia a seconda della razza di appartenenza. Esistono razze positive, razze negative e razze neutrali. Appaiono come grandi esseri alati, dotati di due o più ali e di una lunga coda.

Le ali possono essere concluse da artigli, il collo è lungo e flessuoso e la bocca è irta di denti temibili. Le quattro zampe, due anteriori e due posteriori, sono dotate di artigli acuminati e terribili, con i quali possono infliggere ferite gravissime.

Malgrado il loro elemento naturale sia l’aria, nella quale si muovono con agilità volando, possono essere veduti anche sulla terra, dove si muovono camminando indifferentemente con due o quattro zampe. Il volo avviene per volontà del Drago, ma risente comunque delle leggi della fisica.

Un Drago ha misure variabili a seconda della razza e dell’età, ma che possono andare, in via indicativa, dai due metri (60 chili) di un cucciolo, sino agli oltre 25 metri per tre tonnellate di un Drago venerabile. Sono creature a sangue caldo che si riproducono per via ovipara, e solo un esperto è in grado di riconoscerne il sesso, non presentando alcuna differenza anatomica esterna tra maschio e femmina.

Pur comprendendo le lingue parlate comunemente a Lot, i Draghi parlano una loro lingua, il Leggendrico, che è il dialetto della propria razza. Pur essendo creature dotate di forza enorme, la caratteristica che li rende unici è la magia, che sono in grado di padroneggiare fin da molto giovani e che, grazie alla loro intelligenza infinitamente superiore, li rende avversari temibili per chiunque.

❈ I 9 DRAGHI ❈

Harsgalt, il Drago d’Oro
Drago del Tutto e del Nulla. Harsgalt abbraccia in sé ogni sfumatura della realtà per fonderla in un’unica essenza. Per Lui ogni comportamento è lecito, ogni convinzione è giustificabile, ma tutto dev’essere continuamente guidato verso un’unica meta, la realizzazione dell’Utopia.

Tuttavia Egli interviene di rado nelle quotidiane vicende e nelle lotte che vedono impegnate le contrapposte schiere serventi, poiché ritiene che tali situazioni siano le tante piccole sfaccettature della grande pietra che è il Cosmo, il quale continuamente muta forma, colore e dimensione in base alle forze interne che si contraggono ed espandono.

Il movimento incessante e irregolare viene osservato dagli occhi di Harsgalt attraverso un piano di esistenza diverso, quello proprio degli Dèi, finendo così per assumere un aspetto immobile e statico, dove solo raramente si manifestano segni di cambiamento. Egli opera sul piano del tempo indirizzando i suoi serventi in modo che la forza propria di ogni potere elementale volga nella direzione della missione a lui affidata da Themis.

Per questo ha il compito di vagliare ogni persona che intenda porsi al suo servizio e di sostenere o annientare tutti coloro che si rivelino essere una minaccia al suo disegno.

Per Lui non ha senso parlare di bene, male, caos, legge e persino di neutralità, sa che queste caratteristiche sono proprie della natura mortale, e che esse servono a permettere a tutti di partecipare alla grande opera del destino con convinzione, sfruttando tutte le proprie abilità ed il proprio potere.

Wein, il Drago della Luce
Drago della virtù e della bontà. Solo le persone più sincere, leali e rette possono servirlo: Cavalieri senza macchia e senza paura, Chierici votati al bene e al prossimo, difensori dei deboli e degli oppressi dagli ideali purissimi. Il loro stile di vita è imperniato su un codice etico e morale di altissimo livello, combattono tutte le loro battaglie rispettando le sue rigorose regole fino alla fine, ponendo l’onore personale alla pari con la loro missione umanitaria.

Sono tenaci e costanti, coraggiosi e stoici, sono gli eroi delle leggende, insostituibili compagni di avventura sempre pronti a sacrificare se stessi per gli altri. Non provano rancore, la loro interiore convinzione è che anche il più malvagio ha in sé buoni sentimenti, quindi, mossi da pietà e compassione, non rifiutano mai la grazia se il codice glielo consente. La speranza e l’amore per il prossimo guidano i loro passi fieri ed orgogliosi.

Goldark, il Drago delle Tenebre
Drago dell’oscurità e del male. Rifiuta ogni realtà buona ed organizzata, la sua unica motivazione è il desiderio di potere e piacere personale. Goldark non vede nulla di sbagliato nel prendere tutto ciò che vuole con ogni mezzo a sua disposizione, il più forte ha il potere di tenere tutto per sé, il debole è destinato a soccombere.

Esso risponde solo a chi si dimostri più potente di Lui, ma è pronto a rimpiazzarlo al minimo segno di debolezza. Egoisti, superbi, altezzosi e perfidi, questi sono i Flagelli del Drago delle Tenebre, cavalieri solitari, magus erranti, misteriosi assassini, continuamente alla ricerca di potenza personale, che seminano ovunque distruzione e terrore rimpiazzando le leggi con il loro alleato caos, senza criterio e senza rispetto; non si preoccupano affatto di elaborare disegni e progetti per realizzare i propri scopi, semplicemente si gettano nella mischia e sfruttano tutta la loro forza per strappare dalle mani di chi non è, secondo loro, all’altezza di detenere la supremazia.

Teiris, il Drago dell’Acqua
È il Drago garante dell’equilibrio cosmico e dell’eterna lotta tra il bene e il male, il caos e la legge; come l’acqua appunto si adatta alla superficie sottostante, portando tutte le cavità e le irregolarità ad assumere lo stesso livello, quieto e tranquillo può trasformarsi in una furia di onde e tempeste di ghiaccio e neve.

Il suo compito è di evitare che qualcuno prenda il sopravvento, che sia il bene o il male non fa alcuna differenza, non mira alla pace né alla guerra; tipico di Teiris è osservare e pesare gli schieramenti ed allearsi con chi sta in minoranza non perché condivide le sue convinzioni, ma per evitare la supremazia di una fazione.

All’interno possono coesistere le classi e le personalità più diverse, infatti Teiris può decidere come meglio agire, può schierarsi direttamente in battaglia armato fino ai denti, fare da paciere tra i due schieramenti o fomentare segretamente le parti affinché si combattano. Esso è lungimirante poiché bada all’equilibrio su vasta scala, non nel breve periodo, un equilibrio teso, lo stallo, non un accordo, né il caos.

Mikhal, il Drago dell’Aria
Drago della legge e della razionalità. Mikhal crede nelle regole e mette al primo posto l’ordine e la disciplina; che persegua il bene o il male non ha importanza, anzi, per Lui non esiste distinzione tra questi due concetti. Freddo e distaccato, padroneggia con disinvoltura e sicurezza ogni situazione, sul suo viso non c’è mai segno di emozione o passione, solo di totale appagamento e serenità.

Costante e deciso, osserva il mondo nel suo lato spirituale e più puro. Trova nella meditazione profonda la soluzione di ogni problema, tanto chiara e definita che si trasforma in una regola di condotta da seguire alla lettera; il suo è un costante e paziente cammino lungo la via della perfezione totale, dove tutto è dominato dalla legge astratta e ferrea, e la natura è finalmente dominata e sottomessa alla ragione.

Gongos, il Drago della Terra
È il Drago della natura e dell’istinto. Coloro che servono Gongos credono che non esista alcun tipo di ordine in nessuna cosa, comprese le loro azioni: in perfetta simbiosi con la natura tendono a comportarsi esclusivamente in base alle loro emozioni e sensazioni del momento, convinti dell’inutilità e delle leggi e dell’inconcepibilità delle restrizioni alla libertà. Bene e male sono irrilevanti nelle loro scelte e decisioni.

La loro vita è semplice e passionale, il loro stato d’animo mutevole e lunatico, i loro pensieri si rivelano immediatamente sul loro volto. Agiscono in base ai loro bisogni senza preoccuparsi affatto del futuro, hanno inteso che la vera essenza della Natura è il divenire, perciò si adeguano a ciò che ogni giorno gli si presenta davanti senza cercare di forzare il disegno naturale in funzione dei loro interessi, visto che l’unica cosa che conta davvero per loro è vivere la propria vita assaporando il lato bestiale della stessa. Data la loro indifferenza rispetto ai valori tradizionali del bene e il male, su di loro non si può fare alcun affidamento.

Leon, il Drago del Fuoco
Drago della pace e dell’interiorità. Semplice, saggio, tranquillo e pacato, Leon crede nelle persone e nelle potenzialità che si mostrano nella personalità di ognuno. Ama la solitudine e la quiete interiore, sogna un mondo dove non esistano la violenza e il male, gira disarmato per dare l’esempio e perché non concepisce la guerra, tuttavia, sapendo che il mondo non è ancora come lo desidera, ha imparato delle tecniche di combattimento a mani nude per difendere se stesso e il bene.

Leon sente in sé e negli altri individui il fuoco interiore della passione e dei sentimenti che, alimentato dalla saggezza, riesce ad abbattere qualunque ostacolo; consapevole di questo potere Leon preferisce dedicarsi alle sue arti in solitudine, cercando dentro di sé la serenità d’animo che gli consente di trovare la pace.

Reinhart, il Drago della Magia
È il Drago della conoscenza e della cultura, la sua vita è votata allo studio e la sua erudizione non ha alcun paragone. Sotto questo Drago si possono trovare i più potenti maghi, studiosi e ricercatori esperti di scienze e di arcane arti.

Reinhart non prende posizioni nelle lotte, ciò che unicamente gli interessa è acquisire nuove conoscenze, per se stesso e non per un fine diverso dall’arricchire la sua cultura personale. Non si cura del potere, della ricchezza, né di qualunque altra cosa, anche se incidentalmente si trovasse ad occupare delle posizioni di prestigio sarebbe disposto a lasciare tutto in cambio di una conoscenza superiore, anche se questo comportasse la più infima miseria.

Considera il suo sapere come la sua unica ricchezza e sa che diffonderla non la fa diminuire, quindi non trova alcuna difficoltà a portarla a conoscenza di chi gliene fa richiesta, ma d’altro canto non vede alcun motivo per mostrarla pubblicamente. All’occorrenza può comportarsi in qualunque modo, se vede la possibilità di procurarsi nuova conoscenza.

Junon, il Drago della Morte
È Drago dell’oblio e del silenzio. I Sicari del Drago della Morte credono nella legge e nelle regole, poiché pensano che la società e l’organizzazione elevino coloro che meritano di comandare, così come forniscono una chiara e definita gerarchia tra padrone e servo. A loro non importa se una legge può danneggiare o far soffrire qualcuno, non li riguarda.

Legati a Junon da un patto segreto, raramente danno la loro parola, poiché sentono l’obbligo di rispettare gli accordi presi. Una volta data però, la infrangono solo se trovano un modo legale per farlo. Se qualcuno viola la legge rivelando o semplicemente venendo a sapere ciò che non deve, per Junon la soluzione non può che essere una sola, la morte.

Spietati e crudeli, freddi e sanguinari, non conoscono mezze misure, per loro il bene è un atteggiamento debole e sciocco, sono convinti che il male domini i cuori di ogni uomo e che possa tenere in pugno l’umanità; controllano e spiano ogni movimento, e al minimo segno di rivolta intervengono per immergere nel sangue e nel silenzio chi ha osato trasgredire. La loro occupazione preferita è scoprire ed eliminare fisicamente i nemici di Harsgalt, attraverso la loro segreta organizzazione interna di cui nessuno può proferir parola.

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