L’Isola di Avalon

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Data di pubblicazione: 17 Settembre 2011 ©Giardino delle Fate

Esiste un regno, lontano da ogni terra, non corrotto dal tempo, ovattato dalla nebbia che avvolge ogni impresa… sia essa la più tremenda, sia essa la più nobile. Una terra di cavalieri impavidi, la cui armatura scintilla d’onore, un regno in cui la notte protegge le oscure creature, giunte in queste lande con storie di odio e rancore.

Esiste un regno, in fondo ad ogni cuore, un regno di pace per chi la anela, un regno terribile per chi se ne beffa. Questo è il nostro regno, la nostra Avalon.

Le Nebbie avvolsero, ancora, le terre… e lambirono le coste dell’Isola delle Mele…
un tempo infinito trascorse senza luce sull’Isola Sacra, e sulle terre emerse.
Un giorno in cui la Dea ebbe pietà del dolore delle genti,
un leggero soffio tiepido emise
ed una brezza tornò a spirare, come alito di Primavera
come battito del cuore di una Madre…
Lentamente le Nebbie si allontanarono e fu ancora alba e tramonto…
e speranza… e Vita… sulle sponde dell’Isola Sacra di Avalon.

Avalon è l’armonia antica che viene ritrovata, è il sonno dell’Anima che abbandona gli occhi, è il ridestarsi di fronte all’incanto. Il viaggio è ciò che ci conduce ad Avalon: Avalon è il sacro frutteto che vive dentro di noi, e che attende soltanto di essere scoperto. Avalon la si può trovare in un bosco incantato, ma quando la si trova in sé si diventa il bosco incantato…

Poche parole, perché Avalon è tutto questo, ma anche molto di più… è una parola e mille parole. È un’intuizione luminosa e silenziosa. Eppure, esistono due Avalon, talvolta ben distinte, talvolta unite.

La prima Avalon è quella che si trova nella Natura libera e rigogliosa, è quella “manifesta” in cui vivevano le sacerdotesse dagli abiti azzurri e dalla Luna tatuata sulla fronte… è un luogo naturale e bellissimo, ma è anche un luogo di apprendimento ed iniziazione: è un’isola vergine, un bosco antico, una radura fiorita, un angolo di giardino segreto.

Per molti è Glastonbury, ma questa Avalon in realtà esiste in ogni luogo che rispecchi la purezza della Natura, che canti con la sua voce, che mantenga traccia dell’Antica Magia, e trasmetta le sensazioni di armonia, amore e gioia che le sono proprie, e che sono una porta magica che si apre sulla seconda Avalon…

La seconda Avalon, infatti, non è che uno stato dell’Essere, è il raggiungimento della stessa armonia, dello stesso amore e della stessa gioia che ci sono in Natura: è diventare l’essenza della Natura, è abbracciare la visione luminosa dell’esistenza, è quella libertà e pace dinnanzi alle quali non esiste più nulla intorno, tutto svanisce, scompare… le illusioni cessano di esistere, e siamo dentro e fuori noi stessi.

Siamo nel Tutto e siamo il Tutto.

Trovando la seconda Avalon è come se si riunissero in sé le due Avalon insieme, poiché la bellezza armoniosa e naturale che si ritrova in sé, non è che il riflesso di quella della Natura che ci circonda. Avalon la si può trovare nel Bosco Incantato, ma quando la si trova in sé si diventa il Bosco Incantato. Essa, così, si riunisce: dentro e fuori. Noi diventiamo Avalon e possiamo portarla nel mondo.
La prima Avalon è un Inizio ed una Chiave. La seconda Avalon è ciò che si nasconde dietro la Porta, che viene aperta da quella Chiave.

Avalon, nella tradizione esoterica occidentale è luogo magico per eccellenza, centro dell’esperienza sapienziale dei Celti. I Celti delle isole britanniche credevano infatti che ad Avalon ci fosse una grotta, l’entrata celtica nell’Altro Mondo ma, poiché nella tradizione celtica l’anima non muore mai, la grotta rappresenterebbe una porta tra i due mondi, quello reale e quello sovrasensibile.

Avalon è un’isola leggendaria che ha fatto da patria ai sogni di molti scrittori ed artisti di ogni genere, e viene collocata secondo le tradizioni nei posti più disparati del Nord Europa: la tradizione celtica vuole la corte di Re Artù in Irlanda, dove le alte onde dell’oceano la proteggevano dagli invasori; altre leggende parlano specificatamente del Galles, altri ancora si discostano leggermente e contestualizzano la loro storia in Scozia.

Vi è comunque una continuità tra tutti i narratori, nel seguire il filone del Ciclo Bretone, l’epico ciclo di Artù in cui, in un oscuro Medioevo, la corte di Re Artù è regno di pace e ordine, dopo il crollo dell’Impero Romano e le continue invasioni da parte dei barbari delle terre del Nord in una fredda e divisa Britannia. È nel Ciclo Bretone che compare per la prima volta la figura di un Druido, il famoso Mago Merlino.Chi ha l’ardire di percorrere i boschi fitti e silenziosi, gli stagni profondi, le vaste vallate della Britannia si troverà dinanzi alla Cittadina di Barrington, luogo in cui sostano i viandanti, terra protetta dai cavalieri dell’Isola Sacra e dai guardiani fedeli alla Regina.

Barrington non è terra consacrata, è aperta ad ogni genere di razza e di culto: non solo gli Esseri di Luce (ossia gli esseri fatati, come Elfi, Fate e Folletti) popolano queste lande, ma la via aperta al territorio esterno porta qui anche OrchiTroll e creature leggendarie di diversa natura e cultura. Non è inusuale camminare per i tortuosi sentieri dell’intricato bosco che regala frescura ed ombra alla piccola città, ed incontrarvi anche razze oscure e personaggi di indole poco mite; il bosco tuttavia è patrimonio magico dei piccoli abitanti che lo popolano, e che ne conservano l’equilibrio e lo proteggono da scempi. Si dice che Barrington sia l’unico modo per accedere, tramite un’imbarcazione, all’Isola di Avalon, solcando le acque agitate del piccolo lago che la circonda: l’isola della pace è protetta dalle nebbie che la divinità, vita e linfa di questa terra, innalza a sua protezione. È dimora di Druidi e Sacerdotesse, luogo di allenamento dei Cavalieri, e in essa ogni forma di violenza è bandita.

Sull’isola svettano il Tempio consacrato alla Dea e il Tor, mistico e sacro cerchio di pietre in cui confluiscono le energie; archetipo di ponte tra cielo e terra, rappresenta un legame tra la realtà materiale e le dimensioni invisibili, ed è il luogo in cui vengono celebrate le investiture e i riti.

La Triade delle Stelle è la divinità che scandisce il corso della vita sull’isola, ed è la personificazione di quella forza della natura che rivela se stessa come colei che dà e toglie la vita, che regna su tutti i cicli o mesi dell’anno; divinità multiforme, è dispensatrice di vita così come di morte in un eterno susseguirsi di notte e giorno, oscurità e luce.

Tra le cerimonie per venerare la Dea spiccano le festività legate alla terra e al corso delle stagioni, riti praticati delle Sacerdotesse per celebrare la rinascita, la fecondità, il risveglio e il riposo della terra, l’amore e il rinnovamento.Lo spirito del Pendragon (nome tipicamente gallese che significa “testa di drago”) veglia su questi luoghi nel corpo di un Drago d’oro centenario, guai a chi incontri l’ira di quest’ultimo sulla propria strada… egli incarna lo spirito degli antichi regnanti, di coloro che hanno intriso della loro esistenza le strade e l’aria di questi luoghi.

In ogni via, in ogni strada, in ogni luogo, lo spirito di coloro che regnarono su queste terre con saggezza, veglia su chi perpetra oggi la stessa missione.

I Druidi popolano numerosi l’isola, tramandando ai postulanti l’antica arte dei Bardi, la conoscenza delle erbe e dei loro poteri curativi, il dono della veggenza che affinano attraverso riti di divinazione, ed attraverso lo studio degli animali e della Natura che in tutta l’isola cresce rigogliosa. Vegliano sugli abitanti delle sacre terre, diffondendo saggezza e sapere, ed intervenendo in caso di ferite o di malattie, mentre l’ordine pubblico e la sicurezza individuale sono garantiti dal corpo dei Guardiani, nella continuità dei valori della cavalleria: onore, coraggio, lealtà dal corpo degli Antichi Cavalieri, impegnati nella costante ricerca della pace.

I Cavalieri dell’isola incarnano un codice che non possono abbandonare, fedeli a se stessi e ai propri fratelli, la loro spada è al servizio dei poveri e della comunità, nell’addestrare altresì gli abitanti alle tecniche in uso. Numerose sono le opere che si possono prestare in questi luoghi, grazie alle diverse congreghe e ai diversi mestieri che si rendono necessari per il sostentamento quotidiano della popolazione; così, numerose sono le razze che si trovano ogni giorno a confrontare abitudini, usanze e costumi diversi, ma uniti all’insegna armonia.

Data la lunghezza dell’articolo, il post è stato diviso in più pagine:

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4 commenti

  1. Su questi affascinanti argomenti (Yns Mon, l’isola dei druidi, druidi e sacerdotesse di Sein, Samhain, magica musica celtica e manoscritti misteriosi…) vi consiglio il romanzo “Il corvo e lo scorpione”: un intreccio avventuroso tra storia, mito e fantasia dove le forze del bene si scontrano con quelle del male. Dove il druidismo celtico si scontra con l’oscuro e potente ordine nero di Roma: gli Scorpioni Neri.

  2. Sid et Justitia.

    Un saluto da un ormai vecchio Capitano dei Guardiani, chiunque voi siate.

    Ser Gahrandar, dalla verde Irlanda.

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