Sogni Lucidi

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Data di pubblicazione: 12 Ottobre 2011 ©Giardino delle Fate

Il “Sogno Lucido” è l’arte del sognare sapendo di sognare, in altre parole il sognatore, od “onironauta” (viaggiatore del sogno), è cosciente, consapevole che sta sognando. Questo implica la possibilità di esplorare una nuova dimensione o realtà, di modificarne a piacere gli eventi in quanto causa e non effetto del proprio sogno, come invece comunemente avviene.

Il fenomeno esiste in letteratura da migliaia d’anni. Già Ippocrate, Aristotele e Galeno, conoscevano questo tipo di sogni e li spiegavano affermando che il sogno è come se amplificasse le sensazioni. Era presente in quasi tutte le antiche culture, come quelle animiste degli aborigeni australiani, dei nativi d’America, nello sciamanesimo di varie derivazioni, fino alle mistiche superiori della tradizione vedica ed induista.

“Chi controlla i sogni, controlla la morte”
Dalai Lama

Il termine “lucido” è stato coniato da Frederik van Eeden, e sta per l’appunto ad indicare la lucidità mentale che caratterizza tale stato di coscienza.

Molti di noi hanno avuto, senza rendersene conto, uno o più sogni lucidi nell’arco della propria vita. Ad esempio, non vi è mai capitato di svegliarvi da un sogno angosciante, proprio nel momento in cui vi eravate accorti che si trattava solo di un incubo?

È un esempio molto comune di lucidità, ovvero dell’essersi resi conto di stare sognando, anche se per breve tempo e al solo scopo di sfuggire col risveglio da una situazione angosciosa o solamente spiacevole.

Per chi non ne ha avuto uno, è abbastanza difficile spiegare cosa rende il sogno lucido così diverso da un sogno normale. Innanzitutto, per tutta la sua durata si prova come una sensazione di entusiasmo irrefrenabile per l’incredibile nitidezza di ogni senso.

Sembra impossibile, ma uno degli esperimenti più comuni durante i primi sogni lucidi è di verificare le percezioni visive, tattili, uditive, dell’odorato e del gusto. Ogni senso sembra funzionare proprio come nella realtà. Anzi, decisamente meglio, visto che non esistono difetti fisici come la miopia, la sordità e via dicendo. Per questo nei miei sogni mi stupisco di riuscire a scorgere nei dettagli l’intero panorama, pur rendendomi conto di soffrire di miopia. Un’altra differenza sostanziale è che nel sogno lucido è possibile ragionare e ricordare proprio come nello stato di veglia. Anche in questo caso, ci si può sorprendere di constatare che è possibile andare molto più in là, di ottenere molto più di quanto ci aspettiamo; molti artisti ed inventori, infatti, hanno spesso trovato nei sogni lucidi soluzioni insperate ai loro problemi di creatività.

È giusto chiarire che esistono vari livelli di lucidità. Spesso può capitare di divenire lucidi, ma di non rendersi conto completamente di tutte le implicazioni del caso.

Alcune volte, pur sapendo di essere in un sogno, ci si può dimenticare che i personaggi che s’incontrano non sono altro che rappresentazioni oniriche delle persone reali. Quindi, interagendo con loro, senza accorgersene si risprofonda lentamente in un sogno comune.

Con un alto livello di lucidità, grazie all’esperienza, è possibile invece trattare l’intero mondo del sogno come frutto della creatività onirica della nostra mente, facendoci coinvolgere meno dalle situazioni che si sono venute a creare, e creandone delle nuove con la sola forza di volontà. Anche la capacità di controllo dei sogni è un’abilità da sviluppare parallelamente alla lucidità. Oltre a potersi muovere senza limitazioni, si può volare, cambiare e spostare oggetti, fino a passare da una scena all’altra a proprio piacimento.

✧ A cosa servono i Sogni Lucidi? ✧

Dopo aver sentito parlare dei sogni lucidi per la prima volta, la gente di solito domanda: «Perché dovrei cercare di avere sogni lucidi? Cosa mi permetterebbero di fare?»

Se si considera che nei sogni, rendendosi conto di stare sognando, si è per principio liberi di fare tutto ciò che si vuole, essendo limitati solo dalla propria abilità di immaginare e concepire, e non dalla legge, dalla fisica e dalla società, la risposta a questa domanda è estremamente semplice: «Qualsiasi cosa.»

La prima cosa che attrae la gente dei sogni lucidi è spesso il potenziale d’avventura e fantasia che possono contenere. Volare è uno dei piaceri più comuni nei sogni lucidi, come il sesso. Molte persone dicono che il loro primo sogno lucido è stata l’esperienza più meravigliosa della loro vita.

Una larga parte dello straordinario piacere dei sogni lucidi deriva dall’incontrollabile sensazione di libertà che accompagna il rendersi conto di essere in un sogno, dove non ci sono conseguenze fisiche né sociali alle proprie azioni. Sfortunatamente per alcune persone, invece di gioire per l’illimitata fantasia ed il piacere che li distingue, i sogni possono divenire episodi d’orrore senza limite, per cui i sogni lucidi possono diventare la base di una valida terapia alternativa per la cura degli incubi.

Se ci si rende conto di sognare, il primo passo logico è di realizzare che nulla nell’esperienza corrente, anche se spiacevole, può causare danni fisici, non c’è bisogno di fuggire o combattere con mostri del sogno. Difatti è controproducente tentare la fuga, visto che una volta riconosciuto l’orrore nella propria mente, esso può raggiungere ovunque il proprio corpo onirico stia fuggendo.

L’unico modo per “fuggire” realmente è di mettere fine alla paura; più si è terrorizzati dal sogno e più facilmente esso si ripresenterà. La paura che si prova negli incubi è completamente reale, è il pericolo a non esserlo. Paure irrazionali possono essere sciolte affrontando la causa, od osservando l’attività che spaventa, così da poter constatare che niente può far del male.

In un incubo quest’azione di coraggio consiste nell’affrontare in un modo qualsiasi l’argomento della paura, invece che evitarlo. I mostri spesso si trasformano in creature benigne, amici o conchiglie vuote quando affrontati con coraggio nei sogni lucidi. Questa è un’esperienza estremamente rinforzante, insegna in maniera viscerale che si può domare la paura e divenire così più forti.

I sogni lucidi possono anche aiutare le persone a raggiungere obbiettivi nelle loro vite, come la risoluzione creativa di problemi, ispirazione artistica, superare problemi sessuali e sociali, migliorare i rapporti con le persone, e guarigione fisica.

La possibilità di accelerare la guarigione fisica, suggerita inizialmente da sognatori lucidi, è divenuta realtà grazie alla ricerca, e diviene una ragione estremamente importate per sviluppare le capacità di essere lucidi nei sogni.

QUANDO AVVENGONO I SOGNI LUCIDI
I sogni lucidi avvengono normalmente durante il sonno REM. Il sonno non è uno stato uniforme, ma è caratterizzato da una serie di stadi (che sono quattro + la REM), differenti per alcune caratteristiche fisiologiche. Il termine REM deriva dall’inglese “Rapid Eyes Movements”, e significa “movimenti rapidi dell’occhio”. Gli stadi da 1 a 4 sono spesso raccolti insieme sotto la stessa definizione di sonno non-REM (NREM), e gli stadi 3 e 4 sono entrambi riferiti al sonno delta, per l’ampiezza e la bassa frequenza delle onde cerebrali presenti in questa fase.

Nonostante l’eccessiva semplificazione della complessità degli eventi fisiologici e mentali del sonno, le ricerche hanno dimostrato che i sogni più lucidi avvengono nel sonno REM. Questo stadio è caratterizzato dal cervello attivo, onde cerebrali di bassa ampiezza e varie frequenze, soppressione del tono scheletrico muscolare, incremento dei movimenti rapidi degli occhi, ed occasionali piccoli impulsi muscolari.

Gli stadi del sonno si susseguono durante la notte. Il primo periodo REM normalmente avviene dopo un periodo di sonno delta, dopo circa 90 minuti dall’inizio del sonno, per terminare dopo circa 5 o 20 minuti.

I periodi REM avvengono circa ogni 90 minuti durante la notte, per arrivare agli ultimi periodi REM ad intervalli sempre più brevi e con durata sempre maggiore, anche di 60 minuti. Avviene molto più sonno REM durante la seconda metà della notte che nella prima.

Come si è giunti alla conclusione che i sogni lucidi accadono durante il sonno REM? Negli anni ottanta il Dr. Stephen LaBerge ed i suoi colleghi alla Stanford University, lo hanno provato utilizzando come segnali volontari dei sognatori lucidi durante il sonno REM, i movimenti oculari.

La maggior parte dei muscoli del corpo sono paralizzati nel sonno REM, per impedirci di agire all’esterno del sogno. Invece, visto che gli occhi non sono paralizzati, se si cerca deliberatamente di muovere gli occhi onirici in un sogno, anche quelli reali si muoveranno di conseguenza.

I soggetti di LaBerge dormirono nel laboratorio mentre venivano registrate le misure standard del sonno fisiologico (onde cerebrali, tono muscolare e movimenti oculari). Non appena diventavano lucidi in un sogno, dovevano muovere i loro occhi in larghi movimenti da una parte all’altra, da destra a sinistra, nel modo più ampio possibile.

Questo ha lasciato segni inconfondibili sulla registrazione fisiologica dei movimenti oculari. Le analisi dei tracciati hanno mostrato che, in ogni caso, i segni dei movimenti oculari avvenivano senza ombra di dubbio nel bel mezzo del sonno REM.

LaBerge ha svolto vari esperimenti sui sogni lucidi usando il metodo dei segnali del movimenti oculari, dimostrando interessanti connessioni tra le azioni sognate e relative risposte fisiologiche.Che lo si voglia credere o meno, chiunque può avere sogni lucidi, solo che non esiste una ricetta magica per averli; gli unici requisiti necessari sono reale interesse, determinazione e pratica in base a determinate tecniche. Soprattutto l’interesse e la volontà sono fondamentali.

Da notare che spesso chi crede che questi sogni siano impossibili tende, di conseguenza, a non averne. Vale anche il contrario.

L’abilità fondamentale da sviluppare prima di iniziare a praticare le varie tecniche per l’induzione dei sogni lucidi, è quella di ricordare dettagliatamente i sogni. Nonostante pochi di noi ricordino a malapena un sogno a giornata (a volte neanche quello), si può arrivare a ricordarne anche una decina per notte. Ci sono vari consigli che possono facilitare questo compito, è solo apparentemente arduo.

Ciò che serve, per iniziare, è tenere sul comodino di fianco al letto un block-notes e matita, o un registratore portatile munito di cassetta, in modo che possiamo in ogni momento annotare qualsiasi cosa che ci passi per la testa durante la notte.

Prima di addormentarci, fissiamo l’attenzione sul block-notes e sull’intenzione di ripensare, per prima cosa dopo ogni risveglio, al sogno appena fatto. Quando ci svegliamo, è consigliabile rimanere immobili nella stessa posizione, cercando di ricordare il più possibile dell’ultimo sogno.

Anche se tornano in mente per prime le ultime scene, scopriremo ben presto che è possibile risalire all’indietro fino all’inizio del sogno, proprio come in un film. Una volta finito questo compito, bisognerebbe annotare tutto quanto. Quando il ricordo è particolarmente vivido, si potrebbe pensare di poterlo scrivere la mattina successiva, ma ciò è sconsigliato perché il cervello, molto probabilmente, cancellerà tutto non appena ci si addormenterà di nuovo.

Casomai ci si sentisse così stanchi e svogliati da non poter proprio farlo subito, cerchiamo di associare una parola o una frase al sogno e di imprimercela nella mente (o sul block-notes), in modo che al mattino, ricordando solo essa, potremo risalire al sogno che l’ha generata; non importa quanto siano frastagliate e senza senso le immagini che si ricordano, l’importante è annotare ogni cosa che viene in mente.

Ma non solo, non bisogna trascurare le sensazioni, né le emozioni che certi eventi onirici hanno prodotto in noi. Anche l’interessarsi ai sogni, sia leggendo libri che sfogliando il nostro Diario dei Sogni prima di andare a dormire, facilita parecchio la capacità di ricordarli.

Sembra che ci siano altri metodi per migliorare la capacità di ricordare, anche se non tutti potranno adottarli, a causa dell’eccessivo bisogno di riposo. Il primo di questi consiste nel riuscire a svegliarsi dopo o durante lo svolgimento di ogni sogno.

Questo può essere fatto in due modi: con una sveglia opportunamente regolata per svegliarsi in prossimità della fine della fase REM, o attraverso l’autosuggestione prima di addormentarsi. Il secondo metodo consiste nel dormire per brevi periodi più volte al giorno; oltre ad aumentare sensibilmente la capacità di ricordare i sogni, sembra che tale pratica riduca il fabbisogno totale di sonno e renda più freschi e riposati durante il giorno.

LaBerge ha inventato una particolare tecnica, chiamata MILD (“Mnemonic Induction of Lucid Dreams”), che consiste nell’abituarsi a divenire lucidi riconoscendo elementi inusuali o ripetitivi dei propri sogni. Durante la prima fase è necessario studiare i propri sogni ed individuare gli elementi caratteristici che si ripresentano più frequentemente (“dreamsigns”), e durante la seconda è necessario eseguire più volte al giorno un semplice esercizio, chiamato “test della realtà” (da “reality test”).

Il test della realtà, che può essere svolto in occasione del presentarsi di elementi caratteristici dei propri sogni od anche ogni volta che venga in mente, durante l’espletazione di azioni quotidiane (tipo andare al lavoro, tornare a casa, accendere la Tv), consiste nell’analizzare l’ambiente circostante domandandosi: «Sto sognando?»

Per trovare risposta alla domanda basta osservare una scritta, una targa o l’orario dell’orologio, guardare altrove e poi ritornare con lo sguardo sul testo o sul numero di prima. Mentre lo si osserva di nuovo bisognerebbe cercare di cambiarlo, ruotarlo o semplicemente muoverlo.

A questo punto, se la scritta, o la cifra, si è comportata in modo coerente con la realtà, ovvero rimanendo immutata, probabilmente non si starà sognando. In tal caso, bisogna provare ad immaginare a come sarebbe, se si stesse invece sognando.

Proviamo ad immaginarci nello svolgere l’attività che preferiamo fare nel nostro sogno lucido (come volare, ad esempio) e ripetiamo: «La prossima volta che sogno, voglio accorgermi che sto sognando.» A forza di praticare questi esercizi durante il giorno, finiremo per applicarli anche durante i nostri sogni, con il risultato che prima o poi noteremo incongruenze in quello che osserviamo, divenendo finalmente lucidi.

Esiste inoltre un modo alquanto semplice per entrare in un sogno lucido. Farlo iniziandolo da svegli, o proseguendo quello precedente. Questa tecnica, chiamata WILD (“Wake Initiated Lucid Dreams”), consiste nel raggiungere un rilassamento molto profondo per sprofondare nel sonno consapevolmente, senza lasciare che la mente si perda nei tanti pensieri che spesso la fanno sprofondare nell’incoscienza del sonno normale.

Prima di addormentarsi, bisogna applicare una qualsiasi tecnica di rilassamento o meditazione, al fine di arrivare al punto in cui, da un momento all’altro, ci si può addormentare. Quanto più è la capacità di avvicinarsi a quel punto rimanendo concentrarsi sull’idea di “dimenticarsi di pensare, osservando distaccati i propri pensieri”, e tanto più facilmente potremo scivolare nel sonno rimanendo consapevoli di stare sognando.

Durante le prime volte capiterà di addormentarsi, ma dopo un po’, con la pratica, ci si accorgerà di assistere a strane forme colorate e luci, suoni e rumori, provocati da quello che scientificamente viene chiamato stato ipnagogico, durante il quale il cervello genera delle allucinazioni sensoriali passando dallo stato di veglia a quello di sonno. Poi seguiranno le prime scene e ci si troverà in un sogno.

A questo punto è necessario fare una precisazione: può capitare di avere l’impressione, dopo questa fase, di abbandonare il corpo fisico e librarsi sopra il letto, proprio come un’esperienza fuori dal corpo (viaggio astrale), ma prima di lasciarsi prendere dalla paura o dall’entusiasmo, bisogna assicurarsi che non si tratti solamente di un semplice sogno ambientato nella propria camera da letto. Basta osservare la stanza ed operare qualche test di realtà.

Più semplice è, invece, entrare in un sogno lucido dopo un microrisveglio mattutino, quando lo stato di rilassamento è ottimale ed il cervello tende a ritornare velocemente e per molto tempo nello stato di sonno REM. Per farlo basta concentrarsi sul sogno precedente, o su uno che si intende fare, ed immaginare sempre più di farne parte, rilassandosi. Pian piano ci si riaddormenterà e se tutto sarà andato bene, ci si ritroverà all’interno del sogno con tanto di lucidità.

☆ Esempio di pratica di Sogno Lucido ☆

Questa pratica propone il sostegno per eliminare la paura di guidare dopo un’incidente d’auto, tuttavia è un percorso applicabile ad un gran numero di paure. Durante la pratica è stato indossato del topazio imperiale, quarzo citrino, smeraldo e dell’avventurina. Sono state accese candele gialle, arancio e verdi, ed è stato bruciato dell’Iperico.

L’obiettivo che ci si propone è di scindere la reazione di paura dallo stimolo innocuo che è quello della guida dell’auto. Bisognerebbe affrontare questa sensazione di paura in un ambiente sicuro come può essere una stanza della propria casa, fino ad arrivare ad affrontare quel pensiero all’interno dell’auto ferma. Questo per far sì che si affronti lo stimolo pauroso in condizioni controllate.

Si può procedere alla desensibilizzazione sistematica, decisamente più adatta nella paura di guidare, in cui si fanno esercizi di rilassamento, e stilare poi una lista di situazioni, che vanno dalla più alla meno paurosa. Esse verranno gradualmente pensate come situazioni sempre meno paurose, regalando a questi pensieri un finale positivo attraverso il pensiero guidato o il sogno lucido.

Il sogno lucido, o fantasia guidata, è una tecnica molto usata in terapia per ripercorrere un evento significativo e in molti casi traumatico, in modo da vedere che quella paura era giustamente contestualizzata nell’incidente, imprevisto ed incalcolabile, e per nulla più.

Quando ce la sentiamo, mettiamoci comodi su di una sedia oppure semi-sdraiati (anche sul divano), rilassiamoci con esercizi di respirazione e quando la tensione fisica si sarà allentata, ossia quando sentiremo morbida ogni parte del nostro corpo e la mente libera da ogni normale stimolo esterno, iniziamo a visualizzare quel giorno, come ci sentivamo, che cosa è accaduto prima di salire in auto.

Viviamolo come se fossimo lì, ma restiamo tranquilli perché stiamo ripercorrendo solo il ricordo di ciò che è accaduto. Andiamo avanti nel pensiero fino a quando ce la sentiamo, non forziamo il ricordo dell’evento perché è importante che l’emozione salga piano e venga vissuta in tutte le sue fasi (dall’esordio alla manifestazione).

Nel ripercorrere l’episodio ricordiamo sempre che non è stata la nostra volontà, a causare l’incidente, e che ogni azione futura non verrà mai a nuocere a nessuno. Nel momento significativo, ossia quando accade l’incidente, proviamo a cambiare scena, viviamo l’evento come sarebbe dovuto essere, ossia portarci a destinazione con nessuna conseguenza traumatica, pensiamo ad un nuovo finale, un lieto fine che comprenda una nostra azione.

Non alziamoci subito dopo aver terminato l’esercizio, stiamo un po’ insieme alla sensazione positiva legata all’aver creato un lieto fine, culliamoci nella positività di tal pensiero, e scriviamo in seguito ciò che abbiamo vissuto e pensato di nuovo, appena finito il sogno lucido.

Rileggiamolo dopo un po’ e concediamoci di pensare che siamo una persona meravigliosa. Riproponiamoci il pensiero ogni volta che ce la sentiamo, magari cambiando le situazioni ed i finali, che devono sempre avere la caratteristica comune della positività.

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0 commenti

  1. Complimenti per i contenuti del vostro blog, sono molto interessanti e ben curati. Una curiosità.. chi è quel mago che conosce così bene i sogni lucidi? Sono la mia passione da tanto tempo…

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