La Nuova Lot

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Data di pubblicazione: 14 Settembre 2011 ©Giardino delle Fate

CAPITOLO V. Nathamer si avvicina a Lot

Da qualche tempo si erano interrotti i rapporti commerciali con la città di Tauand, e non giungevano più stranieri e mercanti dalle strade che portano ad ovest di Lot.

Durante una spedizione alla ricerca del Comandante dell’Ordine del Leone Rampante Maccloud, che era scomparso dalla città, una pattuglia di Cavalieri guidati dal Primo Ufficiale Azrael, s’imbatteva nei resti di un esercito di Honorius in ritirata.

Davanti agli occhi dei Cavalieri del Leone Rampante sfilarono truppe di Honorius visibilmente provate da combattimenti, carri carichi di feriti e, lungo i lati della strada, centinaia di Goblin ed Orchi sbandati e senza armi che cercavano di mettersi in salvo.

Dopo che anche l’ultimo Goblin terrorizzato passò innanzi ad Azrael ed i suoi uomini, sulla foresta scese un silenzio glaciale ed allora il Primo Ufficiale riportò prudentemente i suoi uomini dentro le mura di Lot.

Nei giorni successivi altre spedizioni esplorative incontrarono soldati di Honorius sbandati ed era cosa frequente che, alla vista delle forze di Lot, abbandonassero le armi e si dessero alla fuga.

Le poche notizie frammentarie che giungevano dalle terre ad ovest di Lot, parlavano di una nuova terribile minaccia che si stava avvicinando alla città e di una grave disfatta subìta dall’esercito di Honorius, di città da cui improvvisamente non usciva più nessuno, di campagne, villaggi e fattorie, abbandonati e distrutti.

Voci di un nuovo flagello, gli zombie, circolavano incontrollate tra i mercanti, e lungo le carovaniere si mormorava il nome del nuovo aggressore: Nathamer. Ben presto la minaccia di Nathamer divenne concreta e sulla città calò un clima di incertezza, mentre l’esercito e le Gilde combattenti venivano messi in stato di massima allerta, in previsione di un massiccio attacco alle mura della città.

Purtroppo però, nessuno aveva previsto la strategia di questo nuovo nemico che si affacciava per la prima volta ad occidente e, quindi, la sorpresa fu totale quando una sera, mentre era al Tempio, il Governatore Naima cadeva gravemente ferita sotto i colpi di pugnale di un sicario.

Mentre il Consigliere Militare Normanno si prodigava ad organizzare un nuovo sistema di difesa, in rapida successione veniva pugnalata, in pieno giorno, la Strega di Corte Malik e la sera, sempre al Tempio, anche il Governatore Akela cadeva sotto il pugnale di un nuovo sicario mentre pregava la Dea Themis. Questa volta la reazione dei soldati e dei Cavalieri presenti era pronta, ed al sicario veniva impedito di avvicinarsi all’uscita.

All’arrivo della Principessa delle Tenebre Sofronia, sembrava che la sorte del Killer fosse d’esito mortale, ma questi, con uno scatto improvviso, riusciva a puntare alla gola della guardia del Tempio DarkFairy il proprio pugnale e a prenderla in ostaggio. Per non mettere in pericolo DarkFairy, i presenti decidevano di lasciar fuggire il sicario che portava con sé l’ostaggio.

Durante la fuga attraverso la città, il rapitore attraversava la piazza del mercato e poi arrivava ai giardini dove un gruppo di cavalieri del Leone Rampante, Soldati, Cavalieri neri, Mercenari e cittadini riuscivano nuovamente a bloccarlo.

L’intervento di una squadra di Arcieri Gnomi, che scagliavano una pioggia di frecce sui presenti, permetteva al sicario di fuggire trascinando via DarkFairy che però, lottando, gli faceva cadere il pugnale con la N incisa nell’impugnatura. Il Pugnale, subito raccolto dalla guardia Elminster, veniva consegnato alla Vestale del Tempio Lady Latus e poi alla Strega di Corte Lady Malik, che provvedeva a farne una copia.

Nathamer, accortosi che il suo sicario era tornato senza pugnale, mandava un emissario a Lot per patteggiare uno scambio tra DarkFairy e la preziosa arma. Il Comandante Normanno prendeva accordi, e forniva un salvacondotto per il Killer in modo che potesse arrivare illeso ai Giardini delle Delizie, dove si sarebbe fatto lo scambio.

Sofronia riceveva da Malik la copia del pugnale di Nathamer e si recava ai Giardini, in attesa di poter concludere lo scambio, mentre l’emissario di Nathamer, che si chiamava Lorighel, giungeva all’appuntamento trascinandosi dietro la Guardia del Tempio Legata.

La tensione era altissima ed i soldati e cavalieri presenti pronti in armi, ma lo scambio procedeva regolarmente e DarkFairy tornava libera. A quel punto, con un movimento fluido la Principessa delle Tenebre Sofronia sguainava la spada e trafiggeva Lorighel, ma un altro Sicario, rimasto fino allora confuso tra la folla, colpiva a sua volta con la propria spada Sofronia lasciandola ferita a terra e poi, raccolta la copia del pugnale, riusciva a fuggire dai Giardini.

CAPITOLO VI. Le Grandi Battaglie

La tregua prima, ed una certa collaborazione dopo con Honorius, permettevano a Nathamer di concentrare i suoi attacchi solo su Lot. A differenza di Honorius, Nathamer, avendo assoggettato molti regni e città, disponeva di un vasto esercito in cui la spina dorsale delle truppe era composta da Cavalleria pesante umana.

Pur disponendo di vasti poteri, Nathamer decideva di conquistare Lot usando principalmente il suo esercito convenzionale. L’esercito di Nathamer era molto vasto e composto dalle molte razze che abitavano ad ovest di Lot, e tutte venivano utilizzate secondo le loro capacità e specializzazioni.

I primi massicci attacchi coglievano di sorpresa la città che solo con molti sacrifici riusciva a contenerli e a respingerli. Fino a quel tempo i difensori erano abituati a fronteggiare forze potenti, ma numericamente ridotte, mentre Nathamer ingaggiava con le forze di Lot vere battaglie campali utilizzando molte armi d’assedio.

Il Consigliere Militare Normanno decideva allora di riorganizzare e fortificare un Presidio posto alla Rocca dei Venti e di affidarlo all’Esercito. Inizialmente il Presidio era poco più di un avamposto fortificato con una palizzata in legno, che serviva per dare l’allarme in caso di attacco, ma in seguito alle disposizioni date dal Consigliere Militare le opere difensive venivano migliorate.

I primi scontri al Presidio si ebbero con grosse pattuglie di fanteria composta da Nani di Fosso che Nathamer usava senza troppo preoccuparsi delle perdite.

La prima battaglia si svolgeva con un attacco combinato di alcune compagnie di Nani di Fosso, armati di corte spade e scudi di legno e pelle rotondi, con l’appoggio di una compagnia di arcieri Goblin. Dopo un duro scontro le forze attaccanti riuscivano a penetrare nel Presidio e ad incendiarlo.

La ricostruzione del Presidio fu molto più elaborata, e le misure difensive si evolsero per fronteggiare questo tipo di attacchi.
Dopo alcuni giorni di piccole scaramucce, si svolse una seconda battaglia in cui le forze di Nathamer misero in campo, oltre che la fanteria e gli arcieri, anche catapulte ed alcune aliquote di cavalleria leggera.

Gli attaccanti non riuscirono a conquistare il Presidio per il valore dei difensori, ma la struttura veniva nuovamente danneggiata. In rapida successione, per impedire un rafforzamento delle strutture difensive Nathamer sferrava un poderoso attacco e, mentre fanteria ed arcieri impegnavano le forze al Presidio, la cavalleria sfilava di fianco ed entrava in città.

La prima battaglia si svolgeva ai Giardini delle Delizie dove la cavalleria si scontrava con aliquote dell’Esercito appoggiate da Leoni Rampanti, Paladini, Mercenari, Cavalieri Neri e cittadini. Mentre il grosso della cavalleria combatteva ai Giardini un contingente raggiungeva la Corte, scendeva da cavallo e cercava di penetrare all’interno per rapire l’Infante.

A corte si accendeva un sanguinoso scontro tra i cavalieri ed i pochi presenti di guardia. Nonostante gli sforzi dei difensori, due cavalieri riuscivano a penetrare nelle stanze dell’Infante, ma le trovavano vuote e quindi ordinavano la ritirata.

Le truppe di Nathamer in ritirata riattraversavano i Giardini dove si accendevano altri scontri, e alla fine attraversavano il Presidio per tornare sulle posizioni di partenza. Lot aveva pagato un alto tributo di sangue in questo scontro, ed allora si decideva un ulteriore potenziamento del Presidio.

Altre due battaglie si svolsero al Presidio ed ogni volta le forze di Nathamer mettevano in campo nuove armi (come i trabucchi), ma fino ad allora il Presidio riuscì a resistere. Durante l’ultimo scontro apparve per la prima volta la cavalleria pesante, fortunatamente in numero ridotto, mettendo seriamente in difficoltà i difensori.

Nonostante le dimensioni del suo esercito, il gran numero di perdite subite e la necessità di riorganizzarsi, costringeva Nathamer a sospendere i grandi attacchi, e ripiegava su frequenti azioni di disturbo da parte di pattuglie che mantenevano sotto pressione il Presidio.

Data la lunghezza dell’articolo, il post è stato diviso in più pagine:

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