❖ Le Dee Celtiche dei cavalli ❖
Erano tre Dee sovrane. Donne, regine, creature fatate, potenti rappresentanti delle popolazioni celtiche, diverse nei nomi ma affini nei destini.
Esse erano la Grande Dea nel suo materno aspetto, riflesse nei languidi occhi del cavallo, sono le divine giumente. Nelle Dee dei cavalli sempre si intrecciano riverenza e disgrazia, sofferenza e forza.
La promessa che risuona attraverso le loro storie ci narra che la perdita non è mai definitiva. Chi si trova in pericolo o in difficoltà, chi crede di aver smarrito la via, potrà sentire su di sé il tocco delle loro mani, e tramite esso essere condotto nell’incanto con l’amore di Modron, la Grande Madre.
~• Epona •~
Il suo nome significa “Cavalla divina”. Lei, figlia di un essere mortale e di una giumenta, poteva trasfigurare il suo aspetto a suo piacimento. L’umano e l’animale uniti in un unico corpo, lei è la donna, la Dea, la cavalla.
Il suo culto si diffuse ovunque un cavaliere portasse gli zoccoli del suo destriero, persino le orgogliose truppe romane ne subirono il fascino, e dalle terre celtiche Epona giunse nell’impero per proteggere cavalli e stalle, per guidare gli eserciti in battaglia, per lenire le ferite dell’animo dei soldati.
Fu sommamente onorata e numerose sono le sue rappresentazioni che si ritrovano dalla Gallia sino alla Tessaglia: dolce e nuda sopra la sua giumenta, o attorniata da cavalle con cornucopie, specchi e calici. Lei è la fertilità della verde terra, donna gravida e rigogliosa, portatrice di vita e di prosperità. Suoi compagni sono anche cani e corvi, e tra le mani reca le chiavi. Essa trasporta e conduce, e così come dona la vita porta anche la morte.
È Dea benevola e strega distruttrice, è tramite tra i mondi, ed i guerrieri morenti affidavano a lei il loro spirito per essere condotti nell’Annwn, nell’Ade o nei Campi Elisi.
Nell’antico rito di investitura dei sovrani irlandesi, il candidato doveva unirsi ritualmente ad una giumenta e bagnarsi nel brodo nel quale la carne dell’animale veniva cotta. Tale giumenta era Epona, poiché lei fertilizza la terra e benedice l’unione del sovrano col territorio.
È anche la grande Matrona che presiede le fonti. In Francia, ad Allerey e a Sainte-Fontaine-de-Freyming, era venerata come Ninfa delle acque, guaritrice e fecondatrice.
Una divinità liminare, dai tre candidi e terribili volti, eterna ed impalpabile, la sua essenza multiforme ed incantata invita a seguirla in una dolce corsa di cavalla tra il dorato grano maturo e nutriente.
~• Macha •~
Vi sono tre donne, tre nobili Dee che hanno nome Macha, ma colei della quale apprenderete le gesta ha nome di Macha Mong Ruadh, Macha dalle rosse trecce.
Ella fu “il sole delle donne”, una grande regina della provincia irlandese dell’Ulster, la 76esima monarca d’Irlanda. Il suo regno sbocciò nel 377 a.C. circa, e durante questo periodo la nobile Macha edificò Ard Macha, ed Emain Macha divenne la capitale dell’Ulster.
Ella fece ergere il primo ospedale irlandese a cui diede nome Bron Berg, la casa del dolore, e che rimase sino al 22 d.C. ad onorare la memoria di questa donna che divenne Dea. Si narra che il re suo marito si vantò davanti ad un’assemblea di nobili che la sua consorte fosse così veloce nella corsa, da poter vincere in una gara i destrieri più forti del regno. Macha lo aveva ammonito di non cantare tanta vanagloria, ma fu tutto inutile. Per dimostrare la veridicità di tali parole, ella fu costretta a fare ciò di cui il marito si era gloriato. E così corse, e vinse.
Ma ella era incinta, e al traguardo morì partorendo due gemelli e scagliando un’orribile maledizione contro tutti gli Ulaid, i guerrieri dell’Ulster.
Essi rabbrividirono dal primo all’ultimo poiché le sue labbra proferirono che, ogniqualvolta un nemico avesse attaccato la provincia, ogni uomo che impugnava le armi avrebbe patito per cinque giorni e quattro notti i dolori delle doglie del parto, e mai sarebbe riuscito a proteggere la sua Terra, la quale sarebbe andata per sempre in rovina.
Profetizzò infine lo scontro tra le province dell’Ulster e del Connaught, a causa del toro bruno. Senza di lei l’Ulster non sarebbe stato più al sicuro. L’affronto andava pagato, la sovranità richiedeva indietro i suoi doni di prosperità.
Macha è quindi un’atleta, una regina, ma anche una guerriera. È l’aspetto materno della triade conosciuta con il nome di Morrigan, i cui singoli aspetti sono Nemain, Macha e Badb. Essa regge i Mesred Macha, i pilastri ai quali venivano esposte le teste dei morti in battaglia, passa sui campi agile e veloce come cavalla o come cornacchia, e la sua voce è profezia.
~• Rhiannon •~
Lei è la fatata signora dell’Annwn, che per amore si fa donna mortale.
Sul magico tumulo di Arbred compare a Pwyll, il principe del Dyvet. Ella è seduta su di una bianca giumenta e la conduce al passo, tuttavia Pwyll non riesce a raggiungerla, nemmeno con i cavalli più veloci e resistenti del suo intero regno.
Per infinito tempo la insegue senza posa, inutilmente, sfiancando tutti i suoi cavalli migliori. La giumenta della grande regina è sempre innanzi a lui, irraggiungibile.
Solo chiamandola e pregandola di fermarsi, gli zoccoli della cavalla smettono di far risuonare la terra e cessano il loro incedere. Da quel momento Rhiannon dona a Pwyll tutta se stessa, e sebbene fosse promessa ad una creatura del suo stesso lignaggio, rinunciò a tutto per divenire sposa del sovrano.
La loro unione è felice, ma per molte lune il ventre di Rhiannon non darà al regno il tanto sognato erede. Tutte le malelingue si abbattono su di lei, ma così come il seme germoglia nella terra scura, anche nel grembo della regina un piccolo bagliore si preparava a sbocciare.
Nacque così un robusto bambino, ma la notte stessa egli sparì e le balie della regina, per tema di esserne incolpate, uccisero un cane e con il suo sangue macchiarono il viso e le mani della dormiente Rhiannon, di modo che tutta la colpa ricadesse su lei sola.
Grande fu il dolore e Rhiannon fu condannata a stare a guardia delle porte della città, e a portare sulle sue spalle ogni persona volesse recarsi alla reggia, raccontando la sua storia. Rhiannon si fa quindi cavalla lei stessa, e nel momento del bisogno fa risorgere in lei lo spirito del suo animale totemico. Guida e conduce, tenendo viva la memoria. Per tre anni durò la sofferenza finché un giorno giunse a corte un contadino, recando con sé un bambino simile nelle fattezze al sovrano. Il figlio perduto fu quindi ritrovato, e la regina poté tornare ad occupare il posto che le spettava.
Rhiannon è una Dea della vita e una Dea della morte, infatti suoi compagni, oltre al cavallo, sono tre magici uccelli il cui canto addormenta i vivi e risveglia i morti.
Lei è l’incubo notturno che porta sogni e visioni.



★ Info Post ★

Ciao. Io ti scrivo giusto per dirti, beh…ecco vorrei chiederti se ciò che hai scritto sui maghi è vero. Sai io a volte percepisco di essere talmente legata alla magia che leggere il sito mi ha reso contenta e soddisfatta. Ma dimmi, tutte queste informazioni da…da dove le hai prese. È vero che esiste una scuola per maghi? Sai io a scuola sono sempre stata la ragazza strana, non perché mi comporto diversamente dagli altri, ma per il semplice motivo che ogni volta che ho una conversazione con qualcuno non faccio altro che parlare di magia. Sai le tipiche domande…<> oppure <>… e quindi le persone non mi prendono molto sul serio, le uniche persone con qui riesco ad aprirmi sono le due mie migliori amiche, ma anche loro sono un po’ diffidenti sulla magia. Io vorrei soltanto dimostrare alla gente che ció che pensano è del tutto sbagliato, che la magia ESISTE ed è in mezzo a noi. Una specie di passaggio che ci porta a sognare. Ti prego il mio sogno è dimostrare a tutti quanto valgo. Mi piacerebbe fare del bene e soprattutto vorrei essere qualcuno, io penso che il nostro destino non è scritto, ma siamo a noi a decidere chi siamo e per esserlo la magia ci può aiutare giusto? Lo hai detto tu stessa la magia bianca ci dara sempre una mano. Ho bisogno di un’aiuto, desidero essere come i personaggi dei miei libri. Coraggiosi, generosi e magici.
In poche parole ciò che ti chiedo è che tu mi mostri un modo per diventare speciale. Vivo la vita di una normale adolescente ma in fondo al mio cuore percepisco un grande vuoto. Mi aiuti??