Gli Amuleti delle Razze di LOT

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Data di pubblicazione: 20 Settembre 2011 ©Giardino delle Fate

✧ Il Libro delle Razze ✧

L’Amuleto era finalmente giunto a Lot, ma mancava ancora un elemento per poi poter cercare e ritrovare gli altri dodici Amuleti: il Libro.

Quando gli Amuleti delle Razze furono affidati dalla Dea Themis ai capostipiti e da questi nascosti nelle Terre di Origine, la loro magia si attivò per creare uno scudo protettivo, che avrebbe impedito ai comuni mortali di trovare la via per giungere fino ad essi.

Naturalmente i loro custodi capirono che, in caso di necessità, qualora una grave minaccia si fosse profilata all’orizzonte, sarebbe occorso uno strumento in grado di renderli nuovamente visibili e allora, prima che lo scudo si attivasse, riportarono in un Libro le formule e le mappe per poterli un giorno ritrovare e portarli al sicuro.

Ogni razza scrisse e disegnò nel Libro, poi questo venne sigillato ed affidato ai Sacerdoti che custodivano il tredicesimo Amuleto per essere nascosto e protetto. Tramite un incantesimo ogni razza perse la memoria del luogo e dell’esistenza degli Amuleti.

La forza del tredicesimo Amuleto scavò nella roccia una serie di stanze sotterranee, al centro delle quali i Sacerdoti posero il Libro, e l’Amuleto creò una serie di guardiani che avrebbero vigilato nei secoli a venire il labirinto sotterraneo.

Completata ogni cosa la via di accesso venne chiusa, ma una nuova minaccia si faceva sempre più incombente: bisognava riaprire quelle stanze e riportare alla luce il Libro.

L’Amuleto sentiva che il pericolo era alle porte e che occorreva fare in fretta, quindi si attivò per fare trovare la via attraverso le stanze sotterranee quando sentì a Corte la presenza di alcuni cavalieri puri di cuore: il Maresciallo Cleante, il Siniscalco dell’Ordine del Leone Rampante Elves con i Cavalieri Rando, TachibanaUkyo e SerJulio, i Difensori dell’Arcana Saggezza Shanty e Bibendus, l’Ufficiale delle Guardie Ducali Elminster, il Saggio Custode degli Anni ilBosca, il cittadino emerito Kaboom e la Principessa delle Fate Sheila.

Tutti erano stati spinti a Corte da un forte e strano presentimento, tutti si guardavano intorno con la consapevolezza che presto qualcosa sarebbe accaduto e, infatti, mentre camminava su e giù per il salone, il Siniscalco Elves aveva notato che una sezione del pavimento si era mossa, producendo uno strano rumore di “vuoto”; senza indugiare la sollevò e scoprì con molta sorpresa la presenza di un pozzo che sembrava essere senza fondo.

Il Maresciallo Cleante decise di esplorarlo per capire se poteva condurre da qualche parte; l’Ufficiale delle Guardie Elminster ed i Cavalieri Rando, SerJulio e TachibanaUkyo presero una fune e, dopo averla assicurata alla vita di Cleante, cominciarono a calarlo giù verso l’oscurità.

Il fondo effettivamente non si riusciva a vedere ma, ad un certo punto, in una sezione di parete verticale il Maresciallo scoprì un passaggio, senza esitare ci entrò, poi chiamò gli altri e si fece raggiungere. Non appena il gruppo fu ricompattato ebbe inizio la perlustrazione del luogo: il passaggio si apriva in una stanza con una scala in pietra che portava sempre più in basso.

Bastò un semplice sguardo di intesa e tutti scesero; in fondo alla scala vi era una stanza vuota con una sola porta, al di là della porta un’altra stanza vuota e questa volta nessuna uscita. Il gruppo, un po’ stranito, tornò sui suoi passi e ritornando nella stanza precedente questa volta il Cavaliere TachibanaUkyo, dopo un’attenta ricerca, riuscì a trovare un passaggio segreto.

Uno alla volta tutti lo percorsero giungendo in un locale, probabilmente un’antica armeria, dove era situata una rastrelliera piena di armi con quattro Orchi che gli facevano da guardia. Si ebbe un primo violento scontro, che fortunatamente si concluse senza nessun ferito dalla parte dei nostri valorosi; dopo aver sterminato il nemico, ciascuno si dotò di tutte le strumentazioni belliche che poteva portare e la spedizione riprese.

Il passaggio proseguiva verso un corridoio che portava sia a destra che a sinistra; il Maresciallo Cleante scelse la via di sinistra ma, dopo avere percorso appena pochi passi, cadde in una trappola poco profonda. Tutti lo aiutarono ad uscire e si proseguì ancora in quella direzione, facendo attenzione alla presenza di eventuali altre botole; il corridoio procedeva per altri sei metri prima di svoltare.

Cleante, che guidava e coordinava il gruppo, era come sempre alla testa della fila e non appena svoltò l’angolo venne risucchiato da uno strano vortice magico che, dopo averlo sballottato per un po’, lo scaraventò al suolo in uno stato semiconfusionale. Non appena si fu ripreso poté subito constatare che, poco oltre, una frana ostruiva il corridoio, bloccando completamente il passaggio.

Si esaminò l’ambiente circostante: le pareti erano affrescate con dei dipinti che rappresentavano dei luoghi misteriosi ma familiari, il pavimento di lucido marmo sembrava non essere stato percorso da epoche lontanissime, ma non vi era alcuna via d’uscita e si dové necessariamente tornare indietro.

Questa volta al bivio si scelse il percorso di destra, lo stato d’animo dei membri del gruppo variava di minuto in minuto, stupore per gli strani ed inspiegabili fenomeni, curiosità per quei luoghi così misteriosi, ma anche disagio, eccitazione e talvolta soffocato timore. La parte destra del corridoio procedeva dritta per sette metri, in fondo si potevano vedere due porte, una frontale e una a destra.

Tirando una moneta si lasciò decidere alla sorte, che scelse di prendere quella frontale; la porta introdusse ad una stanza in cui due Goblin e tre Orchi attendevano il gruppo con le armi sguainate.

Secondo terribile scontro: un Goblin ferì il Maresciallo Cleante, un Orco afferrò il Siniscalco Elves, l’altro Orco colpì il Difensore Shanty con un martello da guerra, un Goblin ferì ad un braccio Elves con un pugnale, un Orco colpì il Cavaliere TachibanaUkyo con un guanto di ferro mentre l’altro attaccava Rando a mani nude.

Tutti combatterono strenuamente finché ogni nemico non venne eliminato; grazie a delle pozioni guaritrici i nostri avventurieri poterono curarsi e, dopo qualche minuto di meritato riposo, si rimisero in cammino.

La stanza successiva sembrava non avere uscita, ma sulla parete sinistra una strana libreria catturò l’attenzione di qualcuno; dissimulata tra le scaffalature vi era infatti una porta e, dietro ad essa, una nuova stanza, buia e con una sola porta sulla sinistra. Dopo aver acceso delle torce si scoprì che al centro della stanza si trovavano due enormi ragni velenosi ed una Mummia che si avventò lesta su TachibanaUkyo cercando di morderlo.

Pochi colpi mirati furono sufficienti ad eliminare questo nuovo pericolo. Ciascuno aveva la netta sensazione di trovarsi dentro un mortale labirinto ma, senza indugiare, si procedé ancora una volta e si aprì anche questa nuova porta. Un’altra stanza, molto più piccola, accolse il gruppo.

La parete di destra era occupata da un grosso armadio e di fronte inesorabilmente giaceva un’altra porta, l’armadio era oscuro ma qualcosa lo faceva apparire particolarmente interessante. Si decise di forzare la serratura ma fu un grave errore,  quasi fatale per qualcuno.

Un lento vapore tossico cominciò a fuoriuscire dal suo interno, il Difensore Shanty e il Custode degli Anni ilBosca (trovandosi proprio di fronte ad esso) caddero al suolo colpiti in pieno volto; il Cavaliere Rando trascinò Shanty in un angolo, mentre il Difensore Bibendus faceva la stessa cosa con ilBosca, e questo permise ai malcapitati di ricominciare a respirare e riprendere lentamente conoscenza.

Il gas letale stava saturando il locale, tutti respiravano affannosamente nonostante si fossero coperti i volti con pezzi di tessuto di varia natura, a fatica riuscirono a trascinarsi sui propri passi nel corridoio che lì li aveva condotti. Il corridoio proseguiva in entrambe le direzioni, sia a destra che a sinistra, ma si scelse di andare per questa seconda via; il percorso procedeva dritto per qualche metro fino a giungere ad un nuovo bivio, a sinistra un’altra deviazione, avanti ancora dritto.

Il pavimento mostrava i segni indelebili dei secoli e degli innumerevoli passi che un tempo lo avevano solcato, era strano vedere tutto questo, sembrava quasi di trovarsi improvvisamente in un’altra epoca. Anche questa volta andando dritti, il cammino era bloccato da una frana, quindi si tornò alla deviazione verso sinistra.

Dopo qualche metro una porta; questa si apriva in una stanza buia, ma nel palpabile silenzio potevano essere uditi senza difficoltà degli strani sibili, come dei respiri. Otto Goblin si avventarono sul gruppo all’improvviso, due di essi atterrarono sir Kaboom, uno colpì il Cavaliere SerJulio ad una gamba con una lancia, uno afferrò per il collo il Saggio ilBosca cercando di strangolarlo, uno atterrò il Maresciallo Cleante con un colpo d’elsa alla nuca, uno ancora colpì in pieno volto il Difensore Bibendus con un pugno.

Lo scontro fu abbastanza impegnativo e tutti combatterono con grande valore, in particolare il Difensore Bibendus che pensò a salvare la vita de ilBosca a costo della sua stessa incolumità. Eliminati tutti i nemici la stanza rimase completamente vuota, sulla parete sinistra una nuova porta; al di là della porta ancora una stanza, al centro di essa un tavolo ed intorno al tavolo altri otto Goblin che attaccarono prontamente il gruppo non appena ebbe varcato l’ingresso.

Un Goblin spinse violentemente Shanty contro una parete mentre un secondo cercava di colpirla con la spada, un Goblin attaccò TachibanaUkyo ed uno ferì Bibendus con un pugnale; il cavaliere TachibanaUkyo mozzò al tavolo le gambe, e queste vennero usate a mo’ di bastone anche da chi era rimasto privo di armi.

Altro violento scontro che grazie alla buona sorte finì con esito positivo e senza ferimenti troppo gravi; le pozioni curative ancora una volta permisero al gruppo di rimettersi in sesto. La stanza aveva due porte, una a sinistra e una al centro; si scelse nuovamente la via di sinistra, che conduceva ad una piccola cripta antica sorvegliata da due Scheletri che attaccarono il Maresciallo Cleante.

Eliminato il pericolo ed esaminata la cripta, venne trovato adagiato al suolo un piccolo scrigno di legno finemente decorato; il Cavaliere Rando, facendo molta attenzione a non innescare qualche trappola, lo aprì e venne premiato con 50 monete d’oro. Non avendo la cripta altre uscite si tornò indietro e questa volta si scelse la porta centrale, ma anche questa stanza era sorvegliata da quattro Orchi guardiani, che non esitarono ad attaccare.

Uno afferrò il Cavaliere SerJulio scaraventandolo contro il gruppo e atterrando buona parte di esso, prontamente partì il contrattacco ed anche questi Orchi vennero sterminati. A terra furono rinvenuti altri due scrigni di legno della stessa fattura di quello precedente; quello a destra fu aperto da TachibanaUkyo ma era vuoto, quello a sinistra toccò a sir Kaboom che invece ebbe la fortuna di trovare 35 monete d’ oro, ma ora ci si trovava decisamente ad un punto morto, nessuna apertura o via d’uscita era visibile e indietro nessuna stanza era rimasta inesplorata.

Lo sconforto stava quasi per assalire il gruppo quando il Difensore Shanty, esaminando attentamente le pareti, trovò un piccolo passaggio segreto che si aprì davanti ai suoi occhi colmi di speranza; il passaggio era un’intercapedine e conduceva ad un’altra porta.

Tutti entrarono e ciò che  videro non fu per niente rassicurante: all’interno di quest’ultima stanza un trono molto particolare dominava la parete di fronte, mentre al centro, sopra un tavolo intarsiato con motivi arabescati, un antico Libro rilegato in pelle decorata era guardato a vista da un Orco minaccioso, completamente ricoperto da una corazza e che brandiva due asce bipenni, una per ogni mano.

Naturalmente lo scontro fu inevitabile e mentre tutti si accanivano a colpire l’Orco, pur rendendosi conto che gli attacchi non riuscivano neppure a scalfire la potente armatura, Shanty approfittando di un momento di distrazione del guardiano si impadronì del Libro e sentì subito l’irresistibile impulso di andarsi a sedere sul trono, quasi fosse esso stesso a richiamarla insistentemente a sé.

Seguendo il suo istinto d’Elfo così fece e quello che accadde subito dopo, ha dell’incredibile e del soprannaturale. Tutta la stanza si illuminò di una luce abbagliante che scaturiva dal trono avvolgendo ogni cosa ed ogni essere presente, un tuono esplose fragoroso ed un vortice magico investì tutto il gruppo sollevandolo temporaneamente da terra.

L’Orco a contatto con la luce si volatilizzò in un batter d’ occhio e il trono cominciò a ruotare di lato liberando un passaggio oscuro, unica via di salvezza; nessuno esitò e tutti  lo attraversarono ritrovandosi dopo pochi istanti nuovamente nel salone di Corte. Del pozzo da cui era partita la spedizione non rimaneva più alcuna traccia, come se non fosse mai esistito.

Il Libro venne affidato ai Detentori dell’Arcana Saggezza che lo portarono nella loro Biblioteca per studiarlo, e capire il motivo per cui li aveva condotti fino ad esso in modo tanto inequivocabile.Data la lunghezza dell’articolo, il post è stato diviso in più pagine:

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