Il Regno delle Fate

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Data di pubblicazione: 15 Settembre 2011 ©Giardino delle Fate

✧ Accedere al Regno delle Fate ✧

Il Regno Feerico è situato in una dimensione parallela a quella umana, dimensione in cui vigono leggi spaziotemporali differenti dalle nostre. In quella dimensione il Tempo pare dilatarsi, od anche contrarsi, indefinitamente: pochi minuti trascorsi a danzare in un Cerchio delle Fate in loro compagnia, potrebbero rivelarsi anni nella nostra dimensione materiale.

Viceversa, c’è chi racconta di aver vissuto per anni prigioniero nella dimensione Feerica, mentre è risultato assente per poche ore…

In realtà, non ci è dato di saperlo se non sperimentandolo direttamente, poiché ogni esperienza è strettamente soggettiva.

Questa dimensione è affine al Piano Astrale, quel piano nel quale secondo la Tradizione Esoterica si manifestano le nostre emozioni e i nostri sentimenti, un piano più sottile di quello materiale tangibile e pertanto più prossimo, dal punto di vista umano, al Regno dello Spirito.

Un’altra caratteristica del Piano Astrale, o comunque del piano in cui regnano le Fate, è la sua sensibilità all’intenzionalità conscia ed inconscia. Meraviglioso, cangiante, luminosissimo, caratterizzato da paesaggi e dimore di bellezza indescrivibile, il Piano Astrale (quindi il Regno Fatato, o Feerico) può divenire cupo e terrificante alla vista di chi nutre in sé sentimenti violenti o distruttivi. Solo con la purezza nel cuore, con ferma volontà e scintillante fantasia sarete accettati nel Regno di Luce.

Tale caratteristica consente altresì ai suoi abitanti di cambiare a piacimento forma, sembianze e dimensioni. Colui che è mosso da energie psicocinetiche di creature minuscole che abitano nelle cavità del suolo, si riduce alle loro stesse dimensioni e cioè alle dimensioni del feto.

Le danze, i banchetti, la gioia alla quale partecipa rappresentano la vita del bambino non ancora nato, al quale tutto viene fornito magnificamente senza alcuno sforzo da parte sua. Nel ventre materno il tempo non esiste. È un concetto post-natale. Il non-nato percepisce al limite la propria crescita come una forma di tempo biologico, perciò il soprannaturale trascorrere del tempo nella Terra delle Fate è una caratteristica fetale. Vi sono indubbiamente luoghi naturali che facilitano l’accesso al Regno delle Fate, ma ciò che conta per essere ammessi al cospetto di una Fata, è soprattutto una particolare disposizione d’animo. Per accedere al Regno Feerico infatti bisogna avere certi requisiti: leggerezza ed apertura di cuore, consapevolezza, intenzioni ferme, chiare e “limpide”, ovvero prive di secondi fini (soprattutto correlati al potere), presenza, stabilità.

Tali requisiti, che potremmo definire peculiari di un certo stato interiore, sono necessari per evitare di “inquinare” la loro delicata e sensibile dimensione, oltre che per evitare brutti incontri: non dimentichiamo infatti che il Regno Fatato ed i suoi abitanti, non possono evitare di restituire all’essere umano i suoi stessi sentimenti e stati d’animo amplificati…È possibile che questi luoghi di Natura incontaminata, luoghi non soltanto di rara bellezza ma anche dotati di un’energia e di un magnetismo particolari, fossero e siano tuttora punti d’incontro facilitato tra le due dimensioni, quella umana e quella Feerica, “passaggi” accessibili solamente a quegli umani che hanno i requisiti necessari per avvicinarsi alle Fate senza urtarne la suscettibilità.

Non possiamo dire se questi luoghi fungano in sé per sé da “portale dimensionale”, o se piuttosto agiscano indirettamente sull’uomo, facilitando l’accesso ad un particolare stato che permette di contattare la dimensione Feerica.

❈ La “Via delle Fate” ❈

“Via delle Fate” è, in realtà, una qualsiasi Via di Conoscenza o Via Spirituale che si rispetti, poiché ogni percorso che conduca allo Spirito, passa per i piani sottili abitati dalle Creature Feeriche. Ogni Via Spirituale dunque, dichiaratamente o meno, “attraversa” il Regno delle Fate, qualunque nome venga loro dato o in qualunque forma esse appaiano.

In qualsiasi percorso iniziatico, in qualsivoglia Via Spirituale autentica, che faccia cioè capo ad una tradizione salda, antica e “viva”, ovvero i cui Maestri si succedono in catene ininterrotte (di vie cosiddette spirituali “dell’ultima ora” ne esistono a bizzeffe, ma se non c’è una tradizione a sostenerle, esse si rivelano sentieri che non possono condurre molto lontano…), le creature del Regno Feerico sono in qualche modo menzionate.

Creature che possono appartenere ad un elevato rango spirituale (visto che la loro dimensione rarefatta e sottile può avvicinarsi più di quella umana ai domìni dello Spirito), esse sono degne del più alto rispetto e possono essere senz’altro onorate e tenute in considerazione, ma non per questo devono divenire oggetti di culto da venerare al disopra di ogni cosa: il loro stesso potere viene da piani ancor più elevati, e l’aiuto che possono elargire agli esseri umani è vincolato e subordinato a Leggi Spirituali che non dipendono da loro direttamente, ma di cui loro possono solo essere esecutori, dietro Ordini Divini.

Pertanto, nonostante sia possibile percepire l’alleanza con il Regno Feerico e con gli Spiriti della Natura, non si può pretendere che le creature Feeriche siano tenute a risolvere i problemi umani “con la bacchetta magica”: se interagiscono con la dimensione umana, lo fanno rispettando un equilibrio, un disegno e soprattutto ordini superiori…

Per prepararci a questo passo è utile tener conto che vi sono giorni ed ore particolari, come sopraccennato, i quali sono d’aiuto ai “mortali” che cercano il Regno della Luce. Questi giorni e queste ore sono intrisi di vibrazioni magiche che assottigliano il velo tessuto tra il nostro mondo ed il loro, della nostra propensione ad aggrapparci alle cose materiali.

Se intendete fare di questi giorni ed ore fatati un uso pratico, troverete utile celebrarli con una preghiera rituale alle divinità correlate alla vita delle Fate, come ad esempio Pan, il Dio dei Boschi, il guardiano spirituale delle Fate nel suo aspetto maschile, e i tre volti della Natura, ossia Diana, Artemide ed Aradia, ispiratrici del Popolo Fatato e, cosa più interessante, collegate alla nostra percezione e conoscenza di quel regno: i nomi di questi numi tutelali sono greci, ma essi appaiono anche nella mitologia celtica con le sembianze di Ahrianrad, la Dea delle Stelle, o Brigit la Dea della Luna, e la regina Aine (pronuncia “Oni”), la Dea delle Fate.

Accendete una candela per intonare la vostra preghiera, potete scegliere le parole che desiderate, non importa quali siano… ma ricordate sempre di mantenere un atteggiamento rispettoso e di formulare chiaramente nel cuore, nella mente e con le parole, la vostra richiesta di sviluppare la vista sottile. Inoltre, pur se all’inizio le Fate siano portate agli scherzi e magari mentre le cercate vi condurranno in un’allegra danza, è importante non farsi mai prendere dall’esasperazione o dallo sconforto, men che meno dall’impazienza.

Le Fate sono un popolo antico e saggio, esse metteranno alla prova, anche in modo severo, il vostro senso dell’umorismo e la vostra buona volontà. Non si riveleranno mai a uomini di cattiva fede, con un brutto carattere o meschini, né concederanno ad essi la loro amicizia o dei favori: pertanto, se avete avuto una pessima giornata, rimandate la vostra ricerca a quando vi sentirete meglio, e non prendetevela per i loro scherzi, altrimenti non sarete in grado di sviluppare la vista sottile (o seconda vista).

Ricordiamo, che nessuno comincia un cammino spirituale o ne raggiunge il culmine da solo. Una verità, questa, che va fortemente sottolineata in antitesi all’individualismo. Al principiante può sembrare di essere solo, soprattutto all’inizio del viaggio, ma quando giunge alla fine capirà benissimo che non è stato assolutamente così. Nella Via Feerica noi riconosciamo la nostra interdipendenza fin dall’inizio, facendo appello ad ausiliari od alleati. Questi aiutanti rientrano in due categorie principali: esseri animali ed esseri fatati.

La nostra credenza che questi esseri siano separati da noi è un espediente concettuale, non già una verità metafisica. Si deve cominciare con gli ausiliari animali, ovvero «animali di potere» (animali Totem, come vengono chiamati nelle tradizioni sciamaniche).

C’è stata molta confusione a proposito di ciò che queste creature rappresentino effettivamente. Possiamo dire, per darne una definizione preliminare, che corrispondono agli stessi esseri degli aiutanti spirituali dei nostri guaritori e medium occidentali, solo che appaiono in forma animale.

Perché accade questo? Per molte migliaia di anni la nostra società si è concentrata soprattutto sulla comunicazione tra gli esseri umani, quale strumento di apprendimento; basti pensare ai dialoghi di Platone, pietra miliare della filosofia occidentale, però altre genti, compresi i nostri antenati, hanno vissuto a lungo non soltanto più vicini di noi alla Natura, ma soprattutto in fruttuosa simbiosi con essa. Si potrebbe dire che prestavano orecchio alle voci della Natura, perciò, mentre le nostre guide sono sostanzialmente umane, le loro guide tendevano a manifestarsi in forma animale.

Pertanto, alla luce dell’attuale crisi ecologica, forse anche noi in Occidente dovremmo apprendere qualcosa di più dai nostri amici animali. La Via Feerica ci offre appunto tale opportunità, rivelando che un tempo la nostra cultura aveva un rapporto molto più stretto con il mondo naturale.

Mettendoci in contatto con i nostri ausiliari animali, in realtà non facciamo che ricollegarci con le nostre radici più profonde. Siamo abituati a maestri spirituali quanto mai solenni, che pronunciano pie (e prolisse) omelie relative a concetti astratti come «amore» e «dovere».

I maestri animali non sono così, come converrà chiunque conosca le bizzarrie del lupo ed il corvo, i «bricconi divini» dei Druidi: scherzano, fanno capriole e, soprattutto, insegnano mediante azioni simboliche anziché a parole.

Il vostro insegnante animale probabilmente vi offrirà una serie di visioni simboliche, spetta a voi coglierne il significato. Il maestro animale, maschile o femminile che sia, può anche condurvi a situazioni catartiche in cui paure e blocchi energetici vengono sciolti.

Materialismo e Spiritualità
“Spiritualità” è un termine di cui spesso si abusa, senza sapere necessariamente di cosa si parla… Troppo spesso sotto i termini come “ricerca spirituale” si cela un’insospettata sete di potere, o almeno il desiderio di sentirsi superiori a coloro che vivono magari senza filosofeggiare e per questo si giudicano “materialisti”, quando invece il materialismo è ben altro.

Possiamo considerare “materialistiche” tutte le tendenze all’attaccamento non solo a beni materiali, bensì anche ad una credenza, ad un atteggiamento o ad un ideale cosiddetto “spirituale”, attaccamento che in qualche modo costituisce un freno a quel cambiamento costante che garantisce sia il fluire della vita, sia l’espansione della coscienza verso i Regni dello Spirito.

Indubbiamente, per intraprendere un vero percorso, o Via Spirituale, bisogna essere pronti a spogliarsi di molte cose in cui ci s’identifica o s’identificano le sorgenti del proprio benessere. Non a caso, le iniziazioni alle Vie Spirituali, a qualunque cultura o tipo di religiosità e misticismo esse facciano capo, includono sempre un qualche rito di “morte e rinascita”.

Lo “stato del cuore”
Possiamo dire che il “luogo di incontro” con la dimensione Feerica è innanzitutto uno spazio interiore, un qualcosa che si schiude nell’Essere, permettendo l’accesso ad una dimensione della coscienza che sta al di là dello spazio e del tempo, e probabilmente anche al di là della vita e della morte così come umanamente si concepiscono. Tale spazio interiore è uno stato caratterizzato da:

ღ profonda connessione con il cuore

ღ fiducia (e/o fede…)

ღ disponibilità, sincerità ed apertura

ღ abbassamento della critica, ovvero ridimensionamento del senso critico

ღ non giudizio

ღ sentimenti ed emozioni positive e costruttive

Questo stato, che potremmo definire “stato del cuore”, “nutre” letteralmente le relazioni con i mondi leggeri ed impalpabili nei quali regnano le creature Feeriche ed operano gli Spiriti della Natura. Inoltre, ed è un effetto collaterale da non sottovalutare, coltivare e mantenere tale stato fa miracoli nell’ambito delle relazioni interpersonali umane.

Il campo del cuore
Di fatto è stata scientificamente rilevata l’esistenza di un campo elettromagnetico generato dall’attività del cuore, campo la cui ampiezza misurabile può arrivare ad un raggio di tre metri circa. Inoltre, alla luce dei più recenti studi scientifici nel campo della psico-neuro-endocrino-immunologia, sappiamo che il cuore è il regolatore di alcune attività cerebrali ed ormonali, in sostanza dell’attività dell’intero organismo.

Intervenire per modificare i parametri dell’attività cardiaca, modificando l’intero assetto psicofisiologico, è possibile, ed anche molto semplice pur richiedendo ingente impegno: occorre esercitare quell’intenzionalità cosciente, detta anche volontà, per mantenersi il più possibile presenti al cuore stesso e a ciò che il cuore prova.

Non a caso le Vie Spirituali appartenenti a varie tradizioni concordano nel definire il cuore “Porta di accesso al Divino”: attraverso una maggiore consapevolezza e presenza al proprio cuore, e attraverso la disponibilità, l’empatia e il non giudizio che derivano naturalmente da una tale connessione con esso, si possono più facilmente operare quelle “trasmutazioni emozionali“, che consentono di disinnescare le reazioni distruttive spesso automatiche, sostituendole con azioni costruttive consapevoli.

Di conseguenza, poiché Fate e creature affini sembrano essere così sensibili tanto ai campi elettromagnetici quanto alle umane intenzioni, emozioni e sentimenti, nutrire e mantenere uno stato “di cuore” dovrebbe contribuire a facilitare gli “incontri ravvicinati” con abitanti della dimensione Feerica bendisposti.

Le Fate e la Trance ipnotica
La musica e le danze delle Fate sembrano esercitare un grande fascino ipnotico sugli esseri umani, che secondo le leggende vengono talvolta trascinati in una trance tanto profonda da durare anni e anni. Al di là di questo aspetto, tra i requisiti che caratterizzano lo stato privilegiato per accedere alla dimensione Feerica, l’abbassamento del senso critico figura anche tra le premesse che rendono possibile l’induzione alla trance ipnotica.

L’ipnosi può essere un valido strumento per imparare ad attingere a risorse “nascoste” dentro di sé e cambiare stato mentale, facilitando l’approccio con quella dimensione interiore che sembra essere una delle porte d’accesso al Regno Feerico.

Sembra comunque che per evitare di divenire succubi o farsi letteralmente possedere da questo genere di creatura, sia bene “mettere a dieta” i Demoni, non appena si presentano assieme alle emozioni negative ad essi inevitabilmente associate. “Mettere a dieta” i Demoni significherebbe nutrirli con emozioni e sentimenti opposti a quelli di cui essi vorrebbero nutrirsi, e che ci inducono a produrre: pare che ciò li renda molto più arrendevoli e gestibili.

Angeli
In tutte le tradizioni spirituali e religiose si fa riferimento ai “Messaggeri Celesti”, intermediari tra i Piani Divini e l’umanità. La tradizione biblica fa riferimento, attraverso correnti cabalistiche, ad una gerarchia di 72 Angeli, o Geni Celesti, simboleggianti altrettanti Attributi Divini che è possibile invocare, ovvero “chiamare dentro se stessi”, per attingere alle risorse che ciascuno di essi porta in sé.

Secondo tale tradizione, alcune di queste Entità Celesti agirebbero tanto nell’uomo quanto in seno alla Natura, attraverso la mediazione degli Spiriti preposti ad essa.

D’Ombra e di Luce…
Per trasformare una zona d’ombra in luce non vi è che un modo: illuminarla. Sembrerà banale, ma non si può scacciare il buio se non portando luce (o accendendola…).

Ogni intenzione inconscia, cioè non consapevole, così come ogni emozione o sentimento distruttivi, sono “ombre”, aspetti del proprio “lato oscuro“. Quindi per vincere il “lato oscuro”, occorre sia portare alla luce ciò che ci muove inconsciamente, cioè coltivare la consapevolezza di sé, e sia operare continuamente per trasformare le proprie emozioni. Per far questo è utile imparare ad ancorarsi saldamente alle emozioni positive opposte a quelle che costituiscono i propri punti deboli.

Ad esempio, se l’emozione che costituisce la propria debolezza è la paura, l’emozione opposta potrebbe essere il senso di sicurezza o protezione. Coltivando nella propria vita esperienze che suscitino senso di sicurezza e protezione può aiutare, nel momento del bisogno, a richiamare più facilmente e rapidamente in sé tali sensazioni per mettere in fuga la paura. Certamente occorre allenarsi.

Trasmutazioni emozionali
Le emozioni positive e i sentimenti equilibrati possono essere una conquista, nel senso che è possibile (fortunatamente!), mediante un training opportuno, incrementare la propria intelligenza emotiva ed allenarsi alla gestione e trasmutazione dei propri stati interiori, conquistando autonomia e indipendenza dagli eventi esterni.

Troppo spesso si è dominati da reazioni automatiche inconsapevoli generate da schemi, abitudini, veri e propri “programmi” condizionanti appresi chissà quando ma non sempre funzionali. Il decondizionamento da tali schemi ed automatismi mentali, emozionali, comportamentali e spesso corporei, è un passo fondamentale nei percorsi che conducono alla consapevolezza di sé e alla “presenza”, percorsi comuni a tutte le Vie di Conoscenza che in qualche modo tendono alla realizzazione dell’Essere e della Spiritualità.

Dal Piombo all’Oro
Tale processo è assimilabile alla trasmutazione alchemica del Piombo in Oro, vale a dire la trasformazione di tutto ciò che è limite, zavorra e condizionamento, in opportunità e risorse.

Astrologicamente il Piombo è il metallo associato a Saturno, che simboleggia la struttura di personalità con la quale ci identifichiamo e ci manifestiamo nel mondo. L’Oro invece è il simbolo del Sole, associato all’essenza individuale e al cuore che, nelle varie tradizioni spirituali, è considerato la Porta di accesso al Divino.

La danza dei contrari
Come insegna Mago Merlino ne “La Spada nella Roccia” disneyana “…per ogni qua c’è sempre un là… per ogni su c’è sempre un giù… per ogni men c’è sempre un più… e questo il mondo fa girar…”

Sembra proprio che per intraprendere un percorso sensato in questo mondo, onde evitare di girare a vuoto, si debba imparare a destreggiarsi tra quelli che sembrano opposti irriducibili, coltivando un sano equilibrio.

Se lo scopo della vita è comprendere il Divino realizzando se stessi nello Spirito e liberandosi da quei limiti e condizionamenti che spesso confinano ad un livello infimo, sarà fondamentale cercare di espandere la propria coscienza.

La via dell’esperienza
In tale ricerca, l’esperienza sarà la prima, costante ed insostituibile Maestra, poiché senza esperienza non c’è vera conoscenza, né espansione di coscienza, né consapevolezza. Solo attraverso la sperimentazione dei contrari possiamo percepire il mondo, solo attraverso il riconoscimento degli opposti possiamo ricondurci all’Unità. Solo comprendendo (ovvero “prendendo dentro”, cioè riconoscendo) gli opposti dentro noi stessi potremo sperimentare la completezza: l’esistenza intera è volta a comprendere, per realizzare il Tutto nell’Uno

✯ Tecniche per un contatto… ✯

Esistono tecniche per sviluppare la seconda vista, in pratica sarebbe quella che possiedono i sonnambuli, per poter avere un contatto con le Creature Fatate. Tutti gli uomini possono recidere il velo sottile che protegge i mondi, ma è utile, come in tutte le cose, un esercizio costante.

Praticate all’aperto o in una stanza, purché sappiate di non essere disturbati da nessuno per una mezz’ora almeno. Sdraiatevi sulla terra o per terra, chiudete gli occhi, iniziate un respiro lento e profondo, concentratevi sul respiro rilassandovi completamente. Sarebbe utile anche una buona musica di sottofondo.

Lasciate andare la vostra mente, libera di percorrere sentieri immaginari, di visualizzare immagini che compaiono improvvisamente, non trattenetele, non ragionate… lasciate che esse si accavallino indistintamente e corrano, non pensate… lasciate fluire tutto ciò che vi compare, senza alcuna forzatura o freno. Senza pensieri.

Svegliatevi lentamente solo quando il vostro corpo sarà pronto. Potranno passare anche 10 minuti, non ha importanza. Appena la vostra coscienza sarà di nuovo attiva, annotate su un quaderno tutto ciò che avete visto. 

Invocazione delle Quattro Stelle del Destino

Per questa invocazione è indispensabile disporre di una bussola per individuare i quattro punti cardinali. Una volta che vi sarete orientati, sedetevi al centro tra i quattro punti. Purificate il vostro spazio interiore mediante l’esercizio di visualizzazione.

Ora volgetevi ad Est. Siate consapevoli di una dolce brezza primaverile che spira da questa direzione, fragrante di tutti i profumi della stagione. Lasciate che accarezzi il vostro volto. Dite ad alta voce: Reul Near, stella dell’Est, dacci dolce nascita.

Pensate alla vostra nascita e alle sue circostanze. Pensate alle migliaia di esseri che in questo stesso giorno devono varcare il cancello dell’Est. Che genere di condizioni vi troveranno? Pensate anche alla vostra rinascita finale. Questo è il cancello, superato il quale, rientrerete nel mondo verde, quando sarà venuto il momento. Siate consapevoli di ogni germe di nuovi pensieri, di nuovi progetti, nella vostra coscienza. Fate che il vento primaverile spiri su di essi e vi avvolga con la sua fragranza.

Volgetevi poi a Sud, e sentite il caldo vento meridionale che carezza il vostro volto. Esso porta la fragranza di mille fiori dei prati estivi. Dite ad alta voce: Reul Deas, stella del Sud, dacci grande amore.

Pensate ad ogni momento della vostra vita in cui avete sperimentato amore in tutta la sua purezza e forza, magari l’avvolgente amore genitoriale dei vostri primi anni, o i travolgenti sentimenti della vostra prima infatuazione. Rivivete adesso l’ esperienza. Pensate anche ai molti esseri nel mondo verde (e in altri mondi), bisognosi di amore, che desiderano amore, che sono degni di amore. Fate in modo che il vostro amore si dilati fino ad incontrarli. Questo è il cancello del matrimonio e della maturità, e dunque pensate anche a queste cose. Tutto ciò che nella vostra vita desiderate che cresca e prosperi, dovrebbe essere accarezzato dal vento del Sud.

Dopo essere rimasti a Sud per un po’, volgetevi ad Ovest. Il vento occidentale è ricco dell’odore di foglie autunnali e di un lieve sentore di mare. Dite ad alta voce: Reul Niar, stella dell’Ovest, dacci un’età tranquilla.

Pensate alla vostra vecchiaia, che sia già con voi o che debba ancora arrivare. Pregando, pensate alla parola «tranquillo»: ogni essere di ogni mondo ha diritto ad un’età tranquilla. Pensate ai benefici che essa comporta. Per esempio, alla possibilità di volgervi alla vostra interiorità in tranquilla contemplazione. Qualsiasi situazione ed ogni creatura che durante la vostra vita abbia occupato un lungo periodo di anni, dovrebbero essere sfiorate dal salso sentore dell’Ovest.

Infine, volgetevi a Nord. Il vento qui è freddo, con una folata di fiocchi di neve. Dite ad alta voce: Reul Tuath, stella del Nord, dacci la morte.

Mettetevi senza paura di fronte alla vostra morte che verrà a voi dal Nord. Non siate sentimentali, ma affrontate la certezza che la vostra vita finirà. Pensate alle migliaia di esseri che abbandoneranno il mondo verde passando per il cancello del Nord, prima che questo giorno sia finito. Pensate agli incontri con la morte che avete avuto finora nella vita. Che cosa ne avete appreso? Qualunque situazione o persona da cui sentite il bisogno di affrancarvi, deve passare per il vento del Nord, purificatore e corroborante.

Questa meditazione sulla morte non è la conclusiva. Tornate a rivolgervi brevemente ad Est, mentre terminate la preghiera, quale pegno dell’inizio di un nuovo ciclo. Guardate tutti i semi di novità di cui avete bisogno per arricchire la vostra esistenza.

Rimanete per un po’ in silenzio. Non c’è bisogno di congedare i poteri del punto cardinale, più di quanto lo sia di distaccarvi, al termine della preghiera, dal Dio o dalla Dea. Non avete ordinato la loro presenza: avete fatto amicizia con il loro potere.

Per i rituali di contatto con gli Esseri Fatati visitare:
Spiriti della Natura, Come attirare le Fate e Rituali e Incanti Fatati

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