Le Arti della Divinazione

Articolo trasferito dalla precedente versione del sito https://giardinodellefate.wordpress.com

Data di pubblicazione: 14 Ottobre 2011 ©Giardino delle Fate

❀ Rabdomanzia ❀

La Rabdomanzia è una pratica che consiste nel localizzare oggetti nascosti sotto terra, servendosi di una verga o di una bacchetta biforcuta. Ha origini antiche ed è ancora praticata, nonostante tutte le prove realizzate secondo metodi scientifici ne abbiano dimostrato la completa inefficacia.

Il termine deriva dalle parole greche ῥάβδος (rhábdos), che significa “bacchetta”, e μαντεία (mantéia) che significa “divinazione”, dove quest’ultima va intesa nel significato più esteso di “ricerca di informazioni mediante pratiche religiose”.

La Rabdomanzia ha attraversato in varie forme i diversi millenni. In origine probabilmente la Rabdomanzia aveva finalità divinatorie: determinare il volere degli Dèi, predire il futuro o statuire la colpevolezza del condannato in un processo.

La persona che cerca mediante questa tecnica oggetti vari, giacimenti minerari, siti archeologici o acqua è detta Rabdomante. La Rabdomanzia, come praticata oggi, si fa risalire alla Germania del XV secolo, quando era usata per trovare metalli.

La tecnica si diffuse in Inghilterra grazie ai minatori tedeschi. Alla fine degli anni Sessanta, durante la guerra in Vietnam, alcuni Marines statunitensi usarono la Rabdomanzia per provare a localizzare armi e tunnel.

Nel Medioevo i Radbomanti rischiarono di venire perseguitati, in quanto sospettati di tenere contatti con il Demonio. Nel 1662 la Rabdomanzia venne dichiarata mera “superstizione” o finanche “satanica” dai Gesuiti, tuttavia Gaspar Schott (scienziato tedesco del 1600), successivamente sostenne di non essere così sicuro che a muovere la bacchetta fosse sempre il Demonio. Nel 1701 l’Inquisizione proibì l’uso della Rabdomanzia nei processi.

I sostenitori della Rabdomanzia ritengono di poter individuare la presenza dell’oggetto cercato, grazie al contributo di poteri extrasensoriali e all’emissione di energie da parte dell’oggetto, captabili attraverso la bacchetta oppure tramite l’effetto di “risonanza”, analogo alla vibrazione dei suoni.

Al giorno d’oggi la Rabdomanzia è tuttavia considerata un fenomeno paranormale privo di riscontro scientifico, e smentito nell’efficacia dai test condotti sotto rigido controllo.

La bacchetta del Rabdomante in passato veniva solitamente costruita con un materiale legnoso o ferroso, caratterizzato da una forma a bacchetta avente un’estremità biforcuta a forma di Y, mentre oggi si usano bacchette simili ad antenne, oppure, in alternativa, il “pendolo”, ovverosia un blocco di metallo tenuto sospeso da un filo.

Secondo i Rabdomanti la bacchetta metterebbe in tensione le braccia, creando un equilibrio instabile che permetterebbe al cervello di comunicarci l’avvenuto ritrovamento idrico, tramite delle scariche alle braccia che si riverberano sulla bacchetta; anche se il Rabdomante ha l’impressione che la bacchetta sia mossa da altre cause, sarebbe in realtà il cervello a generare tale movimento.

Il pendolo è un amplificatore meccanico dei micromovimenti della mano e del braccio, più vi sono micromovimenti, più facilità avrebbe il cervello di comunicare con la mano dell’operatore.

Alcuni ricercatori hanno provato ad indagare su possibili spiegazioni fisiche o geologiche della Rabdomanzia; fra questi, alcuni hanno provato a suggerire che la spiegazione sarebbe in una postulata sensibilità umana ai piccoli cambiamenti dei campi magnetici.

La Rabdomanzia e la Medicina
Un religioso francese, l’abate Mermet, negli anni ’20 sostenne di aver applicato con successo la Radbomanzia nella diagnosi delle malattie, riprendendo una credenza medioevale che prevedeva, come fonte e causa di malattie, alcuni ipotetici flussi sotterranei di “energia demoniaca”, rintracciabili grazie ai bastoncini dei Rabdomanti.

L’abate diede mostra della sua nuova scoperta attraverso varie dimostrazioni pratiche in molti ospedali francesi, ribattezzandola “radioestesia”, nella convinzione che il corpo umano emettesse onde radioattive buone e cattive, percepibili dai suoi strumenti di indagine.

La mancanza assoluta di prove a suo favore fa ritenere non accettabile l’applicazione della Rabdomanzia a fini diagnostici, in quanto non è scientificamente dimostrata l’emissione di onde radioattive dal corpo umano.

La Radioestesia
Lo studio della Rabdomanzia, considerata spesso una branca della radioestesia, fa oggi parte del campo di ricerche sul paranormale, principalmente ad opera di parapsicologi.

La Radiestesia è una disciplina che permetterebbe di captare energie vibrazionali oltre il limite dei cinque sensi umani, e di dare risposte attraverso strumenti come il pendolo e il biotensor (o biotester o biorivelatore). 

Data la lunghezza dell’articolo, il post è stato diviso in più pagine:

Info Post

loading...

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto da Copyright

NUOVA NORMATIVA GDPR - Per usufruire delle complete funzionalità del nostro sito devi accettare l'uso dei Cookie. In questo modo, potremo darti un'esperienza migliore di navigazione.<br>PRIMA DI ACCETTARE LEGGI DETTAGLI

Oltre ai Cookie tecnici necessari per un regolare funzionamento del sito, Giardino delle Fate utilizza Cookie aggiuntivi per personalizzare la navigazione dell'Utente, in merito alla gestione delle statistiche, del traffico, dei social media, dei video e degli annunci promozionali. Puoi scegliere tu stesso se accettare o meno, dando il tuo esplicito consenso. In alcun modo i dati inseriti (ad es. e-mail per iscrizione al blog o nella sezione commenti) verranno usati per diverse finalità né condivisi con terze parti: il nostro interesse è la sicurezza della tua privacy. Accetti l'uso dei Cookie e i termini e le condizioni della nostra PRIVACY POLICY? Cliccando su "Accetto" dichiari di aver letto e accettato. La durata di accettazione dei Cookie è di 3 mesi, con la possibilità di revocarla in qualsiasi momento attraverso l'apposito pulsante in basso nel footer del sito (alla fine della pagina). Se non accetti, potrai comunque continuare con la navigazione ma la visualizzazione delle pagine sarà limitata. In ottemperanza e conformità al Regolamento UE n. 2016/679 (GDPR).

Chiudi