Le Fate e Magia della Natura

~• Margherita •~
(Bellis Perennis)

Sono i fiori delle Driadi. Aiutano ad aumentare la creatività, sono il simbolo della semplicità, freschezza e purezza.

La Margherita è anche uno dei fiori preferiti delle ninfe del legno; rilassarsi distesi tra questi fiori aiuta a contattarle. È uno dei fiori migliori per entrare in comunione con questo Spirito della Natura. Stimola grande consapevolezza.

Le margherite crescono spontanee nei prati, ai bordi delle strade, nei boschi; è una pianta molto comune in tutta Europa fin nelle sue regioni più settentrionali.

Queste piante non temono il freddo e quindi si possono coltivare in giardino in qualsiasi periodo dell’anno, e necessitano di almeno alcune ore al giorno di luce solare.

Nel linguaggio dei fiori si dice abbia facoltà profetiche. Gli innamorati la sfogliano per sapere se il loro amore è ricambiato.

Nel Medioevo le donne riconoscevano pubblicamente di essere amate e di riamare, quando concedevano al loro cavaliere il permesso di ornare il proprio scudo con due margherite. Opposto è il messaggio che altri hanno assegnato al fiore: quando una donna non era sicura dell’affetto dell’amato, si ornava la fronte con margherite.

Usi magici della Margherita:
Dormire con una radice di Margherita sotto al cuscino, fa ritornare un amore lontano.

~• Melo •~
(Pirus Malus)

Sia gli uomini che le Fate considerano il melo un albero dalle capacità magiche: permette la connessione tra i due mondi, magico e terreno, consentendo l’iniziazione a remotissime scienze segrete. La corteccia dei Meli o gli stessi frutti hanno il potere di trasportare un cercatore dal cuore puro nell’Altro Mondo.

Il melo è il simbolo dello spirito e della conoscenza che si può acquisire esplorando altri mondi: si tratta di una scienza segreta e di un potere che si esercita al di fuori dell’universo psichico.

Il melo occupava un posto importante nelle credenze sul Piccolo Popolo, ed anche i frutti del melo hanno da sempre un valore molto speciale per le creature del mondo fatato che li considerano come frutti magici: golose della polpa dolce e croccante, tagliando le mele in due perfette metà, le Fate hanno accesso alla conoscenza di avvenimenti futuri; ciò avviene perché riescono ad interpretare il disegno formato dal cuore della mela che rivela una perfetta stella a cinque punte naturale, e dai semi contenuti in esse. Il ramo e la bacchetta ornata da tre mele, è una delle insegne della maestà regale del popolo fatato.

Il Melo è anche usato negli incanti d’amore delle Fate, e i boschetti di Meli sono noti anche come dimora degli Unicorni.

Numerose leggende narrano di magici alberi dalle mele d’oro: quelle che donano l’immortalità, o ancora di mele maledette o avvelenate. Nella terra di Avalon, regno del leggendario King Arthur, si potevano osservare grandi distese di alberi di melo. Inoltre, la traduzione del nome Avalon sta a significare letteralmente “paese dei pomi”. L’isola al di là del mare dove alla sua morte (o per meglio dire alla sua sparizione dal mondo) fu trasportato re Artù, in una canzone l’aldilà è rappresentata, secondo l’antica tradizione, come un’isola piena di alberi di mele.

La radice europea del nome del melo è apple in inglese, apfel in tedesco ed aval in bretone. Da questa radice, secondo alcune teorie, proviene Avallonn, nome dell’isola della Fata Morgana nel Baltico, e il nome della città di Avallon in Francia.

La Fata Morgana coltivava alberi di mele e raccoglieva frutti immortali, il cui numero non diminuiva mai, anche quando li si mangiava, ed avevano un gusto di miele di api.

Il melo e i suoi frutti simboleggiano la vita eterna. La mela è il frutto dell’immortalità, della scienza e della saggezza. È un mezzo per entrare o restare in contatto con l’Altro Mondo, con l’aldilà.

A Plougastel-Daoulas (Francia) si è mantenuta fino ai nostri giorni l’usanza di mettere all’asta, nel pomeriggio di Ognissanti, un arbusto i cui rami sono stati tagliati a poca distanza dal punto di crescita, per infilzare delle mele sul restante tronco. È l’albero delle mele, gwezenn an avalou: questo rito che sembra stabilire la comunione tra questo universo e l’altro, continua così il senso tradizionale della festa del 1° Novembre, il Samonios gallico, il Samhain irlandese.

“Quanto a Samhain, per celebrare l’inizio dell’anno celtico i druidi si riuniscono al limitare delle paludi, e la mela è offerta agli Dei e ai partecipanti. Se è tagliata perpendicolarmente all’asse del peduncolo, si scopre un pentacolo rinchiuso in un cerchio, lo spirito e la materia carnale, stella a cinque punte simbolo del Sapere”.

L’abbattimento di un melo era punito con la morte, secondo la legge di Brehon che stabiliva il grado di severità delle pene a cui andava incontro chi offendeva gli alberi. In tutte le tradizioni celtiche il melo è un frutto di scienza, di magia e di rivelazione. È anche un meraviglioso nutrimento. Il melo, come la quercia, è l’oggetto delle pratiche di transfert delle malattie.

Tra gli oggetti meravigliosi la cui ricerca è imposta dal dio Lug ai tre figli di Tuireann, quale compenso per la morte di suo padre Cian, figurano le tre mele del giardino delle Esperidi: chiunque ne mangi non avrà più né fame né sete, né dolore né malattie ed esse non si consumeranno mai.

In qualche racconto bretone, inoltre, mangiare una mela funge da prologo ad una profezia.

Usi magici del Melo:
La Mela è simbolo di immortalità ed è usata da sempre nei riti d’amore. I boccioli si aggiungono a sacchetti, infusi ed incensi d’amore, oppure vengono messi in infusione in cera liquida rosa, con cui poi si creano candele d’amore.

Le Mele sono anche state a lungo usate nelle divinazioni d’amore: si taglia una mela a metà in orizzontale e si guardano i semi. Se sono in numero pari il matrimonio è assicurato entro breve tempo, mentre se sono dispari la donna resterà nubile almeno nel futuro prossimo; se uno dei semi è tagliato la relazione sarà burrascosa, se due semi sono tagliati è un presagio di vedovanza.

La Mela si usa anche a scopo curativo (il detto “Una mela al giorno toglie il medico di torno” non è nato a caso): la si taglia in tre parti che si strofinano sulle zone doloranti e quindi si seppelliscono, in fase di Luna calante, per allontanare la malattia.

~• Nocciolo •~
(Il Bastone della Divinazione)

Mentre gli aspetti ultraterreni del sorbo selvatico sono legati alle forti Dee Ctonie, il nocciolo è associato agli aspetti più gentili e protettivi delle madri.

L’aspetto materno del nocciolo è enfatizzato dal latte che si trova nei frutti ancora acerbi: le nocciole verdi e commestibili contengono una sostanza lattiginosa che simboleggia un’antica associazione con le dee madri della fertilità, con la guarigione e con le fonti della conoscenza.

Il nocciolo rappresenta la purezza, la virtù e, di conseguenza, la guida.

Tra i Fianna irlandesi nel Ciclo di Fionn, solo gli uomini più nobili, abili ed onorevoli venivano scelti come guerrieri.

Prima di tutto i combattenti dovevano dimostrare coraggio e bravura nella poesia, ed infine la loro forza nella furia della battaglia. Armato solo di uno scudo e di un ramo di nocciolo, il guerriero doveva resistere agli attacchi di altri nove combattenti.

Era uno scontro impari, se il guerriero non aveva fiducia in se stesso e nella virtù del nocciolo.

L’uso di questi rami da parte dei rabdomanti è uno dei suoi utilizzi più noti. Per secoli, i rami naturalmente biforcuti di questa pianta sono stati da loro usati per trovare sorgenti d’acqua sotterranee (e, secondo alcuni, i sentieri fatati). Tenendo fortemente le due estremità di un ramo biforcuto di nocciolo ed usandolo per esaminare il terreno, il rabdomante si dirige verso un luogo preciso, indicando cosi la fonte d’acqua sotterranea. Il segnale che dà il ramo è chiaro e diretto. Più viene attratto dal terreno, più l’acqua è vicina alla superficie.

Sin dall’antichità, le proprietà oracolari del nocciolo sono legate alla divinazione e alla guida. Una nocciola spaccata può essere usata in riti divinatori.

Anche se le fonti di questo rituale sono scarse ed incerte, questo albero è comunque considerato una sorgente di guida e conoscenza negli aspetti più quotidiani e pragmatici della vita.

Usi magici del Nocciolo:
Il nocciolo è per sua natura tranquillizzante, evoca la concentrazione e la riflessione.

I rami gentili ed il fogliame donano al nocciolo un aspetto di pace e tranquillità. I rami naturalmente biforcuti del nocciolo sono molto apprezzati per scoprire le sorgenti d’acqua sotterranee.

La sua presenza dona un senso di sicurezza e di conforto, come un unguento curativo massaggiato sulla pelle secca e screpolata.

Pratico per natura, il nocciolo fornisce guida e sostegno nelle questioni pratiche: esso infatti rappresenta la concentrazione nelle questioni pratiche e domestiche della vita quotidiana, tra cui la salute, il benessere, il sostentamento e i rapporti con amici e familiari.

~• Nontiscordardimé •~
(Myosotis Scorpioides)

Simbolo d’amore e devozione, se ponete questi fiori sul lato di una montagna dov’è nascosto un tesoro delle Fate, si apriranno per voi le mura di caverne segrete. Il simbolo di questo fiore è espresso dal suo stesso nome ed è legato a molte leggende.

I nontiscordardimé, sia per la grazia della corolla sia per il delicato colore, vengono riprodotti di frequente a scopo decorativo.

Comunemente questi fiori sono noti anche con i nomi di “miosotide”, “talco celeste”, “vaniglia selvatica”.

Usi magici del Non-ti-scordar-di-me:
Questo fiore si utilizza principalmente per risvegliare i ricordi, e per mantenere vivide e durevoli le memorie del passato. È inoltre utilizzato in tutti gli incanti volti a garantire un amore vero, fedele e duraturo.

~• Ontano •~
(Alnus Glutinosa)

L’Ontano è uno degli alberi sacri della tradizione celtico-druidica, ed è spesso definito il “Re delle Acque” (mentre il Salice ne è la “Regina”).

Le Fate di questa pianta sono note come “Fate oscure”. Sono molto protettive, e quando lasciano i loro alberi prendono la forma di corvi. Per il Piccolo Popolo è messaggero di morte e di terrore…

Tanto tempo fa, una ninfa, la cui dimora era proprio quest’albero, si innamorò di un giovane principe promesso ad un’altra donna. Gelosa e tremendamente irata la ninfa provocò, con l’ausilio di un ignobile trucco, la morte per annegamento della giovane principessa: i rami dell’Ontano cinsero la sventurata che fu trascinata nel profondo delle acque di un fiume.

Insoddisfatta della sua terribile azione, la ninfa s’impossessò di una ciocca di capelli della ragazza che rinchiuse, con una goccia di rugiada, tra i petali di un fiore acquatico. Il fiore viaggiò per tre giorni e tre notti lungo il fiume, e all’alba del quarto giorno, generò una bimba identica alla principessa.

La misteriosa bimba crebbe in fretta e fu presto condotta, dalla malvagia ninfa, al cospetto del disperato principe che, rincuorato, subito l’accolse. Purtroppo il principe si rese ben presto conto di non aver ospitato la sua amata, ma un essere identico a lei privo però di anima e cuore.

Un giorno la ninfa si ripresentò dal giovane principe per rendere note le sue malefatte, rivelandogli altresì che la principessa sarebbe rientrata in possesso della sua anima solo grazie al sacrificio di un essere dal cuore puro. Il principe, conscio di aver perso per sempre la sua amata, cacciò dal suo regno la malefica donna.

Si narra che la principessa senz’anima vaghi ancora tra gli alberi di ontano, in bilico tra la vita e la morte, non appartenendo né all’uno né all’altro dei due regni…

Usi magici dell’Ontano:
Legato al pianeta Venere ed associato agli elementi fuoco e acqua, l’Ontano è usato per attrarre i poteri necessari alla protezione di sé, alla divinazione, alla guarigione, e a qualsiasi magia che abbia a che fare con l’elemento acqua.

~• Papavero •~
(Papaver Fam.)

Si dice che questi fiori aiutino ad invocare le Fate in sogno: preparate un cuscino dei sogni con papaveri freschi a questo scopo. Intensifica la percezione ed il contatto con il Regno Fatato, e permette di sviluppare la fantasia.

Usi magici del Papavero:
Con semi e fiori si preparano infusi per curare l’insonnia. Mangiare i semi (che spesso si usano come guarnizione su panini dolci e salatini) aumenta la fertilità ed attira denaro e fortuna.

A scopo similare, le teste piene di semi venivano tinte d’oro ed indossate come talismani di ricchezza. I semi sono anche aggiunti al cibo o nei sacchetti di erbe per stimolare l’amore.

Per avere risposta ad un quesito che ci preme, basta scrivere la domanda, in modo chiaro e conciso, su un foglio bianco con una penna blu, inserire il foglio in un baccello di semi e metterlo sotto al cuscino prima di andare a dormire: nel sonno arriverà la risposta.

~• Peonia •~
(Paeonia Officinalis)

I semi di Peonia erano usati una volta per proteggere i bambini da Fate e Folletti malvagi; una ghirlanda di semi veniva posta a tale scopo intorno al collo dei bambini, per proteggerli da eventuali rapimenti. Attualmente, siccome il contatto con il mondo feerico è così drasticamente diminuito, nessuno si sognerebbe di indossare queste erbe di allontanamento, a meno che non si trovasse al centro di un cerchio di Fate impazzite…

Usi magici della Peonia:
Molto considerata per i suoi poteri protettivi, se indossata protegge il corpo, lo spirito e l’anima; piantata difende la casa da spiriti malvagi ed allontana sia il male sia le tempeste. A scopo protettivo si può creare una collana tagliando la radice di Peonia in piccole perline. Per allontanare i demoni maschili detti Incubus, si indossano collane o ciondoli di Perle di Peonia con Corallo e Silice.

~• Pervinca •~
(Vinca Minor)

Questi fiori hanno l’abilità di ispirare amore.

Si tratta di una pianta molto potente che esprime al massimo tutte le sue caratteristiche se raccolta con qualche accorgimento particolare: dev’essere colta da persona “monda da ogni sudiciume” che abbia atteso la I, IX, XI o XII notte di Luna crescente, e che raccogliendola reciti: “Ti prego, o Vinca Pervinca, che tutti i tuoi poteri si manifestino a me in tutta la loro energia così da rendermi forte, protetto ed immune dai veleni e dall’acqua”.

Usi magici della Pervinca:
Dopo averla raccolta viene indossata per attrarre denaro e come protezione dai serpenti, dai veleni, dagli animali feroci, dagli attacchi di panico, dagli spiriti e dal malocchio.

Messa davanti alla porta, recisa ed essiccata o piantata in vaso, protegge la casa. Nei riti d’amore si sparge sotto al letto per accrescere la passione. Osservata attentamente, questa pianta si dice ridoni la memoria perduta.

~• Primula •~
(Primula Veris)

Regine di Primavera. Questi fiori hanno il potere di rivelare l’invisibile, e chi le mangia dovrebbe vedere senza difficoltà le Fate. Hanno il potere di rivelare l’oro nascosto dalle Fate.

Il sentiero verso il Regno delle Fate si può svelare toccando una roccia fatata con il giusto numero di Primule. MA STATE IN GUARDIA! Se il numero è errato potreste aprire una porta verso un luogo in cui non vorreste proprio trovarvi.

Chi riesce a toccare in modo opportuno, con un mazzetto di primule (il numero dei fiori è segreto, va indovinato) una roccia delle Fate, vedrà aprirsi davanti a lui la strada verso il loro regno, verso la loro grazia, i loro doni. Certo, chi invece usasse un numero sbagliato di primule, si aprirebbe la strada alla rovina.

Piantate in un giardino o appese essiccate sulla porta d’ingresso, le Primule attrarranno la compagnia delle Fate.

Se decidete di farle crescere con le vostre cure, non lasciatele morire: le Fate sarebbero profondamente offese dalla vostra negligenza.
Le Primule sono splendide in un giardino in miniatura in scatola. Legate un fiocco rosa sulla vostra scatola di Primule cantando: “Sacre rose, ascoltate la mia preghiera, per la vostra protezione questo lego”.

Nel linguaggio dei fiori regalare una primula significa «La chiave del mio cielo è nel tuo purissimo cuore d’elfo».

Il fiore della primula ha sempre costituito un vincolo tra il mondo degli uomini e il Regno di Luce. Le primavere odorose in particolare, sono amate e protette dalle Fate: questi leggiadri esseri hanno il compito di rigenerare la vita verde quando il Dio Sole torna a farci visita.

Sono presenti nei prati, nei boschi, sbocciano in primavera in forma spontanea. Possono anche essere coltivate, e questo capita soprattutto con gli ibridi. Sono gialle, rosse, bianche, viola, rosee: sempre, comunque, stimate ed amate per il loro aspetto ornamentale, per la loro gentilezza.

Usi magici della Primula:
Hanno avuto, ed hanno molte virtù, oltre all’avvenenza. Si ricordano le proprietà antispasmodiche, calmanti, espettoranti. Portati addosso, questi fiori delicati preservano la giovinezza o ridonano la giovinezza perduta, mentre il loro profumo è curativo.

Vanno raccolte in primavera; se ne usano le radici, le foglie e i fiori. Venivano anche usate in infuso contro vertigini, palpitazioni, balbuzie, paralisi leggere, emicranie. Inoltre, sembra siano utili negli ascessi dolorosi, nel nervosismo e per il mal di testa.

Senza intenti medici, ma esclusivamente per la loro gradevolezza, alcuni usano le primule nell’insalata: giovani germogli e fiori, crudi; oppure cotti, con lattuga e cicoria; cibo molto amato, questo, in Gran Bretagna e in Russia.

Sistematene un vasetto in una veranda se non desiderate compagnia: scoraggerà i visitatori. Tenere in mano un mazzolino di Primule risulta prezioso, quando si va alla ricerca di un tesoro nascosto.

~• Pruno Selvatico •~
(Prugnolo)

I suoi fiori e le sue spine esprimono bellezza e protezione, vita e morte, luce ed ombra. La visione del mondo sciamanica delle genti tribali comprendeva facilmente l’unità di queste forze. In seguito però, la divisione della natura in ‘buono’ e ‘cattivo’ introdusse un giudizio di condanna.

Il pruno selvatico stava sicuramente dalla parte oscura, e durante l’era cristiana intorno ad esso si creò l’immagine negativa di un oscuro ed ostile albero delle streghe. Il suo frutto aspro, le spine aguzze e l’aspetto poco gradevole lo resero un bersaglio facile per sospetti di ogni genere.

Ovviamente il diavolo doveva aver corrotto quest’albero così poco attraente… ed infatti i roghi delle ‘streghe’ e degli ‘eretici’ avvenivano su pire di rami di pruno, anche perché si immaginava che le streghe infilassero punte di pruno in figurine di cera, per causare dolore o morte ai loro nemici. Si raccontava che il diavolo stesso avesse introdotto questa pratica, pungendo con una spina i suoi seguaci.

Durante la caccia alle streghe il “marchio del diavolo” era considerato una prova sufficiente per infliggere una sentenza di morte, ma nell’Europa orientale il pruno selvatico mantenne un’immagine molto più positiva. Nei paesi slavi si credeva che il pruno selvatico e le sue spine proteggessero dalle streghe e da altri demoni. In una favola baltica proveniente da quella che è oggi la Polonia, si racconta che una notte Dio fece piovere fiori bianchi sopra il pruno come segno della sua innocenza.

In Natura il pruno selvatico è un albero guardiano naturale, che può isolare completamente un luogo creando una barriera impenetrabile attraverso cui nessuno può passare. Esso rappresenta anche un rifugio sicuro per i piccoli uccelli. Quest’aspetto quasi ‘genitoriale’ del prugnolo è stato sottovalutato dalla razza umana, ma costituisce un grande dono per l’uomo.

Il pruno selvatico ci insegna a rispettare i confini. Andando al di là di limiti che non dovrebbero essere superati, poiché facciamo del male agli altri.

Usi magici del Pruno Selvatico:
Il pruno selvatico purifica il corpo e l’anima. Sul piano fisico, la stimolazione del metabolismo contribuisce a disperdere le tossine. Anche sul piano psicologico, vecchie ferite ed impurità salgono in superficie per poi essere trasformate. Perciò il pruno fa in modo che ci confrontiamo con il nostro ‘lato oscuro’. Riconoscendo la nostra ombra, possiamo smettere di giudicare gli altri perché ‘sbagliano’.

Il pruno, al contrario di noi, accetta tutto e non giudica mai.

~• Quercia •~
(Quercus)

Collegarsi alle Fate delle Querce risveglia visioni sul proprio futuro. Un modo di dire inglese sostiene che “Le Fate contadine sono tra le Querce”. Si crede che questa piante forniscano rifugi e dimore sicuri per molte varietà di esseri fatati.

Tutti i riti druidici si svolgevano nelle vicinanze di Querce, e molti studiosi ritengono che nelle lingue celtiche il termine “Quercia” (“Duir”) ed il termine “Druido”, abbiano una radice comune. Si tratta di un albero longevo e resistente, ed anche molto protettivo.

Usi magici della Quercia:
Un potente amuleto contro il male si può creare legando due rametti di Quercia con un mastro rosso, in modo che formino una croce a braccia eguali, e che va quindi appesa in casa.

Le ghiande proteggono dai fulmini, se poste vicino alla finestra, mentre portate addosso preservano da malattie e dolori fisici, allungano la vita, mantengono giovani ed aumentano la potenza sessuale e la fertilità. Piantare una ghianda al chiaro di Luna farà ricevere denaro in tempi brevi.

Infine, un pezzetto di legno portato addosso difende dagli incidenti di ogni tipo, ed in generale dona buona fortuna, mentre afferrare una foglia quando cade dall’albero, preserva dal raffreddore per tutto l’inverno.

Data la lunghezza dell’articolo, il post è stato diviso in più pagine:

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