Cap. 2, IL POPOLO FATATO – Parte 1a

Antea è Terra delle Fate, ma non per questo esse vantano dominio su qualunque altro Essere Fatato. Il Popolo Fatato conta le razze più disparate, alcune totalmente distinte per indole e per fisionomia, tutte comunque preposte a mandare avanti il Regno, a collaborare per produrre sogni e beatitudine negli Umani e, non di meno, per garantire la Luce nel mondo.

Si premette, che i sogni non vengono dal Popolo Fatato creati liberamente, a loro arbitraria scelta o preferenza, bensì all’opposto sono personalizzati in base a ciascun Umano. Ed è, questo è importante sottolinearlo, “richiesto” dall’Umano stesso, benché inconsciamente. Un collegamento diretto con il subconscio di ogni Uomo poiché il sogno è sì, in molti casi delizia e ben fattore, ma il più delle volte deve inculcare un insegnamento, una spinta alla comprensione, colonna portante di un lavoro spirituale ed evolutivo che l’Uomo dovrebbe eseguire su se stesso, grazie anche all’aiuto dei sogni.

Al pari della Magia, il sogno può influenzare ma mai impadronirsi della volontà. È sempre l’Umano ad erigere inoppugnabile scelta, attraverso il libero arbitrio e la sua volontà.

Nel Popolo Fatato non si distinguono ranghi, fatta eccezione per la Regina e la Principessa delle Fate, anteposte al governo dell’intera Isola di Antea. Sono tutti alla pari, ognuno con una propria specifica mansione ed area di competenza. Tutti uguali e tutti uniti, nei secoli dei secoli fino alla fine dei giorni.

Si dice così, perché questi Esseri sono eterni. Nati prima del mondo sopravvivranno al mondo stesso, semmai esso dovesse perire per una qualunque seppur inaudita ragione.

La loro è una dimensione nella quale non esistono malattie, pestilenze, vecchiaia o qualsiasi sorta di causa conducente al comune trapasso umano, infatti codesta dimensione è la medesima dove le anime umane perite si trasferiscono nell’istante in cui il loro corpo cessa di pulsare. Le anime vengono espulse dal loro ancoraggio terreno ed ivi scaraventate, una Terra di Mezzo che comunemente s’identifica con il “Piano Astrale”, da molti conosciuta come la Terra dei Morti: una terra nebulosa ove le anime camminano prima di reincarnarsi, e il cui velo si abbassa nella notte del 31 ottobre, ogni anno, nella nota Notte di Halloween. In questa occasione quindi, non è difficile avere contatti con i nostri cari estinti, ma anche con le Creature Fatate, creature sottili che diventano visibili agli animi più sensibili ed emotivamente predisposti.


La morte fisica non è or dunque contemplata nel destino degli Esseri Fatati, sebbene, qualora feriti a morte possano riportate conseguenze gravi. Non definitive e letali ma possono patire sofferenza fisica, essendo in definitiva anch’essi in parte materia come lo siamo noi.

La causa prima di un possibile decesso, se così vogliamo definirlo, è la perdita di energia e ciò, ancorché non letale in senso stretto, può far sì che, non conservandone almeno un briciolo all’interno del loro “guscio”, essi perdano altresì la loro conformazione fisica. Non potendo più tornare allo stato corporeo ritornano all’origine primordiale, prima della loro trasformazione in esseri materiali. Tornano ad essere fioche luci pulsanti che si muovono in etere e non possiedono più la consistenza per vivere tangibilmente sull’Isola. Una sorte di morte umana.

Ovviamente non esiste un cimitero e neppure un paradiso, il loro corpo si trasforma puramente in luce, dissolvendosi materialmente dalla realtà circostante. Non muoiono, la loro identità permane e, in rari casi, possono riapparire con le loro fattezze fisiche.

Il destino degli Esseri Fatati è sostanzialmente come quello delle stelle, loro coetanee e consorelle, le prime ad aver ricevuto sostanza vitale assieme a loro. Come le stelle, che esauriscono il loro “carburante” ed esplodono in una morte apparente, anche gli Esseri Fatati, che brillano di luce propria, esaurendo la loro energia si rimpiccioliscono a tal punto da quasi scomparire, dopo una piccola esplosione. Ma, mentre le stelle si tramutano in buchi neri, portali interdimensionali per Universi paralleli, essi ridiventano pulviscolo lucente, come delle luci trasparenti, fondendosi con l’aria dentro cui in altra forma continuano a sopravvivere.

Gli Esseri Fatati non hanno bisogno di nutrirsi, non come noi Umani, ma una singolarità è che, nutrendosi di pura energia, si alimentano anche attraverso l’energia generata dai sogni, o più precisamente dagli Umani. Un modico prezzo per gli Uomini che è comunque necessario corrispondere affinché, e non ci si stancherà mai ripeterlo, regni perpetuo l’equilibrio naturale dell’Universo. Senza i sogni dunque, anche il Popolo Fatato svanirebbe…

I sogni sono cibo per gli Uomini, senza i sogni la vita non avrebbe alcun senso di essere, non sarebbe più vita. E questo le Creature Fatate lo sanno bene, visto che eran loro stesse dei sogni, nel sogno, ancor prima dell’origine, ancor prima della Creazione.

Queste lucenti creature sono “corpi magnetici”, e si nutrono pulsando o per mezzo di una lenta respirazione ritmica, molto simile alla nostra meditazione, che ci consente di canalizzare al meglio la nostra energia. In fondo, noi Umani, siamo canalizzatori di energia.

L’energia la incanaliamo dall’Universo, il quale ne è veramente una fonte infinita. Ed è gratuita. Se riusciamo a ben canalizzarla mediante pratiche di meditazione non ne rimarremo mai sprovvisti, ma anzi la restituiremo all’Universo senza trattenerla dentro di noi e senza conseguenze gravi per il nostro sistema energetico. In semplici parole, se la tratteniamo senza lasciarla defluire dopo averla purificata, potrebbe comprimersi a tal punto da alfine deflagrare, causa azioni violente nel migliore dei casi, e l’avvento di patologie letali nel peggiore.

Orbene, mentre noi ci nutriamo di cibo, il nostro carburante primo che ci consente di sopravvivere producendo energia vitale, gli Esseri Fatati sono solo energia e si alimentano solo tramite l’energia, pertanto noi siamo, per certi versi, una loro fonte di sostentamento. Ma, senza di loro, a nostra volta noi saremmo perduti, emotivamente privi di vita, perché senza il sogno ed il loro prezioso operato saremmo anime grigie, una specie di cadaveri ambulanti, vaganti pel mondo senza colore e senza identità spirituale. Morte certa, della razza umana.

Pur non saziandosi di cibo, essi tuttavia sono dei provetti buongustai, amano il buon gusto e la buona tavola. Ghiotti di idromele e di vin fatato, ne producono a bizzeffe.

L’idromele è a base di miele fermentato, reperito naturalmente dai fiori il cui polline è la pietanza prediletta dagli Esseri Fatati. Denominato Nettare degli Dèi, è un’antichissima bevanda che fu adottata in seguito dai Celti, di sicuro per mano dei Druidi, sacerdoti del grande Popolo Celtico, che ebbero il primordiale e magico legame con la Natura e dunque con il Popolo Fatato.

Latte e miele sono ingredienti essenziali, basti pensare al latte che per il Piccolo Popolo possiede valenza di linfa vitale, parificato al sangue. Adorano ad esempio il burro, ma generalmente rubato agli Umani essendo un prodotto artificiale dell’Uomo. Il vino fatato, è pertanto prodotto con latte, miele e il nettare prelevato dalla corolla dei fiori, anch’esso fermentato come l’idromele.

I cibi sono ovviamente quelli naturali e semplici, integrali come orzo, farro, grano, segale, avena, il miele è sempre presente come dolcificante, oppure succhiano direttamente i pistilli dei fiori, bacche e frutta a volontà.

I funghi, invece, dalle risapute proprietà allucinogene, vengono utilizzati dal Popolo Fatato per ricette e pozioni magiche. Si dice infatti che tali effetti allucinogeni siano associati al potere delle Fate.

E, mentre le Creature Fatate che abitano nelle zone del Pianeta ricercano tali ghiottonerie nella Natura come la conosciamo noi, od anche rubandole innocentemente agli Uomini, sull’Isola vi è una varietà infinita di fiori e piante e frutti che noi non riusciremmo nemmeno mai ad immaginare, tanto quanto le stesse Creature che ne hanno dimora. Tante, quanto non si potrebbero mai contare…

Stilando una gerarchia, naturale, possiamo comunque definire quanto segue. (Nelle prossime parti del capitolo)

© Romanzo Fantasy LUCE DI FATAEstratto dal libro inedito

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