Cap. 2, IL POPOLO FATATO – Parte 6a

I Folletti

I Folletti sono delle simpatiche creaturine dal visetto sbarazzino e spiritoso, alti quasi quanto gli Gnomi ma più armoniosi e slanciati. Veloci e ognor saltellanti, son di indole sfuggente e burlesca, sovente dispettosa.

I Folletti son dei giocherelloni, amanti del dolce far nulla non hanno particolari competenze ma divertono gli Esseri Fatati con le loro amenità ed anche coi loro dispetti, vitalizzando i fiori e la vegetazione tutta. Il loro compito principale è di conservare la Natura sempre rigogliosa e rinverdirla, senza contare la loro impareggiabile abilità nel costruire trappole, fionde e cerbottane da destinare agli Elfi cacciatori, od usarle personalmente con proiettili fantasiosi e ricchi di sostanze naturali dai più vari effetti.

È per questo che hanno l’abitudine di girare in lungo e in largo per il Regno, alloggiando in posti sempre differenti, nei cespugli, tra le piante, sugli alberelli, in tronchi cavi, sulle ninfee galleggianti. Quelli più piccini, poco cresciuti, possono addirittura dormire dentro una pigna, sui petali di un fiorellino, sulle foglie di una pianticella verde verde.

I Folletti amano tantissimo dormire, sempre immersi nella Natura, eppure il loro sonno non è mai profondo, benché lo appaia. Essi sono forniti di una prontezza di agire e di riflessi non indifferente, per via della loro minuta fisicità e dunque indifesa, ragion per cui è sufficiente un labilissimo stimolo affinché riattivino i loro riflessi all’istante.

I loro capelli, talvolta coperti da un cappello con lunga piuma, variano a seconda dell’umore, non hanno tonalità precise, seppur esse ognor sgargianti, e i loro occhi, brillanti e intensi, rilucono nella notte. Orecchie appuntite, la pelle richiama tutte le colorazioni del sottobosco, che lor dona un’insuperabile capacità di mimetizzarsi, di rendersi pressoché invisibili in ciascun ambiente naturale.

Di regola son dotati di ali, uniche e variegate come nelle Fate, tuttavia non si distinguono in base agli Elementi, solo al carattere e, se le dimensioni del Folletto superano la norma, allora anche le ali non saranno presenti, in quanto ciò indica che esso è più incline ad attività terrene. Vista e udito sono notevolmente acuti, e l’olfatto è particolarmente sensibile agli odori naturali.


Sono Spiriti della Natura, legati intimamente a piante e animali, fortemente mutevoli, dunque possono esser dolcissimi o crudelissimi, come la Natura stessa, e il più delle volte senza rendersene conto. Non soffrono di specifiche antipatie o simpatie, la loro natura li porta ad essere neutrali nei confronti delle altre razze magiche, dipendono in prevalenza dall’umore del momento, o dalla predisposizione dell’altra razza e come si pone dinanzi. Forse con gli Elfi che, essendo abbastanza austeri e distaccati, stuzzicano in essi scherzetti dissacratori, e gli Elfi a loro volta s’infastidiscono facilmente di codesta irruenza ed esuberanza sfacciata.

Alle volte capricciosi, un po’ maliziosetti, i loro dispetti innocenti possono quindi trasformarsi in impietose vendette, o semplicemente in giochi maligni, specialmente nei confronti di chi non li rispetta e non rispetta il loro operato, ritenendolo inutile o comunque secondario.

Gioiosi e chiassosi, oppure maligni e burberi, sono generalmente incapaci di assimilare il concetto di serietà. Non hanno il senso del buono o del cattivo in assoluto, giacché per un Folletto tutto è relativo alla libertà, che egli pone al centro del suo mondo, sopra tutto.

Al pari degli Gnomi, i Folletti possono avere una compagnia femminile, ma tendenzialmente non mettono in piedi una vera famiglia. Diventano perlopiù compagni di viaggio e di gioco, quantunque scelti in modo selettivo e permanente.

Sono custodi inconsapevoli delle arti arcane, incoscienti esecutori di ogni forma di Magia legata al mondo naturale, dacché la Magia nei Folletti è innata e spontanea. Azioni e pensieri sono schiavi dei loro istinti, indi per cui non percepiscono nemmeno il senso della proprietà, dato che essa non esiste in Natura. Per questo, soddisfano i loro bisogni e desideri senza badare ad alcuno, incuranti dei diritti o delle esigenze altrui.

Questi spiritelli giocondi non hanno forte spirito di coesione o sociale, se si riuniscono è soltanto per darsi man forte nelle burle in cui divengono strepitosamente complici. Essendo rimarcatamente chiassosi, rompono i silenzi con i loro canti squillanti e vivaci, nei Cerchi Fatati insieme a Fate ed Elfi od anche da soli, non avendo nessun problema ad esprimere le proprie emozioni.

Anch’essi si distinguono in base all’ambiente che prediligono frequentare: ci son i Folletti del Bosco, che sono i più comuni e proteggono boschi e animali da trappole dove erroneamente imprigionati; i Folletti della Montagna che vivono nelle grotte e son quelli che più amano ballare con le Fate, oppure i Folletti del Mare, che adorano cavalcare i delfini e sovvengono gli Umani nelle tempeste.

I Folletti che abitano sulla Terra, dimorano di frequente nei cortili e nei granai degli Uomini. Escono solamente di notte e, quando abbandonano i loro nascondigli, di norma è per divertirsi a far dispetti agli animali nelle stalle o a scompigliare le folte chiome delle belle fanciulle.

Essi creano scenari sbarazzini, anche assai bizzarri nei sogni, soprattutto dei bimbi, e sono un tocco di sano diletto per lo spirito infantile che dovrebbe sempre e sempre, albergare dentro di noi. Spiritelli empatici, allegri a più non posso, sono in grado di donare la felicità, la voglia di ridere senza motivo e, se si rivelano direttamente in sogno è indice di buon auspicio, giacché sono portatori di fortuna e autentica gioia.

L’Umano avaro, egoista, arrogante, ingordo o finanche noioso, troppo serioso, non avrà invece sogno facile con i Folletti, che creeranno in esso situazioni tristemente inquietanti, affinché il povero malcapitato perda il suo autocontrollo, si denudi di siffatte deviazioni e riconquisti una sanità emozionale, pura, gioviale ed estroversa.

© Romanzo Fantasy LUCE DI FATAEstratto dal libro inedito

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