Cap. 3, LE CREATURE MAGICHE – Parte 1a

Nel Regno di Solem vivono tutte le creature magiche cosiddette lucenti. Sono innumerevoli nelle loro varianti, come precedentemente accennato ed elencarle sarebbe cosa complicata, ma le principali sono di seguito riportate.

Gli Unicorni

Gli Unicorni rappresentano la purezza, il candore dell’anima sovente schiacciata, lo sconosciuto infinito che è dentro di noi ed attende di essere esplorato. Loro compito è di purificare le acque circondanti, a fianco delle Sirene, affinché non sian esse infestate da malvagità e negatività umane.

Comparendo nei sogni, queste creature avvisano che pensieri negativi, di possessività ed egoismo stanno prendendo il predominio, consigliando di ritagliarsi uno spazio intimo e distante dal quotidiano, semmai non provveda a dare adeguato nutrimento interiore. Esaltano gli aspetti psichici legati alle emozioni più pure, alla possibilità di vivere sentimenti idilliaci, a desideri di bellezza e di bontà, al senso di meraviglia verso la vita, all’ingenuità e all’integrità personale.

Ma l’Unicorno può anche esprimere il ritiro nei confronti della realtà, la paura verso la carnalità, il rifiuto delle implicazioni pratiche e materiali di un rapporto d’amore o di una qualsiasi relazione, mettendo in evidenza l’adesione ad un mondo immaginato e sognato che ha il sapore dell’ideale. Questa creatura, integralmente pura, insegna che il regno del fantastico è altrettanto importante come il mondo reale, e che dunque bisogna creare un equilibrio tra gli stessi.

Gli Unicorni non compaiono spesso in sogno, poiché di fondo l’Essere Umano, in quanto tale, è di già pervaso dalla sua componente materiale, un effetto naturale per garantirgli la sopravvivenza. E la componente fantastica, di origine ancestrale, è insita nel suo Essere, onde per cui l’equilibrio è più o meno presente. Se dipoi la bilancia dovesse squilibrarsi in eccesso o in difetto, ci penseranno gli Unicorni a rimetter tutto in sesto.

Ad Antea gli Unicorni danno il loro contributo per accorciare le distanze e trasportare oggetti, laddove si richieda un opportuno risparmio di energia, per non avvalersi dunque di telecinesi e teletrasporto, riguardo a cose elementari per le quali è preferibile evitare. Ma non sono soltanto volenterosi e preziosi collaboratori per gestire il lavoro fatato, dacché si prestano volentieri a dar letizia al popolo, scarrozzandolo lepidamente tra un sentiero fiorito e l’altro, tra i boschi e i ruscelli, lasciando dietro di sé una colorata scia simile alla Polvere Fatata.


Gli Unicorni sono bianchi o neri, i primi dimorano nel Regno di Solem, mentre i secondi in quello di Lunam. Gli Unicorni Neri sono dotati di Magia potente, impersonano la dualità tra Bene e Male, propria dell’Essere Umano, le sue fragilità, e rappresentano la tentazione del viaggio verso l’Oscurità. Vedere un Unicorno nero in sogno è un’avvisaglia da prendere bene in considerazione, in quanto avverte l’Umano che sta votando la sua vita al Male, pur se talora inconsapevolmente, e senza possibilità di ritorno.

Esistono anche gli Unicorni dorati, ma sono pochissimi e dimorano nel giardino del Castello, dove viene custodito l’Albero della Luce. Essi sono bellissimi e oltremodo divini, non hanno ruoli, stanno lì a simbolo della perfezione della Luce, della sua purezza, direttamente connessi all’Albero di Nitor, e infatti se dovesse deperire, o peggio morire, moriranno anch’essi, insieme all’Albero.

I Draghi

Ali maestose e corporatura possente, i Draghi simboleggiano la potenza, e come gli Elfi la saggezza, le abilità intellettive. Creature solitarie, nel mondo di Antea sono guardiani delle vette più alte, ai quattro punti cardinali, sorvegliano dall’alto e dominano i cieli, unitamente alle Aquile e i Grifoni.

La loro funzione nel sogno è multiforme, essendo il Drago una creatura dalle infinitesime sfaccettature, non ha limiti né circoscrizioni. Può passare prestamente dal Male al Bene, e viceversa. A differenza delle altre creature magiche, che rappresentano l’una o l’altra caratteristica, essi vanno dunque distinti, e classificati in base alla loro indole e al loro Elemento.

In breve, l’Elemento Aria e Acqua toccano la parte spirituale, mentre Fuoco e Terra si relazionano alle passioni e agli affetti, alla parte più materiale degli Esseri Umani. Tendenzialmente si accomunano ai ruoli delle stesse Fate, nei sogni, che distinguono appunto la loro opera in base agli Elementi a cui appartengono.

Nel Regno di Solem, che copre la parte Sud-Est dell’Isola, sono a guardia il Drago Celeste (Caelestis) e il Drago Dorato (Inauratus).

Il Drago Celeste o Spirituale, ad Est dove sorge e permane il sole, è il Drago disciplinatore del vento, delle nuvole e del cielo. Suoi Elementi sono l’Aria e l’Acqua.

Il Drago Dorato, che racchiude in sé i Quattro Elementi della Natura, è il Drago dello Spirito, rappresenta la perfezione e torreggia sul promontorio a Sud dell’Isola, dove si erge il Castello della Regina. Non partecipa ad alcuna azione aggressiva, è puro e senza difetto.

Nel Regno di Lunam, a Nord-Ovest, governano il Drago Rosso e il Drago Nero, dall’animo più violento e tempestoso.

Il Drago Nero, o blu profondo, dal nome Aquilus, reincarnazione del Male astuto, è il Drago della Notte e degli Abissi, occhi felini, vive al Nord, tra le catene montuose, sempre dove il freddo impera. Padrone dell’Elemento Terra, esso è capace di scatenare cataclismi al suo solo passaggio in volo.

Rutilus, il Drago Rosso, sovrasta l’Ovest ove vige il purpureo tramonto, in prossimità dei vulcani essendo immune al fuoco, essendo il Fuoco stesso.

Questi sono i quattro Draghi principali, anch’essi immortali ed invincibili, che sorvolano i punti salienti dell’Isola dall’alto delle loro grandi ali battenti. Ma non sono soli.

Altri Draghi minori aleggiano su tutto il territorio, minori per gerarchia e non per grandezza, tuttavia essi sono purtroppo mortali, non nel senso umano ma alla stregua delle altre creature magiche. La morte non è mai morte, e in fondo anche quella umana non lo è, è morte apparente, morte fisica. Ma mentre l’Umano quando perisce abbandona il corpo, e per sempre, la creatura magica si trasforma in Luce, per poi rigenerarsi e seguitare a far parte del Tutto.

Questi Draghi, che rispettano l’Elemento da cui derivano come le Fate dei Quattro Elementi, non possono sconfinare, passare liberamente da un Regno all’altro. Sempre solitari, non amano stare in gruppo o riunirsi in clan, sono liberi di volare tra le cime più alte, o planare alle altezza più basse, vigilando imperituri sull’Isola.

Le dimensioni sono più o meno le stesse per ciascuno, hanno diversi colori, dipendentemente dall’Elemento genitoriale, e particolari fisici che possono variare, nonché le qualità che possiedono. Non tutti infatti emanano fuoco dalle loro fauci, come comunemente si crede.

Tale è la proprietà dei Draghi figli del Fuoco, od alcuni della Terra, mentre un Drago nato dall’Aria, aliterà vento, o nel caso dell’Acqua il suo soffio sarà di ghiaccio. Un Drago della Terra sarà più spinoso, anche velenoso, di corporatura maestosa, e un Drago acquatico sarà particolarmente squamato e serpentino. Un Drago dell’Aria avrà linee più morbide ed agilità superiore, e quello del Fuoco sarà fornito di aculei ustionanti, di occhi fluorescenti.

© Romanzo Fantasy LUCE DI FATAEstratto dal libro inedito

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