Cap. 2, IL POPOLO FATATO – Parte 3a

Fate dell’Acqua

Le Fate dell’Acqua, Fate Aqueus, furono messe a perno del loro Elemento. Sono le Fate protettrici dei laghi cristallini, governatrici dei mari profondi e dei fiumi e dei torrenti, delle sorgenti, e conoscono i segreti dell’inconscio umano.

Romantiche e loro stesse sognatrici, nei sogni curano e gestiscono la parte subcosciente dell’Uomo di cui san leggere i pensieri. Sono profonde, come i mari che spesso abitano, e talvolta torbide come le paludi od i fiumi che ribollono in profondità per via delle correnti che si scontrano e procurano caos. Difficile a volte interpretare i loro messaggi, non son sempre limpidi come le calme acque cristalline di un lago.

Accade altresì che esse si manifestino proprio attraverso questo Elemento, dipingendo tumultuosi maremoti e grosse ondate che travolgono il sognatore e, in quel caso, diretto e talora spaventoso, indicano una determinata paura insita e radicata, non propriamente individuata, che esse aiutano a sciogliere e sbrogliare, a vedere, mediante simbolici elementi inseriti nel sogno.

L’Acqua è Elemento di rigenerazione e purificazione, simboleggia una data rinascita, la nascita, e queste Fate ne personificano fluidità e potenza, sono di parvenza delicata, dolcissime nelle manifestazioni ma, in concreto, sono le più forti tra tutte le Fate. Vestono quasi sempre di blu od azzurro, di bianco o di pallido argento, le loro vesti sono fluenti e morbide, adamantine, e prillano di perle d’acqua setose e flottanti. La carnagione è chiara ma luminosa, gli occhi spesso di ghiaccio, di un turchese profondo, ma non di rado li hanno d’un misto colore argenteo, come le compagne Fate dell’Aria.

Fate dell’Aria

Le Fate dell’Aria, le Aereus, ebbero la nomina di dominatrici dei cieli e dei venti, con la funzione di regnare sui fenomeni atmosferici, in tutte le loro forme e manifestazioni. Muse ispiratrici, nei sogni si occupano della parte creativa ed artistica, propria dell’Aria, del divertimento e della leggerezza.

L’Aria è forza creativa e ne consegue quindi che le Fate di codesto Elemento siano attratte e più concentrate sull’Umano congenitamente creativo, lo gratificano con l’ispirazione e ne tutelano il libero pensiero. Sono dotate di una particolare versatilità intellettuale, individualiste e solitarie ma nel contempo profusamente amichevoli, Fate erranti che amano molto viaggiare, estremamente curiose non v’è nulla al mondo che sia rimasto insondato, al disotto delle loro bramose ali.


Spose del vento, possiedono soave grazia e femminilità, cantano melodie che ammaliano i cuori e pregne di armonica dolcezza. Tuttavia la turbolenza innata che le contraddistingue le rende assai simili ai turbinosi venti che con le loro danze innalzano in tempestosi mulinelli, roteando l’aria virulenta, oppure son esse fagocitanti come le nebbie e le foschie che addensano. In sintesi, sono mutevoli come le condizioni climatiche di cui son le regolatrici.

Assumono sovente le sembianze di stupendi, coloratissimi uccelli, solcando libere i cieli sospinte dai venti, come lustri cristalli di neve che sbocciano leggiadri nell’atmosfera. Girano ignude o velate da una leggera veste d’argento, quasi trasparente, i loro occhi sono bianchi o pressoché metallici, sfumando dall’argento al platino, e la loro pelle sembra di seta.

Sulla Terra, possiedono la capacità di tramutarsi da bellissime fanciulle in megere spaventose, che corrono forsennatamente per le campagne urlando pressappoco indiavolate. Quando ciò accade, il vento scuote furibondo gli alberi e la vegetazione tutta, e non per questo il loro ruolo è multiforme: l’Ordine Cosmico va regolato anche attraverso la complessità dei climi, che consentono alla vita di generarsi e di proliferare, di raffinarsi. Pertanto sarà loro il compito di far soffiare brezza leggera che accarezza i fiori facilitandone l’impollinazione, o scatenare il più violento uragano per purificare l’aria spazzando via ogni sorta di inquinamento, incitare i vortici di vento per preannunciare le tempeste che flagellano la Terra, sian esse d’acqua o di sabbia, impetuose burrasche che deturpano mari ed oceani.

Nei piovaschi e nei fenomeni piovosi in genere, esse collaborano con le Fate dell’Acqua, al fine di dar giusto nutrimento alla Terra, e con le Fate della Terra, anche in occasione dei movimenti sismici che assestano la Terra stessa, per conservarne solidità e stabilità.

Fate della Terra

Le Fate della Terra, le Fate Terreus, sono tra le più varie, quelle dei Boschi, dei Fiori, delle Rocce o degli Alberi, rappresentano lo Spirito della Natura e la sua forza. Messe a capo della salvaguardia della vita della Terra, ne furon nominate le custodi ed esse la curano in tutti i suoi molteplici aspetti, dalla fertilità alla nascita fino alla crescita della vegetazione. Materne, il loro ruolo nei sogni è di tener caldo il focolare, rinforzare gli affetti, la famiglia, i legami ancestrali, e di allarmare sullo stato della fertilità.

Le loro mansioni richiedono enorme dispendio di energia, infatti son sempre in movimento, indaffaratissime. Sfrecciano in continuazione per portare a termine le loro incombenze, lasciando cadere la loro polvere magica sulle coltivazioni per arricchirne i raccolti.

Ricevono sostegno e collaborazione dalle Aqueus per assicurare la sopravvivenza di ciò a cui loro stesse danno vita, gli alberi, i fiori, tutte le piante che affoltiscono la Natura, e si aiutano anche con le Aereus, più precisamente con le Fate delle Quattro Stagioni, per la variazione dei climi e la riproduzione della flora.

Queste Fate sono tendenzialmente di carnagione ambrata, gli occhi sono dello stesso colore di una castagna matura, d’un rugoso tronco d’albero, di una foglia cadente o di un prato verdeggiante. Con vesti colorate delle tonalità della terra e del fogliame, si diversificano inoltre per il loro semplicemente vestire, prediligono abiti senza eccessivi ornamenti.

Son le Fate che, anziché sopraelevarsi in volo, trascorrono il loro maggior tempo adagiate sul ramo di un albero, tra i petali d’un fiore e le loro danze son le più attive e movimentate, a tal punto da non essere regolate giungendo a generare veementi scosse del terreno, confluendo nei terremoti. Rapporto complesso con l’Elemento Fuoco, ad esempio quando una Fata della Terra e una Fata del Fuoco si scontrano in diverbio, possono incitare la violenta eruzione di un vulcano.

Fate del Fuoco

Ultimo ruolo elementale, fu affidato alle Fate del Fuoco, Fate Igneus, le quali animano le fiamme, i fulmini nel cielo, scatenano i lampi, l’elettricità statica e governano i vulcani, tutte le fonti di calore naturali, dalla fiammella di una minuscola candela alle serpentine eruzioni di magma incandescente. Seduttrici e passionali, il sogno è per esse il momento in cui scatenare la passione, l’amore intenso e la voglia di vivere.

Il Fuoco è Elemento puro, il più puro in assoluto, è l’Elemento del rito, della manifestazione magica. Senza di loro, il Fuoco non potrebbe esistere. Son esse infatti che, roteando convulsamente su se stesse, scoccano la prima scintilla che, divampando, si trasformerà in fuoco.

Globi infuocati che s’innalzano dai falò, fiamme che si diramano dal terreno, lo scintillio dei lampi… lì dimorano le Igneus. Sono le più accattivanti fra tutte le Fate, volteggiano fra le fiamme roventi, oscillando nelle loro sfrenate danze i lunghi capelli dalle purpuree tinte che si agitano come lingue di fuoco, fasciate da ondeggianti veli rossi scintillanti, o gialli o fulgido arancio.

Cosiddette “Fate Splendenti”, si rivelano attraverso ciascuna manifestazione di luce. Benevole se prese dal verso giusto, sono assai infiammabili di natura e, qualora dovessero sentirsi seppur minimamente offese, non è difficile che esse diventino fortemente ostili.

La tipica carnagione di una Igneus è dorata ma anche rossastra, di quel rosso bronzeo come la tipica scottatura da esposizione solare, mentre gli occhi oscillano dal giallo intenso al rosso rubino, come gli abiti che prediligono indossare.

© Romanzo Fantasy LUCE DI FATAEstratto dal libro inedito

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