I Goblin sono leggendarie creature maligne, presenti nel folklore di alcuni paesi, e nel fantasy. Nel folklore europeo il Goblin è una creatura soprannaturale, mentre secondo un’altra versione in un paio di fiabe e storie di fantasia, è una nazione di creature selvagge e feroci.
Essi sono rappresentati come piccole creature umanoidi dalla pelle marroncina, ma che può variare dall’arancio al rosso scuro, e dai lineamenti appuntiti. Spesso cavalcano mostruosi pipistrelli divertendosi a lanciare zucche marce alle povere vittime.
I Goblin vivono spesso in grotte sotterranee, e la loro forza risiede nel numero, poiché essendo poco robusti ed alquanto bassi, non dispongono di grande potenza se presi singolarmente, ma, al contrario, la loro resistenza fisica è tremenda, possono viaggiare anche per due giorni senza riposare, o correre anche per dodici ore consecutive e sono particolarmente immuni alle alte temperature.
Anche se sono capaci di tali marce a piedi temono in modo particolare la luce del sole e i corsi d’acqua, quindi dormono di giorno e vivono (e preferiscono combattere) di notte.
Hanno spalle larghe, le gambe corte e le braccia lunghe. Hanno volti grotteschi ed irregolari; i capelli neri o grigi crescono a caso, un po’ qua e un po’ là, e gli occhi sono neri o marrone rossicci.
Indossano rudimentali ma efficaci armature di pelle, cuoio o metallo. Vivono per la guerra e per essere mercenari, riescono ad operare in gruppi numerosi e a collaborare tra loro soltanto quando sono guidati da una “volontà superiore”, che riesca ad imporsi sul loro individualismo. La loro “politica” è sinonimo di guerra e spesso le varie tribù sono in lotta fra loro; arrivano persino al cannibalismo, divorando i membri di tribù diverse dalla propria.
Sono lavoratori abilissimi, tanto da competere con gli Elfi ed i Nani. Gli oggetti che producono lasciano piuttosto a desiderare dal punto di vista estetico, ma sono molto efficaci, infatti molte delle macchine da guerra della Terra di Mezzo sono loro “brevetti”. Sono anche abili guaritori, nonostante non si facciano scrupolo di lasciare cicatrici: l’utilità e la praticità sono gli unici criteri che li interessano.
Come accennato, sono abilissimi fabbri e costruttori, le loro armi preferite sono perlopiù scimitarre, alabarde e piccole e micidiali asce, oltre agli onnipresenti archi corti. Le loro armi, se così si possono definire, hanno la caratteristica di non essere uniformi, nel senso che sono caratterizzate da “bargigli”, punte, denti, buchi, in modo da renderle, a modo loro, affascinanti.
In ogni caso le forme bizzarre le rendono talmente mal bilanciate, da non poter essere usate dagli Umani. Senza parlare degli Elfi, particolarmente sensibili alle armi fatate di tutti i tipi, che sentono la malvagità insita nei simboli marchiati sulle suddette armi.
I Goblin non si sposano, ma si accoppiano con le femmine che sono riunite in zone segregate, accessibili solo ai maschi più forti; questo non a caso, ma per far sì che la progenie sia sempre la più combattiva e robusta possibile. I piccoli vengono allevati tutti insieme dalle femmine della tribù.
La razza dei Goblin è strettamente legata al fuoco ed essi hanno le capacità di crearlo. A volte i Goblin hanno anche esperienza in attività commerciali e finanziarie. Nella storia di Harry Potter, ad esempio, il Goblin ha competenze nel settore bancario.Si dice siano parenti dei Folletti, e ne esistono di due specie, una benevola ed una malevola.
I Goblin benevoli sono i più piccoli, alti solo 40/50 cm, sono di corporatura esile, con mani ossute e lunghe braccia e gambe, hanno una pelle verdognola e sono molto rapidi. Si narra che questa singolare razza viva nelle miniere di stagno del Devon e della Cornovaglia, dove li chiamano i “Picchiettanti”, a causa del picchiettìo che provocano quando vogliono indicare una vena particolarmente ricca.
I Goblin malevoli, invece, sono alti 50/60 cm, più grassocci ma non meno rapidi, hanno la pelle scura e lunghi artigli. Sono creature infide, esibizioniste ed alquanto stupide.
Questi esseri sono i più diffusi, amano fare i dispetti e torturare fin quasi alla morte le proprie vittime, e sono inoltre accusati di rapire durante la notte donne e bambini, sostituendo questi ultimi con i propri mostruosi figli.
Talvolta si camuffano sotto forma di animali, mostrando la loro natura bestiale. I Goblin sono tentatori ed usano spesso i frutti proibiti del Regno delle Fate per attirare le loro vittime, sono i ladri e i mascalzoni del Piccolo Popolo e si cibano di carne avariata. Non lasciano stare nemmeno le anime dei morti che vagano alla vigilia di Ognissanti, perseguitandole nel loro vagare.
Uno dei loro “scherzi” preferiti è donare (o vendere) i frutti proibiti del Regno delle Fate agli uomini, C. G. Rossetti ne “Il mercato dei Folletti” così dice:
«Non si devono guardare i Goblin,
E neppur comprare i loro frutti;
Chissà su che suolo hanno cibato
Le radici assetate e affamate?»
Inizialmente i Goblin erano dunque dei semplici Folletti, spiritelli maliziosi che si dilettavano nel burlarsi e nell’aggirare gli ingenui individui che vi entravano in contatto, ma con il trascorrere del tempo e l’ampliamento cognitivo ed interpretativo di questo concetto, il loro aspetto originario è stato deformato e distorto enormemente, con il risultato riscontrabile adesso.
Nel fantasy odierno i Goblin rivestono un ruolo fondamentale, costituendo una delle specie più sintomatiche forse solo assieme agli Elfi, gli unici che possono esservi equiparati per importanza e fama.
L’aspetto del Goblin di odierna concezione è abbastanza semplice e convenzionale: sono ancora umanoidi di bassa statura, prevalentemente esili e rachitici, ma altre volte anche dotati di estrema forza fisica. Il naso è camuso o, il più delle volte, adunco e prominente; le orecchie sono appuntite, come quelle degli Elfi, ma talvolta flosce e molto lunghe, mentre il cranio è complessivamente compresso e gli occhi non sono sormontati dalle sopracciglia. Il colore della pelle può invece variare dal verde, al rosso, al marrone.Quasi tutte le fonti attendibili dipingono i Goblin come esseri crudeli, barbarici e poco civilizzati, creature spesso fetide e poco apprezzate dalle altre razze che popolano lo sconfinato universo folkloristico e fantastico.
Sebbene in alcuni ambiti siano considerati molto inclini alla creatività e all’ingegno, anche a livello emotivo, cedono volentieri all’impeto e alle passioni, prediligendole quindi ad un raziocinio maggiormente ponderato e alle decisioni sofferte.
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