Mitologia Greca (Età degli Dèi)

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Data di pubblicazione: 22 Settembre 2011 ©Giardino delle Fate

La Mitologia Greca è la raccolta di tutti i miti e le leggende appartenenti alla cultura degli antichi Greci ed Elleni, che riguardano i loro Dèi ed Eroi, la loro concezione del mondo, i loro culti e le pratiche religiose.

I miti greci sono raccolti e divisi in Cicli, che concernono le differenti aree del mondo ellenico. Unico elemento unificante è la composizione del pantheon greco, costituito da una gerarchia di figure divine che rappresentano spesso le forze od aspetti della Natura.

Gli studiosi contemporanei studiano ed analizzano gli antichi miti nel tentativo di far luce sulle istituzioni politiche e religiose dell’Antica Grecia e, in generale, di tutta l’antica Civiltà Greca.

La Mitologia Greca si compone di una vasta raccolta di racconti che spiegano l’origine del mondo, ed espongono dettagliatamente la vita e le avventure di un gran numero di Dèi e Dee, Eroi ed Eroine, mostri ed altre creature mitologiche.
mitologia grecaQuesti racconti inizialmente furono composti e diffusi in una forma poetica e compositiva orale, mentre sono poi giunti fino a noi principalmente attraverso i testi scritti dalla tradizione letteraria greca. Le più antiche fonti letterarie conosciute, i due poemi epici Iliade e Odissea, concentrano la loro attenzione sugli eventi che ruotano attorno alla vicenda della Guerra di Troia.

Altri due poemi quasi contemporanei alle opere omeriche, la Teogonia e Le opere e i giorni scritti da Esiodo, contengono invece racconti che riguardano la genesi del mondo, la cronologia dei sovrani celesti, il succedersi delle età dell’uomo, l’inizio delle sofferenze umane e l’origine delle pratiche sacrificali.

Diverse leggende sono contenute anche negli Inni omerici, nei frammenti dei poemi del Ciclo Epico, nelle poesie dei lirici greci, nelle opere dei tragediografi del V secolo a.C., negli scritti degli studiosi e dei poeti dell’età ellenistica, e negli scrittori romani come Plutarco e Pausania.

A riprova della veridicità dei miti greci, le rovine monumentali ritrovate nei siti archeologici micenei e minoici hanno fornito concreti riscontri su dettagli narrati nelle vicende mitologiche.

Gli argomenti narrati dalla Mitologia Greca furono anche rappresentati in molti manufatti: i disegni geometrici sulla superficie di vasi e piatti risalenti anche all’VIII secolo a.C., ritraggono scene ispirate al Ciclo della Guerra di Troia o alle avventure di Eracle (Ercole). Anche in seguito, sugli oggetti d’arte saranno rappresentate scene tratte da Omero o da altre leggende, così da fornire agli studiosi materiale supplementare a supporto dei testi letterari.

La scoperta delle rovine della civiltà micenea, da parte dell’archeologo tedesco Heinrich Schliemann (XIX secolo), e di quelle della civiltà minoica a Creta, è stata di grande aiuto per chiarire molti dubbi relativi ai poemi omerici, infatti grazie ad esse sono stati rinvenuti molti reperti archeologici relativi a particolari dei racconti mitologici.

Sfortunatamente le testimonianze trovate nei siti micenei e cretesi sono esclusivamente di tipo monumentale, dato che la scrittura Lineare B (un’antica forma di lingua trovata sia sull’isola che nella Grecia continentale) era principalmente utilizzata per redigere registri ed inventari, anche se talvolta, non senza qualche incertezza, è possibile rintracciare su queste tavolette i nomi di Dèi ed Eroi.

Come anzidetto, i disegni geometrici sui manufatti di ceramica ritraggono scene tratte dal Ciclo Troiano e dalle avventure di Eracle, e tali rappresentazioni grafiche di scene mitologiche sono importanti per due diverse ragioni: da un lato è stata trovata la testimonianza di molti miti greci su vasi di epoche anteriori a quelle delle fonti letterarie (delle Dodici fatiche di Eracle, soltanto l’episodio con Cerbero è stato trovato prima su una fonte letteraria), e dall’altro le fonti tratte da oggetti d’arte, talvolta ritraggono miti e scene mitologiche che non sono affatto presenti in testi scritti.

In alcuni casi la rappresentazione di un mito sui vasi ha preceduto di parecchi secoli la prima testimonianza scritta da noi conosciuta. Presso tutte le civiltà antiche, gli uomini elaboravano in ogni modo le risposte alle domande fondamentali dalla vita.

Esistono varie teorie moderne riguardo all’origine della Mitologia Greca. Secondo una teoria tutte le leggende sono derivate dai racconti contenuti nei Testi Sacri, sebbene i fatti siano stati in seguito fraintesi ed alterati.

Secondo la “teoria storica”, tutti i personaggi citati dalla Mitologia furono in realtà persone umane realmente esistite che, in seguito, i racconti che a loro si riferiscono hanno più o meno trasfigurato. Così, ad esempio, la leggenda di Eolo si suppone che derivi dal fatto che Eolo, nei tempi antichi, sia stato il signore di alcune isole del Mar Tirreno.

La “teoria allegorica” suppone che tutti gli antichi miti siano interpretazioni allegoriche e simboliche dei fatti, mentre la “teoria fisica” è sposata da coloro che ritengono che in antico gli Elementi naturali come Acqua, Terra e Fuoco, fossero oggetto di adorazione religiosa e, di conseguenza, le divinità principali non fossero che personificazioni di queste forze della Natura.

La Mitologia Greca ad ogni modo ha avuto una grandissima influenza sulla cultura, le arti e la letteratura della civiltà occidentale, e la sua eredità resta tuttora ben viva nei linguaggi e nelle culture che fanno parte di questa zona del mondo. È stata sempre presente nel sistema educativo, a partire dai primi gradi dell’istruzione, mentre poeti ed artisti di tutte le epoche si sono ispirati ad essa, mettendo in evidenza la rilevanza e il peso che i temi mitologici classici potevano rivestire in tutte le epoche della storia.

✦ Etimologia ✦

Sebbene tutte le culture del mondo abbiano creato i loro miti, il termine “mitologia” è greco, ed è composto da:

✦ mythos (μῦθος) – che in greco classico significa approssimativamente discorso a voce o parole senza fatti (Eschilo: ἔργῳ κοὐκέτι μύθῳ = “dalla parola ai fatti”) e, per analogia, un discorso ritualizzato come quello di un capo in un’assemblea, di un poeta oppure di un sacerdote, o anche la ripetizione di un racconto (Eschilo: Ἀκούσει μῦθον ἐν βραχεῖ λόγῳ = “in breve tempo sentirai tutta la storia”);

✦ logos (λόγος) – che in greco classico può significare: l’espressione (orale o scritta) del pensiero, o la capacità di una persona di esprimere il proprio pensiero (il logos interiore).

La conoscenza della Mitologia era profondamente radicata e faceva parte della vita quotidiana degli Antichi Greci. I Greci consideravano la Mitologia come parte della loro storia, si servivano dei miti per spiegare sia i fenomeni naturali che le diversità culturali, che le inimicizie ed alleanze politiche.

Provavano un sincero orgoglio quando pensavano di essere riusciti a scoprire che la linea genealogica di uno dei loro re o leader, risalisse fino ad un Dio o ad un eroe, infatti pochi credevano che i racconti dell’Iliade e dell’Odissea non corrispondessero ad eventi effettivamente accaduti. La profonda conoscenza dell’epica omerica era considerata dai Greci come la base del loro processo di accrescimento culturale. Omero era “l’istruzione della Grecia” (Ἑλλάδος παίδευσις).

✧ Fonti Letterarie dei Miti ✧

La narrazione di miti ricopre un ruolo molto importante in quasi tutti i generi letterari greci. Ciononostante, l’unico testo completo di genere mitografico ad essere sopravvissuto è la Biblioteca dello Pseudo-Apollodoro, opera che tenta di conciliare tra loro i divergenti racconti dei poeti, e fornisce un ampio compendio della Mitologia Greca tradizionale e delle leggende di argomento eroico.

Tra le fonti letterarie dell’epoca più antica, fondamentali sono i due poemi epici di Omero, l’Iliade e l’Odissea. Altri poeti provvidero in seguito a completare il Ciclo Epico, ma questi poemi minori sono andati quasi interamente perduti. Nonostante il loro nome, gli Inni omerici (una raccolta di 33 canti) non hanno alcun rapporto con Omero e sono degli inni di carattere corale, risalenti all’età dei lirici.

Esiodo, poeta forse contemporaneo di Omero, nella “Teogonia” (“L’origine degli Dèi”), che tratta della Creazione del mondo, offre la narrazione più completa a nostra disposizione dei miti più antichi, descrivendo la nascita di Dèi, Titani e Giganti, dettagliate genealogie, racconti popolari e miti eziologici.

Un altro testo di Esiodo, “Le opere e i giorni”, che è un poema didascalico sulla vita agreste, contiene anche le leggende di Prometeo, Pandora e delle Età dell’Uomo. Il poeta dispensa consigli su come riuscire a vivere al meglio in un mondo pericoloso, reso ancor più pericoloso dagli Dèi che lo governano.

I poeti lirici trassero talvolta ispirazione dai miti, ma con il trascorrere del tempo passarono da una trattazione più diretta e descrittiva, all’uso di semplici allusioni e velati riferimenti. I lirici greci, tra i quali Pindaro, Bacchilide e Simonide, ed i poeti bucolici come Teocrito e Bione, nelle loro opere citano soltanto alcuni episodi mitologici.

Inoltre, la tradizione mitica nell’antica Atene era spesso al centro delle trame delle opere teatrali classiche. Le tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide si ispiravano all’Età degli Eroi e alle vicende della Guerra di Troia. Molte delle grandi leggende tragiche (come quelle di Agamennone e i suoi figli, di Edipo, di Giasone e di Medea) assunsero la loro forma definitiva proprio grazie alla rielaborazione che ne venne effettuata in questi lavori. Per parte sua, anche il commediografo Aristofane si servì dei miti tradizionali in opere come “Gli uccelli“ o “Le rane”.

Gli storici Erodoto e Diodoro Siculo ed i geografi Pausania e Strabone, viaggiarono a lungo in varie zone del mondo greco ed annotarono le storie di cui venivano a conoscenza: in questo modo poterono inserire nei loro scritti numerosi miti locali, spesso versioni alternative e poco conosciute di leggende più note. Erodoto, in particolare, esaminò le varie tradizioni che gli si presentavano di fronte, ricostruendone le radici mitologiche e confrontando la tradizione greca con quella orientale.

La poesia ellenistica e quella romana, sebbene ormai composte soltanto con finalità letterarie e non come supporto per il culto, contengono comunque molti importanti dettagli di tipo mitologico, che sarebbero andati altrimenti perduti.
Data la lunghezza dell’articolo, il post è stato diviso in più pagine:


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