Ostara

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Data di pubblicazione: 28 Ottobre 2011 ©Giardino delle Fate

La Dea Eostre

L’Equinozio di Primavera, festa di Ostara, Alban Eiler (“Luce della Terra”), veniva festeggiato il 21 di Marzo, momento in cui giorno e notte sono in perfetto equilibrio. La parola equinozio deriva dal latino “equus nox”, ovvero “uguale notte”, e nella Roma antica l’anno aveva inizio proprio nel mese di marzo, dedicato a Marte, padre dei gemelli fondatori della città.

La tradizione vuole che venivano accesi fuochi all’alba per la vita rinnovata e per la protezione del raccolto, molte Streghe festeggiavano Ostara facendo falò all’alba, suonando campanelle, decorando le uova e mangiandole ritualmente.

Il suo potere è aprire, lei risveglia tutti i semi dormienti, l’arcobaleno è il suo simbolo, adesso il potere dell’inverno ha ceduto il suo passo, con la forza dell’amore, tutte le catene sono state spezzate e tutto ciò che è stato perduto viene ritrovato in una nuova forma, in un nuovo modo.

È la magia del nuovo inizio, nel meraviglioso equilibrio di luce e buio dell’Equinozio di Primavera, siamo al Mattino del Mondo, nella luce crescente e chiara che rende i giorni del buio un ricordo che inizia ad annebbiarsi.

Nell’equilibrio, nell’armonia di luce e buio, luna e sole, maschile e femminile, ci viene incontro un mondo nuovo, ricco di promesse, di fertilità, di apertura, di possibilità e colori.

La Primavera, stagione di espansione, di creatività e di danza gioiosa, è il momento in cui la Natura tutta reca un messaggio di rinnovamento e di risveglio, dopo le lunghe notti invernali, rappresenta quindi una sorta di capodanno.

L’Equinozio di Primavera celebra il ritorno della primavera e della vita, l’ascesa della Dea dagli Inferi, è una festa che celebra la fertilità della terra ed ha un particolare valore soprattutto nel paganesimo dell’area mediterranea, dove già all’equinozio il ritorno della bella stagione e il rinnovarsi della natura è evidente.

Esso segna proprio il momento dell’unione in un simbolismo cosmico, legato al risveglio della Natura; a ciò si ricollega il tema del matrimonio fra una divinità maschile, appartenente alla sfera solare, ed una femminile, legata alla Terra o alla Luna. Il Dio Sole si accoppia, infatti, con la Giovane Dea Terra.

In questo giorno venivano accesi dei fuochi rituali sulle colline e, secondo la tradizione, più a lungo rimanevano accesi, più fruttifera sarebbe stata la terra; solitamente venivano irrigati i campi, mentre i Druidi, sfruttando la corrispondenza perfetta tra ore solari e ore notturne, celebravano i loro Riti.

Alban Eiler è il momento della rinascita, dei nuovi progetti, è il momento in cui è possibile realizzare quei sogni che sono nati nel periodo freddo, è il momento adatto per aprirsi ai sentimenti e viverli nella loro totalità. Rinascere con la Natura e fondersi con la Madre Terra, celebrarla e gioire della Vita che sboccia e si manifesta in tutte le sue forme.

Questo giorno è celebrato in un punto intermedio nel ciclo delle stagioni tra Imbolc (2 febbraio) e Beltane (1° maggio). A Yule abbiamo celebrato il ritorno della luce o del sole al mondo e per quanto possa sembrare strano, è ad Imbolc che abbiamo celebrato l’arrivo della Primavera. Ora il giorno e la notte sono perfettamente in equilibrio ed uguali in lunghezza, e la forza del sole sta crescendo.

Nella Ruota dell’Anno, questo festival è seguito da Beltane, cui segue il Solstizio d’Estate (21 giugno), allorché il sole raggiungerà il suo zenith per poi tornare ad accorciarsi fino a Yule. È il secondo dei tre sabbat primaverili; Imbolc che segna l’inizio e Beltane che vede l’apice. Se Imbolc è ispirazione, Beltane è consumo, Ostara è quindi la crescita.

La Grande Ruota gira senza sosta… Come Yule, la Signora del Giorno è una delle feste minori della ruota dell’anno, celebrata con meno enfasi rispetto ai Sabbat di Beltane, Lammas, Samhain ed Imbolc, tuttavia questo è un giorno molto importante, un giorno in cui dovremmo essere allegri, dato che celebra il calore e la forza guaritrice del sole, il rinverdimento della terra e la nascita di nuova vita in primavera.

Come per il raccolto del 21 settembre, questo è il festival dell’equilibrio, in cui ci riuniamo per celebrare l’equilibrio e l’armonia nell’universo, è il tempo in cui l’ariete sparge la forza ignea dello spirito della giovinezza in ogni uomo e donna. I semi di Yule e di Imbolc si manifestano come azione e sostanza, è la riunione di Persefone e Demetra.

Il nome Ostara proviene dal latino, ed era il nome della Dea della Primavera Eostre. Questa Dea è collegata ad una dolce leggenda, la quale narra di un piccolo coniglietto che voleva così tanto bene ad Eostre, che lasciava in giro uova sacre in suo onore e le decorava con i colori dell’arcobaleno.

Quando il coniglietto si presentò innanzi alla Dea con il suo dono, lei fu così contenta che desiderò dividere la sua gioia con tutti gli uomini della terra, e chiese al piccolo coniglietto di andare in giro per il mondo a donare le piccole uova colorate. Questo è infatti il periodo dell’anno in cui decoriamo le uova e il coniglio le nasconde, il cesto pieno di uova decorate simbolizza il grembo fertile della Madre, quasi pronto ad esplodere sulla Terra.

Durante Ostara uova dipinte sono usate sull’altare come decorazione per onorare il Dio e la Dea, e sono portate addosso come talismani magici per la fertilità.

Il giorno e la notte sono uguali quando inizia la Primavera. L’uovo è un potente simbolo della nuova e rinata vita lontana dall’apparente morte o assenza di vita dell’inverno. La forza maschile e femminile, yin e yang sono bilanciati, la linfa comincia a scorrere, gli alberi germogliano, il terreno si ammorbidisce, i ghiacci si sciolgono e ovunque è possibile sentire la fragranza e i colori della primavera.

L’uovo sembra che sia sempre stato usato come simbolo della fertilità, erano disegnati con colori brillanti e con vari tipi di strisce e cerchi che rappresentavano i cicli della vita, morte e rinascita. Il tuorlo dorato rappresenta il Dio Sole, il suo albume è visto come la Dea Bianca e il tutto è un simbolo della rinascita, mentre i conigli simbolizzano la fertilità, soprattutto perché gli antichi utilizzavano per rappresentare la Dea, l’immagine di un coniglio nella Luna Piena.

I simboli usati per rappresentare Ostara, oltre all’uovo, sono l’agnello (la rinascita e la resurrezione), la Luna Nuova, le farfalle e i bozzoli. Simbolicamente molti Pagani scelgono di rappresentare Ostara piantando semi, piantine, suonando campanelli, accendendo fuochi, sia nel camino che nel calderone.

Potete decorare il vostro calderone con un bouquet di fiori di campo, e celebrazioni che onorano la Fanciulla come aspetto della Dea sono appropriate, così come tutte le celebrazioni che riconoscono la forza (fisica od emozionale) delle donne e delle giovani donne. Le Fate abbondano e potreste invitarne qualcuna a partecipare all’Equinozio con voi, è un tempo dove tutto è nuovo e possibile. Infine, questa festa è un tempo ideale per rompere le ultime catene che fermano la vostra crescita.

Ad Ostara il Dio diviene guerriero, il campione della Dea e come alcuni eroi (Ercole o Artù), ha dodici fatiche da attraversare, ognuna legata ad un segno dello zodiaco. Danzando attorno al cerchio, egli è armato con la Lancia del Sole e con le Frecce della Passione e, con il permesso della Dea, lancia le sue frecce nel sole ed inizia il suo viaggio.

Il Dio si trova nella sua forma di Pan, in primavera è il re dei boschi e il pastore di capre, è il simbolo della giovinezza, dell’istinto della natura, in questa fase è in sintonia con gli animali. L’immagine di Pan con le corna, il corpo umano e le gambe da capra lo rappresentano alla perfezione, è libero, senza responsabilità, l’adolescente che cresce attraverso le foreste.

Notiamo anche la vicinanza della festa di Pasqua a questa festività pagana, ed è solitamente la prima Domenica dopo la prima Luna Piena successiva all’equinozio. Mentre il giorno di festa dedicato ad Ostara era lunare piuttosto che solare, e tradizionalmente è stato celebrato dagli antichi sulla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera, il giorno santo cristiano di Pasqua è celebrato la prima domenica che segue l’equinozio di Primavera: per porre una distanza di sicurezza tra il giorno della signora del Giorno ed Eostre, la chiesa ha stipulato che, se la domenica di Pasqua effettivamente cade in luna piena, la Pasqua sarà celebrata la seguente domenica.

In questo periodo la natura ci viene incontro nella grazia e nella vitalità della sua fanciullezza, e tradizionalmente le feste legate all’equinozio celebravano Dee fanciulle come Persefone-Kore, Dea greca dal duplice volto di fanciulla e Regina degli Inferi:

Io sono Kore, la giovinezza, l’innocenza, la leggerezza.
Sono la Dea del Fiore, una stagione nella natura e nella vita di ogni donna.
Io ho conosciuto l’oscurità dell’Ade, ho assaggiato i chicchi della melagrana
ritrovando così il mio nome: Persefone, la Terribile,
Silenziosa Signora del Regno dei Morti.
Solo dopo aver varcato la soglia del buio,
traversato il mondo delle ombre, posso risalire alla luce
tenendo fra le mani la sacra melagrana,
simbolo dell’eterno ritorno

Ed accanto alla Dea Fanciulla, si festeggiava il Dio fanciullo, come Pan:

Musa, cantami il caro figlio di Ermes, bicorne,
dai piedi di capra, amante del frastuono,
che vaga
per le valli boscose in compagnia con le Ninfe danzatrici:
esse amano percorrere le cime delle rupi scoscese,
invocando Pan, il Dio dei pascoli, dai capelli lucenti, irsuto,
che frequenta tutte le alture nevose

e le cime dei monti e i sentieri pietrosi.
Al tramonto, tornando da caccia,
intona sulla zampogna una dolce
melodia:
non lo vince nel canto
l’uccello che a primavera effonde un lamento
con voce di miele tra i fiori e le foglie.
Allora si uniscono al suo canto le Ninfe montane dalla limpida voce,
danzando con passi rapidi presso la fonte
profonda,
e l’eco risuona dalla vetta del monte.

Il Dio ora danza in tondo, ora entra nel mezzo,
con rapidi passi, porta sul dorso una fulva pelle di lince,
e si esalta nel cuore a quel canto ritmato,

sul tenero prato dove il croco e il giacinto odoroso
si mescolano all’erba, fiorendo in gran copia

Dunque l’Equinozio è anche il momento dell’incontro della Dea e del Dio fanciullo e della loro danza, è infatti per tutti il momento in cui si esce dall’interiorità del lungo inverno ed avviene il primo incontro con l’altro, con l’avventura e la magia della scoperta di ciò che non è noi, con l’innamoramento e la trasformazione, è il primo incrociarsi degli sguardi, il sorriso che scaturisce, la luce di quello che è già un nuovo mondo, è il momento adatto per aprirsi ai sentimenti e viverli nella loro totalità, per rinascere con la Natura e fondersi con la Madre Terra, celebrarla e gioire della Vita che sboccia e si manifesta in tutte le sue forme.

Cerchiamo di rinnovarci, i nostri pensieri, i nostri sogni, le nostre aspirazioni, quello che siamo. Rinnoviamo le nostre amicizie, i nostri amori, rivitalizziamo ciò che ha perso vigore, è un mese di prosperità e cambiamento, l’Equinozio di Primavera è un momento di azione, di rinnovamento, il tempo ideale per pulire la vostra casa e dare il benvenuto alla nuova stagione.

“Le pulizie primaverili” sono molto più di un semplice lavoro fisico, può essere visto come un tentativo mirato e concentrato di liberare la casa dai problemi e dalla negatività dei mesi passati e per prepararla alla Primavera e all’Estate, è per questo che molti pagani puliscono la propria casa con il pensiero positivo, poiché ciò libera la casa da ogni sentimento negativo portato dall’Inverno. Una regola comune per le pulizie primaverili è che tutti i movimenti, inclusi il lavare a terra o spolverare, si debbano fare in movimento orario, i pagani credono che questa tradizione aiuti a riempire la casa di energia costruttiva.

L’Equinozio è il giorno in cui la Wicca commemora la discesa della giovane Dea nel mondo sotterraneo e il suo ritorno trionfante alla superficie della terra, portando con sé i doni della luce, del calore e della fertilità per tutta l’umanità, e ciò fa pensare alle Dee Persephone, Kore, Blodeuwedd, Eostre, Aphrodite, Athena, Cybele, Gaia, Hera, Iside ed Ishtar, oltre alla stagione del giovane Dio che fa pensare ad Herne il cacciatore, il pettirosso del bosco, l’Uomo Verde, Cernunno, il Signore della Natura e il Dio Cornuto, Dagda, Attis, Tammuz, Mithras, Odino, Thoth ed Osiride.

Il motivo del sacrificio e della rinascita hanno un significato profondo per i cristiani che commemorano la crocifissione, morte e resurrezione di Cristo con la Pasqua. Qualunque sia la nostra credenza, questo è un periodo in cui celebriamo il trionfo della luce sul buio e sulla morte.

La signora del Giorno è un momento di pulizia e di rinnovamento, un momento per aprire le finestre e lasciare che il vento attraversi la nostra casa (anche quella interiore), ripulendola delle influenze prolungate dell’inverno, ed è inoltre il momento per la pulizia e il rinnovamento della propria psiche e per portare equilibrio nella propria vita.

Le attività della signora del Giorno includono il giardinaggio, la decorazione e la caccia alle uova di Eostre e ai fiori selvatici. I colori di Oestara/Eostre sono tutta la gamma del rosa, blu-chiaro e giallo paglierino chiaro, il verde, così come i colori più forti della Primavera, quali il verde dell’erba, il blu dell’uovo di pettirosso, il viola ed il bianco.

Gli animali mitici includono gli Unicorni, cavalli e Centauri alati, e le pietre speciali per questo giorno sono l’opale, acquamarina, il quarzo rosa e la pietra di luna, mentre le piante e le erbe associate con questo festival sono i fiori di primavera, dai croco ai bucaneve, dalle daffodi ai narcisi, così come il gelsomino, il muschio irlandese e lo zenzero. Pianta sacra all’Equinozio di Primavera è il trifoglio, associato al triskele, la ruota sacra a quattro braccia.

Dal punto di vista del significato esoterico di questo giorno, con l’Equinozio di Primavera l’Anno Magico mette per la prima volta l’Io di fronte al non-Io, all’Altro. Il percorso del Sole attraverso lo Zodiaco che si rispecchia nella successione delle stagioni, è la grande lancetta che va di concerto con la crescita spirituale dell’Iniziato che segue l’Anno Magico.

L’Equinozio di Primavera è l’inizio dello Zodiaco, ciò ci indica che anche nella crescita spirituale dell’Iniziato (con Iniziato si intende sempre genericamente chi segue l’Anno Magico, tanto che sia esso in realtà un neofita o un maestro o un altro grado qualsiasi) dovremmo assistere ad un nuovo inizio. Così è, infatti.

I primi due Festival, Samhain e Yule, avevano come scopo principale quello di soddisfare bisogni di ordine materiale, ossia la “fame”, intesa come l’insieme delle necessità di base dei nostri tempi, compreso un certo sovrappiù, il desiderio da esaudire. A livello spirituale iniziava però un lavoro sotterraneo di preparazione che porta alla grande Purificazione di Imbolc, il cui scopo elettivo è di rimuovere gli angoli taglienti del dolore inconscio legato ai ricordi, opera di purificazione che si approfondisce ad ogni Anno e che permette di liberarsi degli schemi di comportamento sbagliati e di ricostruirne dei nuovi.

La fase che va da Imbolc ad Ostara è caratterizzata da una crescente acquisizione di baldanza, di desiderio di sperimentare nuove vie, di rinnovata voglia di vivere, ed è proprio a questo punto, quando si assiste all’esplosione delle forze della Primavera, che lo Zodiaco ci pone il primo impatto con il non-Io, con “l’altro” che non deve più restare l’antagonista dell’Io.

Chi è felice con se stesso per un nuovo progetto che sta per cominciare, vive un momento di grande ottimismo e di positività, e tende a trasmettere questa positività anche al prossimo, chiunque esso sia, conoscente, amico, cliente o persona incontrata per caso. La liberazione dal dolore inconscio operata da Imbolc ha ridotto gli schemi di chiusura, di eccessiva difesa, di mancanza di socialità e permette di stringere legami più profondi con gli altri e di essere più disponibili, fino ad avere percezioni extrasensoriali sui fatti che li riguardano.

Nello specifico del Festival dell’Equinozio questo aprirsi agli altri passa, se vogliamo, per la porta più facile, perché è quella dell’amore, ma si tratta comunque di una porta facile solo all’apparenza, perché la necessità di dover accettare e di farsi accettare da un’altra persona è un passo non piccolo. In ciò si deve leggere una chiara indicazione che il singolo individuo, la persona, per continuare a crescere deve confrontarsi con gli altri e, in modo concreto, come primo passo deve accettare e ricambiare l’amore di un altro essere umano.

L’Asse Equinoziale è fortemente carico di pianeti sessuali (Marte e Plutone dal lato dell’Ariete, Venere e Proserpina dal lato della Bilancia) che ci indicano che il primo ridimensionamento del Sole-Egoità nei confronti di Saturno-Altri è comunque molto spronato dagli istinti sessuali ed è solo in parte una rinuncia al proprio egoismo e, in soggetti involuti, rischia di non riuscire ad emergere mai dalla sfera dell’egoismo. Ciò spiega la facilità con cui oggi avvengono le separazioni, proprio perché, da entrambe le parti, nessuno è mai veramente uscito da una visione egoistica ed egocentrica e al primo serio problema non sa vedere la cosa da altri punti vista, se non dal suo.

L’Equinozio viene a rappresentare dunque un punto cardinale nell’evoluzione di una persona, da un lato è la rinuncia necessaria e drammatica dell’Io alla propria unicità, dall’altro è l’inizio di ciò che gli antichi chiamavano “Ingresso dell’Albero” (Arbor Intrat), e che oggi molti chiamano “consapevolezza” o, all’orientale, “non-dualità” (Brahman è tutto, e “tu sei quello”, cioè sei Brahman come ogni altro individuo, non c’è separazione).

Un vero cammino spirituale è sempre fonte di accresciuta felicità, e l’individuo che accresce la propria consapevolezza attraverso il Festival di Oestara, ottiene anche due grandi benefici personali: la propria intima soddisfazione, e la nascita di maggiore veggenza verso se stesso e gli altri, si sviluppa cioè la percezione degli eventi che capiteranno a se stessi e agli altri.

Nei confronti degli altri si colgono proprio gli eventi, mentre per se stessi si colgono in più delle suggestioni, che inducono a prendere scelte precise e a scansarne altre.PRATICHE e CELEBRAZIONE
Se vogliamo celebrare l’Equinozio, possiamo farlo con semplici azioni, ricordando che la Primavera ci porta verso il mondo e l’azione concreta in esso.

Possiamo ad esempio, in sintonia con l’energia di Ostara, svuotare i cassetti, eliminando tutto ciò che non serve e che fa ristagnare l’energia nella stanza, camminare nella natura per riconoscere i cambiamenti della Terra mentre si risveglia, circondarsi di fiori per ricordare la nostra appartenenza alla natura, stendere sulla tavola una tovaglia verde e candele color pastello, piantare dei semi in giardino o nei vasi, prendersi l’impegno di crescere le piantine con amore.

Ed ancora aprire le finestre all’aria di primavera, imparare a creare qualcosa con le mani, fare un cerchio di arance che rappresentino il sole, pensando a tutto quello che il sole ci dona, possiamo dipingere delle uova con i simboli del sole e della luna o con delle qualità, e di seguito mangiarle per incorporare l’energia del simbolo. Queste uova sono “semi spirituali” che vengono piantati al nostro interno e che germoglieranno durante l’anno.

Possiamo inoltre meditare sull’immagine dei semi, meditare sugli inizi, sull’aria, sull’alba, regalare alla Terra del miele, un cristallo o una monetina, comprare un libro su una materia completamente nuova che ci affascina e leggerlo. Fare qualcosa di nuovo, di mai fatto prima… aspettare l’alba davanti ad un piccolo falò con amici.

Benché le notti siano ancora fredde, i giorni hanno un certo calore ed i cieli sono blu con le nubi bianche torreggianti fra gli acquazzoni della pioggia, un tempo ideale per uscire ed esplorare la natura, camminare, ballare, sentire l’energia gioiosa intorno a noi.

La casa può essere decorata con l’abbondanza dei fiori di primavera (comunque non cogliete quelli selvatici per non contribuire alla loro estinzione), illuminate le vostre stanze con le daffodi, le primule, le forsythie dorate e le candele colorate in tonalità di giallo e di malva, di celeste e di verde. I fiori e le candele pastello possono essere anche introdotti nel vostro spazio rituale, usate l’incenso dell’Equinozio di Primavera, o qualcosa con una fragranza floreale chiara, per il vostro rito di Oestara.

Fate torte e adornatele con cerchi di fiori gialli luminosi di marzapane o di glassa, o decorate i panini con strisce di pasta in una formazione trasversale per rappresentare i quattro festival solari. Le uova possono essere bollite e colorate con i coloranti alimentari luminosi e, se ne conservate qualcuno per tutto l’anno, potete interrarle nel vostro giardino fino all’Ostara seguente prima di decorarne di nuove, così continuando il tema della morte e del rinnovamento.

La magia del seme ora è molto sentita, e potete lavorare su qualche cosa di nuovo che darà i suoi frutti a Lammas o a Mabon. Potreste anche mettere fuori una candela nera ed una bianca sul vostro altare, stare svegli e dormire per le stesse ore di oscurità e di luce, onorare tutto lo scuro ed il chiaro all’interno di noi stessi e della natura, riconoscendo che nessuno è superiore e ciascuno contribuisce all’integrità.

Un’altra attività creativa da fare è l’ingranaggio, per rappresentare i festival solari e lo si decora con i fiori. Per questo avrete bisogno di parecchi ramoscelli lunghi e flessibili o rami sottili, il salice è ideale. Piegate due o tre ramoscelli in un cerchio, secondo quanto grande desiderate essere la vostra ruota, e legate le estremità dei ramoscelli con una stringa o cordicella per chiudere il cerchio.

Ora prendete due ulteriori ramoscelli e disponeteli in una formazione trasversale, legandoli saldamente insieme dove attraversano nel centro: il vostro ingranaggio è completo e può essere decorato tessendo i fiori nel relativo perimetro. Ponete la ruota sul vostro altare, o appendetela alla parete o al soffitto o ai rami di un albero all’esterno. Può essere conservata e, successivamente, decorata con i fiori e verdi stagionali associati a ciascuno dei festival solari dei solstizi di primavera ed autunno, e degli equinozi di estate e di inverno.

Questo è un rito semplice per aiutarvi a celebrare Ostara: disponete un anello di candele pastello intorno al perimetro del vostro spazio di lavoro, e sparpagliate intorno alle candele vasi di fiori di primavera. Nel centro o nel nord del cerchio, installate un piccolo altare; una cassa o una scatola rovesciata basteranno se non avete un altare adeguato, o persino un tronco d’albero o un panno sulla terra o sul pavimento.

Sul vostro “altare” disponete una o due candele, più fiori, una piccola ciotola di terra, una manciata di grandi semi come i semi di girasole, un calice o un altro contenitore con spremuta o vino, del pane, una torta o dei biscotti. A questo punto potete aprire il cerchio e nominare gli elementi in nome della Dea del Dio. Se desiderate un rituale semplice, chiedete solo alle divinità di essere presenti per aiutarvi con il vostro lavoro magico, accompagnandovi con tamburelli ritmici, balli, canti, battiti di mani ad aumentare l’energia.

Ora sedete davanti all’altare e pensate a tutti i nuovi progetti su cui desiderate lavorare: prendete un seme per ogni progetto, foggiando a coppa le vostre mani e concentrandovi sui pensieri o sulle visualizzazioni dell’obiettivo che avete in mente (siate sicuri che i vostri desideri siano etici e non causino danno ad alcuno, comprese voi).

Quando avete caricato ogni seme della vostra intenzione magica, premeteli nella ciotola di terra, poi tenete la ciotola nelle vostre mani ed immaginate un flusso di luce scorrere dalle vostre palme nella terra, eccitando così i semi. Ora disponeteli sull’altare, alzate il calice, rendete i vostri ringraziamenti alla Dea e al Dio e bevete. Alzate il cibo in modo simile e mangiate, e ringraziate le divinità per la loro presenza.

Ora siete pronti ad aprire il vostro cerchio, a spegnere le candele e a mettere la ciotola di semi in un posto luminoso in cui possano svilupparsi, prima del trasferimento ai vasi delle finestra o in giardino. Accogliete favorevolmente le energie di Ostara nella vostra vita, siate felici.

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