✦ Saturno e il Karma ✦
Saturno viene definito il “Signore del Karma”, in quanto mostra dove il Karma difficile di una persona viene messo più specificamente a fuoco. Saturno, riferito al Dio greco del Tempo (Kronos), distribuisce la giustizia con rigore imparziale ed impersonale, ma anche con pochissima misericordia…
Nel Tema Natale, Saturno indica gli ostacoli che bisogna affrontare, e la sua azione indica il prezzo dei desideri e degli attaccamenti dell’animo umano, mettendo rigorosamente a nudo i limiti del proprio IO. Il segno in cui si trova Saturno mette in risalto quali prove bisogna superare, e il lavoro necessario per intraprendere uno sviluppo personale profondo.
Per quanto maestosa ed incidente sia la definizione Signore del Karma, è per certi versi riduttiva o comunque semplicistica. È ormai dato per assodato, infatti, che Saturno sia sì il pianeta Maestro del Karma, colui che più di ogni altro ci mette in contatto con l’insieme di cose che ci portiamo dietro dalle passate esistenze, e con cui dobbiamo fare i conti, ma, più che legarsi alle vite passate, Saturno è un potente attivatore del nostro presente, del Dharma (azioni personali che generano o mantengono l’ordine cosmico, rispettare il Dharma significa il rispetto di una serie di norme che sono alla base dell’Universo naturale e di quello sociale il cui ordine va sempre garantito), ossia coinvolge il percorso evolutivo-esistenziale che abbiamo deciso di intraprendere all’inizio dell’attuale incarnazione e che in modo o nell’altro tentiamo di portare avanti, molto spesso a fatica, con difficoltà.
È qui che troviamo in tutta la sua espressione il potere karmico-dharmico-evolutivo di Saturno, ovvero la sua carica trasformativa che ci obbliga a fare i conti con quanto abbiamo più o meno coscientemente deciso di portare avanti nella nostra vita, con l’insieme di responsabilità che ci siamo assunti dal momento in cui la nostra Anima si è appropriata del corpo in cui risiede.
Chiaramente non sempre questo percorso è facilitato, anzi, talvolta può essere gravato da una serie di eventi, anche piuttosto duri, che possono creare attriti, tensioni, dubbi, dolori, ma anche certezze, consapevolezze, realizzazioni. In altre parole Saturno ha il potere di farci prendere contatto con le parti di noi più forti, rigide, coerenti, che però alcune volte ci mettono dinanzi a delle vere e proprie resistenze di varia natura, che inevitabilmente coincidono con i momenti difficili, problematici, pesanti della nostra esistenza.
Questi momenti sono segnati dai transiti di Saturno, nel suo percorrere lo Zodiaco ed incontrando i nostri pianeti, specie quelli personali, operando quindi una datazione dei momenti d’iniziazione alla crescita e alla consapevolezza di ciò che realmente è importante per la nostra vita.
Probabilmente, tutto ciò lo sa molto bene la persona che ha nella sua Carta del Cielo un Saturno dominante, specie se all’Ascendente o al Medio Cielo, poiché possiede in sé fin dalla nascita, una chiara consapevolezza di quelli che sono i suoi limiti, ma anche le sue potenzialità, ed in vari modi è anche a conoscenza che ci sono dei tempi in cui tutto ciò dev’essere sottoposto ad una verifica che non fa sconto alcuno, e che al contrario mette costantemente alla prova per saggiare l’effettiva importanza che riveste per la propria esistenza.
Saturno ha una concezione del tempo che è strettamente lineare e che difficilmente si presta ad analisi ed interpretazioni fantasiose o che rimanda ad un domani, od ancor più ad un ieri. Saturno non è legato al passato, né tanto meno al futuro, bensì al presente, al qui ed ora, anche se fa costantemente i conti con il passato e progetta in previsione di una meta, ma soltanto in parametri di un inizio e di una fine.
In pratica Saturno si fa carico del passato solo se funzionale o se ostruisce quelli che sono i progetti da portare avanti e difficilmente si crogiola in esso, appunto perché ne sente la sua pesantezza, la forza inibente che possiede, ma allo stesso tempo non si lascia abbagliare dal futuro perché sa bene che non può raggiungere alcunché se non si costruisce con coerenza e costanza nel presente, senza escludere nessuna possibilità e mantenendo sempre un aspetto sanamente diffidente e distaccato dinanzi ai facili, quanto fugaci risultati.
È per tale motivo che non lo si può semplicisticamente definire il Signore del Karma, se per Karma s’intende tutto ciò che è legato esclusivamente a vite passate come spesso accade, ma se invece lo si vede come colui che fa delle Legge di causa-effetto (che sottostà al Karma) un principio base del suo agire, allora appare giusta la definizione di cui sopra, poiché esso sa bene che dietro ad un sacrificio e ad una rinuncia, c’è sempre qualcosa di positivo e concreto che ci attende, che nulla, o quasi, può essere ottenuto senza alcuno sforzo e che se anche ciò accadesse, implicherebbe comunque l’acquisizione di strategie e responsabilità tali da poter gestire il tutto in modo saggio ed oculato, evitando di veder svanire ciò che facilmente è entrato nella propria vita.
In Astrologia Karmica, Saturno ha un notevole valore, poiché è il pianeta che più di ogni altro mette in contatto con tutte quelle esperienze che sono collegate all’esperienza del dolore, della crescita, della solitudine esistenziale e di tutti quegli aspetti della vita con cui il confronto non è mai vano, ma sempre una possibile occasione per sradicarsi da vecchi atteggiamenti acquisiti nel corso delle passate esistenze.
Naturalmente avere un’occasione non significa necessariamente doverla esperire, visto che ci sono alcune persone, come ad esempio coloro che hanno una personalità narcisista, che tendono a fuggire dall’esperienza del confronto con i nuclei di se stessi più dolorosi, rischiosi, difficili da gestire ed accettare, quello che in altre parole viene chiamato Ombra. Nel corso della nostra esistenza ci sono periodi nei quali tutti noi siamo costretti in un modo o nell’altro a confrontarci con questa Ombra, ma non è detto che poi ci riusciamo o lo facciamo con successo; molto dipende dal nostro modo di affrontare la vita, da quanto siamo pronti a scavare in noi stessi, ad accettare che non siamo come pensiamo e a farci carico degli errori commessi in passato (in questa come nelle passate esistenze), provando così a modificare parte dei nostri atteggiamenti, anche se il costo che richiede questo pianeta non è mai basso.
Ma, come è ormai risaputo, Saturno ciò che toglie poi restituisce nel tempo e sempre con lauti interessi, a patto naturalmente che ci si sia impegnati a lavorare in modo maturo e serio. Del resto Saturno ha in sé due parole chiave, che condivide con Chirone, che sono sacrificio e desiderio. Entrambi i pianeti insegnano che il primo passo verso la piena espansione del proprio Sé passa proprio attraverso l’etica del sacrificio, che non è da intendersi come morale cattolica, bensì come capacità di saper rinunciare a tutto ciò che è superfluo e vano nella vita, al fine di raggiungere una meta. Imparare ad abbandonare schemi, abitudini, coazioni a ripetere non è mai facile, anche se sono fonti di dolore, perché rappresentano sempre, in un senso o nell’altro, delle certezze a cui siamo abbarbicati.
Sia Saturno che Chirone spingono invece a sciogliere queste catene patologiche che ancorano al passato, insegnano che il sacrificio è un atto di volontà che conduce alla liberazione e alla piena maturazione di ciò che è in stallo dentro di noi. Chiaramente le modalità saranno diverse, poiché Saturno usa spesso la coercizione, ossia fa in maniera di sentirsi obbligati a dover accettare quel percorso e a rinunciare a quanto precedentemente posseduto, anche perché spesso riesce a togliere certezze in brevissimo tempo, mentre Chirone è meno rigido e tende a mettere in discussione le proprie certezze, indirizzando verso l’abbandono di quegli schemi che ostruiscono la libera evoluzione dei propri progetti esistenziali.
Se Saturno obbliga, Chirone consiglia, ma spesso è solamente dall’azione combinata di entrambi che si può costruire un percorso evolutivo in salita, che attraverso il sacrificio di parti di sé, porta poi a raggiungere una delle molteplici mete finali che si è deciso di realizzare nell’attuale esistenza. Ma tutto ciò può avvenire solo attraverso il desiderio, infatti desiderare è conditio sine qua non ad ogni crescita e realizzazione personale, poiché laddove non c’è desiderio non c’è storia vera.
Saturno porta a desiderare in modo concreto, adulto, se si vuole anche ben ponderato, sempre in linea con quelle che sono le proprie possibilità, aiutando a mantenere i piedi ben piantati a terra, mentre Chirone porta a desiderare in modo forse un po’ più utopico, metafisico, magari aprendo anche a sogni che si possono ritenere in prima analisi vani ed irrealizzabili. È bene però non pensare che possa trattarsi di illusioni, ma semplicemente aiuta a tenere più alto il tiro, a fare in maniera di sostenere maggiormente la propria autostima, e pertanto ad aprire un varco nel futuro in modo più variegato ed ampio.
Il ciclo di Saturno dura circa 29 anni, ovvero il tempo che impiega per ritornare alla sua posizione Natale, per cui ogni 7 anni circa fa un aspetto dissonante, che in Astrologia Karmica, evolutiva e psicologica, ha un notevole valore, poiché coincide con quei periodi di crisi che sono particolarmente vitali per la nostra crescita, e per il superamento di tutte quelle resistenze di tipo karmico che ci portiamo dietro dalle precedenti incarnazioni.
Il primo aspetto significativo del ciclo è il quadrato crescente, che si forma all’incirca dopo sette anni che è stato nella sua posizione Natale (per esempio all’età di 7, 35, 63 anni circa) ed è in genere legato alle prime grandi consapevolezze, a volte dolorose, che riguardano le varie fasi della vita. In particolare, può trattarsi della capacità di prendere coscienza che non si può più contare sull’appoggio incondizionato di chi ci è accanto, o che una parte del nostro passato è ormai del tutto inutile alla nostra vita, anche se abbandonare tali convinzioni richiede un grosso sforzo, a volte sofferenza, proprio perché sedimentata come un’atavica abitudine che per molti versi sembra dare tanta sicurezza.
Naturalmente si tratta di una sicurezza fittizia, che viene alla luce in tutta la sua futilità, e ciò può creare talvolta dei veri e propri shock emotivi, una sorta di frustrazione perché si sviluppa una rabbia verso il passato, quello che è già stato e che ci ha impedito di vedere e fare cose importanti per la nostra evoluzione. Per molti può trattarsi di un momento di grande chiarezza mentale, che può essere usato anche per tagliare ponti con il passato e per andare ad esplorare quell’eredità karmica che ancora influenza e condiziona, così come può accadere che alcune persone sperimentano invece delle esperienze che possono mettere in contatto con eventi passati e dare la possibilità così, di superarli e non restarne più imbrigliati e condizionati.
L’aspetto di opposizione di Saturno con se stesso avviene dopo circa 14 anni dal passaggio sulla sua posizione Natale (età di 14, 42, 77 anni), ed è sempre caratterizzato da un momento di grande rimessa in discussione, di un periodo che porta ad effettuare un bilancio chiaro e definito della propria vita, e ad attuare scelte abbastanza radicali, tanto in termini mondani che strettamente psicologici.
Infatti può coincidere, soprattutto quello che cade attorno al 42esimo anno di vita, con un periodo nel quale sarà possibile dare un taglio netto a tutte le eredità karmiche e alle influenze provenienti dalle passate esperienze di vita, con una definitiva accettazione della propria esistenza, superando tutte quelle insicurezze e paure limitanti, ed entrando così a pieno titolo, da veri protagonisti nella seconda parte della vita, che è poi quella in cui si realizza maggiormente il proprio percorso dharmico, ossia il motivo per cui siamo rinati ed abbiamo scelto proprio quel corpo, quella famiglia, quel determinato luogo e periodo storico.
L’aspetto di quadratura calante (21, 49, 85 anni) coincide con una fase della vita in cui vanno fatti i grandi bilanci parziali per capire cosa va ancora cambiato, prima di giungere alla naturale scadenza delle consegne. Il che in altri termini significa che per molti ci può essere l’opportunità di fare nuovi incontri, di abbracciare una diversa religione o filosofia di vita per dare alla propria esistenza uno spessore ed una vitalità nuova, diversa, anche se tali cambiamenti comportano inevitabilmente una totale rimessa in discussione di molti valori e di alcune relazioni interpersonali, anche di vecchia data, che sembravano essere i pilastri della propria vita. Spesso coincide con la chiusura di una relazione di natura karmica, poiché vengono a mancare i motivi per cui ci si è incontrati, sia perché sono stati risolti, sia perché ormai non vi è più alcuna possibilità di vederli superati se non lo sono già.
Infine, la congiunzione di Saturno con se stesso avviene come si è detto ogni 28/29 anni circa, e coincide con un momento di totale rimessa in questione in cui è possibile resettare completamente la propria vita ed avviare un nuovo modo di affrontare e vivere le cose. In genere coincide quasi sempre con la perdita di alcune cose che caratterizzavano il periodo precedente (ad esempio intorno ai 28 anni si perde la spensieratezza e l’ottimismo della gioventù, a 56 si abbandona lo spirito di competizione e si guarda al futuro con minore ansia e preoccupazione, etc…), ma soprattutto coincide con un momento nel quale si prende per mano la propria vita e si cerca di rimetterla in sesto, ossia di guardare oltre, di programmarsi quello che sarà il percorso dei prossimi ventotto anni, cercando di mantenere una linea di coerenza e saggezza con quello che è il proprio percorso evolutivo (utilissimo in questo caso l’analisi approfondita dell’asse dei nodi lunari).
In presenza del ritorno di Saturno su se stesso è probabile che a livello karmico si manifestino delle grandi prove da affrontare, che possono coincidere anche con momenti molto dolorosi, ma nel contempo risolutivi di problemi che non permettevano mai un vissuto realmente sereno.
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La “parte del Karma” fornisce tutte quelle indicazioni che riguardano comportamenti appresi in vite precedenti e dai quali ancora non ci siamo distaccati, avendo generato un Karma, per cui nell’attuale esistenza, il nostro compito è di comprenderne il meccanismo e provare a disattivare la coazione a ripetere proprio quel tipo di situazioni, che perpetuiamo senza a volte rendercene conto, e che possono creare problemi, sofferenze, illusioni e frustrazioni.
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La “parte del Dharma” nel Tema Natale ci fornisce la chiave per il superamento del Karma, ci spinge a fare quel tipo di esperienze che possono aiutarci a cambiare la nostra prospettiva delle cose, a modificare atteggiamenti, condizionamenti, abitudini e stili di vita che ci impediscono di procedere nel cammino di crescita psicologica, spirituale e transpersonale, facendoci comprendere ciò che è realmente importante per noi, e che coincide con il vero percorso evolutivo che l’Anima ha scelto in questa incarnazione.
Data la lunghezza dell’argomento, l’articolo è stato diviso in più pagine:
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