✦ L’Origine del Mese del Fuoco ✦
Al Solstizio d’Estate, quando il sole raggiunge la sua massima inclinazione positiva rispetto all’equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso, comincia l’estate.
In una di queste notti, definita la più breve dell’anno, nella foresta della cittadella di Lot l’attesa del sorgere del sole è propiziata dai falò accesi sulle colline e sui monti, poiché da sempre, con il fuoco, si mettono in fuga le tenebre con le tenebre, e con esse gli spiriti maligni vaganti nel cielo.
Attorno al fuoco si danza, si suona e si canta, ed in questa notte magica si dice avvengano degli strani prodigi, se avete la fortuna d’incontrare una Fata Ruasidhe. Narrano i cantastorie che in una notte di giugno, al calor di uno di questi fuochi, una bellissima Fata dai capelli color del fuoco e la pelle candida come latte, danzava allegramente ringraziando la Dea del giungere di questo mese. Nel corso di questa cerimonia la Fata si avvicinò vicino ad una dama presente dal volto triste, osservandola coi suoi grandi occhi del colore delle stelle, ed avvicinando le pallide mani sopra al fuoco, le fiamme avevano cominciato a disegnare nell’aria scura, promesse d’amore e di fortuna.
La dama sbigottita, continuò ad osservare le varie figure apparire davanti ai suoi occhi, create dal gioco delle veloci dita della Fata sulle fiamme. Man mano un bel sorriso apparve sul viso della donna e le misteriose figure di luce cominciarono a scomparire nella notte, riportando le semplici scintille di un intenso fuoco.
La Fata, prendendo una mano della donna, vi fece cadere pochi fiori dell’iperico, strofinandoli poi sul suo palmo. L’iperico è un fiore di campo facilmente rintracciabile che appare di color d’oro o rame, e definito un simbolo delle notti del solstizio d’estate. Questi fiori durano poco, un giorno soltanto, e subito appassiscono assumendo un colore rosso ruggine.
Nessuno seppe mai cosa la Fata aveva fatto vedere alla donna, ma in quella notte nel palmo della sua mano una macchia di un color rosso sangue comparì, portando ad ella un’immensa felicità. Per questo motivo, nelle notti di giugno all’accensione dei fuochi, ogni viandante, straniero, messere o dama, spera d’incontrare una Fata del Fuoco e che essa gli doni il “tocco dell’amore”, portando così una luce diversa ai nuovi giorni che verranno, ed il dolce tepore della felicità.Data la lunghezza dell’articolo, il post è stato diviso in più pagine:
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